Melilli.Via XXIV Reggimento Artiglieria Peloritani: proseguono i lavori

Proseguono i lavori di consolidamento e rifacimento stradale in Via XXIV Reggimento Artiglieria Peloritani, nel territorio comunale di Melilli. Si tratta di un’opera che l’amministrazione comunale, retta dal sindaco Giuseppe Carta ritiene strategica, mirata a migliorare la sicurezza e la qualità della viabilità in una zona altamente frequentata, che comprende il Convento dei Cappuccini e il vicino Campo Sportivo Comunale.
L’intervento, per un valore complessivo di 1.200.000 milioni di euro, è interamente finanziato dalla Regione Siciliana – Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità, attraverso specifico decreto.
“Questo progetto rappresenta un altro passo concreto nella direzione della rigenerazione urbana e del miglioramento delle infrastrutture del nostro territorio,” dichiara il Sindaco Giuseppe Carta. “Investire sulla sicurezza stradale e sulla qualità degli spazi pubblici significa investire sul benessere dei cittadini.”
I lavori sulla sede stradale si inseriscono in un quadro più ampio di interventi, che include la riqualificazione dell’intera area sportiva comunale adiacente. Il progetto, già avviato, prevede il restyling completo dei campi da tennis esistenti; la realizzazione di due nuovi campi da padel; la valorizzazione delle aree esterne, con la creazione di spazi attrezzati e zone di aggregazione; il rifacimento della tribuna e la ristrutturazione di spogliatoi e servizi igienici.
“Tutti gli interventi-conclude Carta- sono concepiti nel pieno rispetto delle normative vigenti, con particolare attenzione a sicurezza, accessibilità e inclusività. L’Amministrazione comunale continuerà a monitorare l’andamento dei lavori e a informare costantemente la cittadinanza sugli sviluppi, con l’obiettivo di restituire alla comunità luoghi pubblici più funzionali, accoglienti e moderni”.




Avola. Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo,un nuovo pannello ne racconta la storia

Un segno di memoria e identità per la Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo, conosciuta come “del Carmine”, e per il quartiere Qualleci-Carruvedda. Ieri sera, il sindaco Rossana Cannata ha preso parte alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo pannello storico-culturale dedicato alla nascita e alla storia della parrocchia, realizzata nel 1965 per rispondere ai bisogni spirituali di una comunità in crescita. L’iniziativa si è svolta alla presenza di Don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter e da trent’anni parroco della Chiesa del Carmine, e della storica prof.ssa Francesca Gringeri Pantano, autrice del testo che ripercorre le origini e il valore religioso e sociale della parrocchia. Questo si aggiunge all’altro pannello storico-culturale inaugurato il 23 settembre scorso, in occasione dell’80° anniversario dell’erezione a parrocchia e del centenario dalla posa della prima pietra, assieme a Don Marco Rabbito e sempre grazie al prezioso lavoro della storica prof.ssa Francesca Gringeri Pantano. “Valorizzare la memoria delle nostre chiese significa custodire le radici e il cuore della nostra identità, rendendo ogni quartiere protagonista della storia viva di Avola – ha dichiarato Cannata -. L’installazione del pannello si inserisce nel più ampio percorso di riscoperta dei luoghi della memoria cittadina promosso dall’Amministrazione comunale, volto a tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e religioso locale”. Nella stessa giornata, il sindaco ha partecipato all’assemblea provinciale dell’Unpli – Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, Comitato di Siracusa, svoltasi nei locali comunali dell’Info Point turistico di Avola. Nel corso dell’incontro, Cannata ha ricevuto la tessera dell’Unpli, simbolo di una collaborazione sempre più solida tra l’Amministrazione e le realtà associative del territorio: “lavoriamo in sinergia con la presidente Margherita Puglisi e con le Pro Loco locali per rafforzare la promozione culturale, turistica ed enogastronomica della nostra città, valorizzando eventi, tradizioni e bellezze che rendono Avola unica nel panorama siciliano”.




Al Gagini targa del progetto Biofarm, certificata la qualità dell’aria nella nuova biblioteca

Questa mattina al Gagini di via Piazza Armerina, cerimonia di apposizione della targa relativa al progetto promosso dall’Istituto di Bioarchitettura e Ricerca (IBAR) per la certificazione della qualità dell’aria indoor del nuovo padiglione biblioteca dell’istituto.
Il riconoscimento, ottenuto attraverso il protocollo Biofarm, rappresenta una certificazione innovativa in ambito ambientale e sanitario. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di partner sostenitori e a una raccolta fondi che ha permesso di donare la certificazione alla scuola, diretta dalla dirigente scolastica Giovanna Strano.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Siracusa e del Libero Consorzio Comunale, nonché il sostegno del Collegio dei Geometri di Siracusa e degli Ordini professionali di Agronomi, Architetti, Avvocati, Chimici e Fisici, Commercialisti, Medici, Biologi, Geologi e Giornalisti di Sicilia.
Durante l’incontro, la presidente dell’IBAR Francesca Pedalino e Massimo Gozzo, fondatore della startup Biofarmlab45, hanno illustrato i risultati delle analisi condotte, che hanno permesso di certificare la salubrità degli ambienti della nuova biblioteca.
Protagonisti della giornata anche gli studenti del settore Tecnico Biotecnologie e del Liceo Artistico Architettura, che hanno collaborato alle varie fasi del progetto attraverso un Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), lavorando al fianco degli esperti.
Nel corso dell’evento, la dirigente Giovanna Strano ha rinnovato l’invito alle case editrici e alle librerie a contribuire con donazioni di volumi per arricchire la nuova biblioteca. A raccogliere per primo l’appello è stato l’editore Vincenzo Marano di Nuova Strige, che ha donato alcuni libri destinati alla sezione di narrativa.
Un’iniziativa che unisce sostenibilità, educazione e cultura, rafforzando il ruolo del Gagini come luogo di innovazione e crescita per la comunità scolastica siracusana.




“Salute e Sicurezza sul lavoro in ambienti confinati”, convegno in Confindustria Siracusa

Mercoledì 8 ottobre alle 8.30, nella sede di Confindustria Siracusa, convegno su “Salute e Sicurezza sul lavoro in ambienti confinati – Esperienze e buone prassi nelle aziende del Polo Industriale di Siracusa”. Appuntamento promosso da Inail e Confindustria Siracusa.
Dopo i saluti del Sindaco Francesco Italia, del Presidente del libero Consorzio Michelangelo Giansiracusa, di Alessandro Caltagirone e Salvatore Madonia, rispettivamente Direttore generale e Direttore sanitario dell’ASP di Siracusa, interverranno il Presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale e Guido Monteforte Specchi Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa.
Gli interventi programmati saranno a cura di Francesco Giacobbe, direttore Inail UOT Catania e Messina; Tommaso Salemi, dello Spresal Asp di Siracusa; Maria Alba Spadafora, dirigente Spresal Asp di Siracusa; Antonio Mignosa, consulente tecnico Salute e Sicurezza dell’Inail Sicilia; Sebastiano Midolo, dirigente servizio impiantistica antinfortunistica dell’Asp; Dario D’Amico, consulente tecnico Salute e sicurezza dell’Inail Sicilia.
A seguire Guglielmo Arrabito (Dirigente di Sasol) tratterà il tema “Esperienze buone prassi nelle aziende del Polo Industriale”. Carmelo Percolla (Inail Catania) parlerà di “Attrezzature a pressione. Adempimenti ed esperienze nell’ambito petrolchimico” .
Chiuderà Gaetano Penna (RSPP di Coemi Srl) con “l’impatto dei finanziamenti ISI alle imprese sui livelli di salute e sicurezza, l’esperienza di Coemi”.
Introdurrà e modererà i lavori Claudia Villar, dirigente territoriale Inail di Siracusa. Il convegno è valido ai fini dell’aggiornamento professionale obbligatorio con riconoscimento di 3 CFP dall’Ordine degli Ingegneri di Siracusa.




“Non sempre si vede”, iniziativa sociale al Parco Commerciale Belvedere

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra il 10 ottobre, il Parco Commerciale Belvedere di Siracusa sarà protagonista di un’iniziativa di sensibilizzazione dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (DCA) e, più in generale, al benessere psicologico.
La campagna, intitolata “Non sempre si vede”, nasce dalla collaborazione tra Multi Italy – società leader in Europa nella gestione e nello sviluppo di asset immobiliari – Parco Commerciale Belvedere, la non profit Animenta, impegnata dal 2021 nella sensibilizzazione e nel supporto sui DCA, e Delya associazione attiva nella comunicazione sociale su temi di salute e inclusione.
Rompere il silenzio che ancora circonda molte fragilità mentali e invitare la collettività a guardare oltre le apparenze è l’obiettivo dell’appuntamento. I disturbi alimentari, infatti, colpiscono in Italia oltre 3 milioni di persone, in prevalenza donne e giovanissimi, e rappresentano una delle emergenze più gravi e spesso invisibili della salute mentale.
La campagna si svilupperà su più livelli: una comunicazione offline negli spazi dei centri commerciali e una campagna digitale, accompagnate da un video istituzionale: uno spot “silenzioso” che racconta, in pochi secondi, cosa significa convivere con un disagio invisibile.
Cuore dell’iniziativa sarà un esperimento sociale, in programma giovedì 10 ottobre dalle 17.30 alle 19 al Parco Commerciale Belvedere e contemporaneamente in altri otto centri Multi Italy in tutta Italia. I visitatori saranno invitati a compiere un gesto simbolico: immergere la mano in un secchio di vernice verde – colore simbolo della salute mentale – e lasciare la propria impronta su un grande pannello. Le impronte andranno a comporre un fiocchetto verde, accompagnato dal messaggio della campagna: “Non sempre si vede”.
“Con questa iniziativa – spiega Luca Maganuco, Senior Managing Director di Multi Italy – vogliamo contribuire a sensibilizzare e a rendere più accessibile il dialogo sulla salute mentale e sui disturbi alimentari. I centri commerciali sono luoghi di incontro per le comunità locali e hanno il dovere di affrontare temi sociali rilevanti, promuovendo azioni concrete per il benessere delle persone.”
La campagna verrà inoltre presentata ufficialmente a Roma, alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, il 10 ottobre dalle 11:30 alle 12:30, alla presenza dell’Onorevole Marco Furfaro.




Shock a Siracusa, addio a Giovanni Cerruto. Era il ‘gigante buono’ del calcio dilettantistico

Il mattino dopo, rimane solo lo sconforto. Difficile da accettare l’accaduto per chi, quell’uomo grande e gentile, lo ha conosciuto, apprezzato, amato. Nessuno giudichi, semmai tormentano gli amici quelle domande che iniziano con “perchè”.
Giovanni Cerruto, preparatore dei portieri dell’Under 15 e 17 del Siracusa e prima quotato portiere del calcio dilettantistico, è stato trovato senza vita nella sua abitazione nella tarda serata di sabato. Aveva quarantatre anni. La disperazione di chi ha fatto la terribile scoperta ha squarciato la calma apparente della zona. Urla, sirene, lampeggianti. Ed un’ondata di dolore che ha trafitto tutto e tutti.
“Mi aveva detto appena cinque giorni fa che era felice di questo nuovo incarico nel settore giovanile”, racconta oggi Christian Romano. “Era soddisfatto di come si stavano comportando i suoi portieri. Ci ringraziava dell’opportunità. E aveva anche manifestato la volontà di seguire le squadre in trasferta. Non so cosa è successo… Era un ragazzo dal cuore d’oro, disponibile. Mai parole fuori posto. Incoraggiante, una parola buona per tutti”.
Sono decine i messaggi di cordoglio sui social, in particolare da quel mondo dello sport di cui era stato protagonista, in campo e fuori. Lo chiamavano “gigante buono”, lui così alto e sempre disponibile. “Sconvolti e con immenso dolore, esprimiamo tutto il nostro cordoglio e vicinanza alla famiglia del nostro caro e amato preparatore dei portieri Giovanni Cerruto che ci ha lasciati prematuramente”, scrive il Siracusa calcio sui suoi canali social. Anche la Rari Nantes Calcio ha espresso il suo cordoglio “per la scomparsa del carissimo e amatissimo amico Giovanni Cerruto”. E poi il Fc Priolo Gargallo di cui fu portiere nel 2021/2022. E ancora la Rg Siracusa che ricorda il “professionista stimato e persona di grande umanità. Ha lasciato un segno indelebile nella nostra società”. Lo ricorda anche il Calcio Avola, di cui è stato ex giocatore. E ancora, l’Asd Atletico Siracusa e l’Asd Cassibile Fontane Bianche.
Il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Di Mauro, anche lui con un passato nel calcio dilettantistico, non si da pace. “Speravo fosse un incubo. In un mondo pieno di gente che distribuisce solo cattiverie gratuite, tu eri un ragazzo senza cattivi sentimenti. Fino a lunedì mi hai chiamato per incoraggiarmi, ma dentro di te già covavi questa cosa assurda. Con te se ne va un pezzo di cuore. Trova la pace e la serenità che, non si sa perchè, qui avevi perso”.




“Siracusa Sicura”,installate nuove telecamere di videosorveglianza con controllo targhe

Nuove telecamere di videosorveglianza in città, con controllo targhe a Siracusa. Il Comune ha affidato il servizio, che utilizza il sistema targa System, per un anno. Include la gestione e la manutenzione ordinaria e lo svolgerà la ditta 2M Impianti di Siracusa, per un importo di circa 113 mila euro complessivi. Due nuove telecamere sono già state installate nei giorni scorsi in Ortigia, in via XX Settembre e Largo San Giovannello. Sono installate con relativa segnaletica e sono in questi giorni in fase di test. Il Comune di Siracusa è stato destinatario ad agosto del 2024 di un finanziamento di circa 176 mila euro per la realizzazione di un progetto denominato “Siracusa Sicura”, proprio per la realizzazione di impianti di videosorveglianza all’interno del territorio comunale. Le nuove telecamere dovrebbero funzionare come quelle già installate lungo via Malta, poco prima del varco per la Ztl di Ortigia, la zona a traffico limitato. Oltre a riprendere i veicoli in transito, dunque, il sistema rileva il numero di targa, così da poter immediatamente identificare il proprietario (o il conducente) nel caso in cui si renda responsabile di violazioni. Saranno collegate alla Sala Operativa del Comando della Polizia Municipale. Il progetto generale, presentato dal Comune al Ministero dell’Interno nell’ambito di fondi Poc Legalità, riguarda “la realizzazione di impianti di videosorveglianza in diverse zone del territorio comunale al fine di garantire la sicurezza e la legalità nel territorio comunale, coprendo con una rete di punti di monitoraggio, caratterizzati da alto interesse locale,la viabilità principalmente nei punti di ingresso e uscita del territorio di Siracusa”. Sono previste complessivamente 12 telecamere, 7 delle quali già installate.




Comunità energetiche, proposta per le Diocesi. Lomanto: “Mantenere la cura e il rispetto del creato”

“Dobbiamo sempre mantenere la cura, la custodia e il rispetto del creato. Anche se pensiamo di avere una fonte di energia immensa dobbiamo rispettare il consumo di acqua e il consumo di energia”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, a conclusione dell’incontro nel salone della parrocchia Madre di Dio a Siracusa, sulle comunità energetiche come proposta per le diocesi.
I lavori sono stati aperti dagli interventi di don Giuliano Salvina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso della Cei, e don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali ed il lavoro della Cei. La Conferenza episcopale italiana ha presentato un vademecum sulle comunità energetiche rinnovabili che rappresenta una guida specifica per le parrocchie e gli enti religiosi per supportare nella creazione e gestione delle Cer.
“Nel documento si sottolinea l’indole attuale del cammino della Chiesa, che non si ferma ad un insegnamento ma ad una dottrina. La Chiesa non lancia delle idee, degli orientamenti semplicemente etici, ma scende nei particolari – ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto -. Il documento offre orientamenti precisi e puntuali, che riguardano la società di oggi: la transizione energetica, la comunità energetica. Ci aiutano a riscoprire il senso della comunità, della partecipazione e della corresponsabilità. Infine una rivoluzione etica e culturale che deve interessarci. Si deve capire, ci si deve organizzare. Ma riflettiamo, organizziamo e proviamo a metterci su questa scia perchè è fondamentale”.
E’ stata la prof.ssa Marisa Meli, docente di Diritto privato all’università di Catania, a spiegare cosa è una comunità energetica, gli aspetti normativi e quali sono i vantaggi.
“La comunità energetica rappresenta un tema di grande attualità che è stato colto anche dalla Chiesa Cattolica italiana che ha prodotto un vademecum sulle Cer che propone alle Diocesi perchè possa diventare una proposta operativa e concreta e realizzare un’alternativa all’offerta dell’energia anche a comunità diocesane, locali e cittadine. E’ un investimento che interesserà la Chiesa soprattutto siamo sicuri che si creeranno tutte le condizioni perchè diventi prassi in tutte le Diocesi” ha spiegato don Santo Fortunato, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Siracusa.
All’ing. Andrea Noè dell’Ufficio per i Beni culturali e l’edilizia di culto dell’Arcidiocesi di Siracusa, il compito di spiegare nel dettaglio il funzionamento di una comunità energetica e le opportunità anche per i condomini. Infine don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali ed il lavoro dell’Arcidiocesi, ha tracciato un bilancio dei quattro incontri del mese del Creato: “Sono stati quattro appuntamenti ricchi di spunti per poter intraprendere alcune azioni di comunione e condivisione: dal primo che abbiamo vissuto insieme ad alcune confessioni religiose o la passeggiata immersiva. Sono state occasioni che ci hanno dato modo di conoscere lo stare insieme, il creato, la sua custodia e quindi poter avviare azioni concrete che possano metterci in cammino e avviare processi di attenzione, di rispetto e cura del Creato. Ma non dimentichiamo le persone, perché le relazioni sono la principale opportunità di incontro e di conoscenza e ricchezza personale”.




Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: la vera origine del nome Ortigia

Tutto ebbe inizio dal rifiuto di una bella dea, di nome Asteria, alle avances di Zeus. Questi, non contento di aver sdetto Latona, si innamorò anche della sorella Asteria. Con lei le cose però non andarono come Zeus sperava. Asteria infatti, per sfuggire alle mire del padre degli dei, si trasformò in quaglia; a sua volta Zeus, per raggiungerla, si trasformò in aquila. Asteria, dopo un lungo volo, stanca, cadde in mare e il dio Poseidone per salvarla la trasformò in un’isola vagante tra le onde del mare Egeo dove prese il nome di Ortigia. QUsti racconti mitologici sono rimasti impressi per secoli nella memoria collettiva del popolo greco. Per questo motivo diverse aree dell’Egeo venivano chiamate Ortigia. Ed è in una di queste isole che i coloni Corinzi, guidati da Archia, della famiglia dei Bacchiadi a loro volta discendenti da Eracle, credettero di giungere nel 734 A.C.. Era un grande scoglio di poco più di un chilometro quadrato, appena staccato dalla costa su orientale della Sicilia, ricco di corsi d’acqua. Una di queste sorgenti, secondo una leggenda, proveniva dalla stessa Grecia. Il braccio di terra prospiciente l’isola si incurvava a formare uno dei più grandi porti naturali del Mediterraneo. I Corinzi, memori del mito di Asteria, chiamarono questo grande scoglio Ortigia. Su un’isola delle Cicladi che portava lo stesso nome – e che in seguito avrebbe assunto quello di Delo – la sorella Latona partorì i gemelli divini avuti da Zeus: Apollo e Artemide. E probabilmente ad Artemide, la PotniaTheron (signora degli animali), nel punto più alto dell’isola, i coloni corinzi eressero il più antico edificio sacro: l’Oikos, la casa della dea. Attorno a questo edificio, considerato l’atto di nascita di Siracusa, i Corinzi, e i loro discendenti, si riconobbero come comunità. E la città intera, quella che sarebbe diventata la più grande e la più bella fra tutte le città greche, si identifica in questo edificio sacro che rappresenta la prima cellula attorno alla quale vedrà la luce quella che rimane la più grande invenzione del popolo greco: la Polis.

Carlo Castello

In precedenza:
Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Iceta ed Ecfanto

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: quando Saffo viveva in Ortigia




Oncologia torna a casa, dal 6 ottobre reparto attivo all’Umberto I

Dopo anni di attesa, il reparto di Oncologia dell’Asp di Siracusa torna “a casa”. Da lunedì 6 ottobre, infatti, l’Unità operativa diretta dal dottor Paolo Tralongo sarà nuovamente attiva al piano terra dell’ospedale Umberto I del capoluogo, nei locali interamente ristrutturati e riqualificati secondo i più moderni criteri di umanizzazione dei luoghi di cura.
La conclusione dei lavori di adeguamento – resi necessari dopo che, per quasi quattro anni, gli spazi erano stati utilizzati dal Pronto Soccorso a causa dell’emergenza Covid – segna il compimento di un impegno assunto e mantenuto dal direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone.
Il trasferimento dei pazienti attualmente ricoverati avverrà nella serata di domenica 5 ottobre, mentre da lunedì mattina il reparto sarà pienamente operativo con le attività di poltrona e degenza.
“Restituiamo alla comunità un punto di riferimento fondamentale per la cura oncologica”, dichiara Caltagirone. “Non è solo un rientro, ma la restituzione di un diritto alla cura in un ambiente concepito per il benessere della persona. Abbiamo voluto garantire una qualità strutturale ed estetica senza compromessi e il tempo impiegato è stato necessario per consegnare ai cittadini un reparto di vera eccellenza”.
Il direttore generale ha voluto ringraziare i direttori sanitario e amministrativo Salvatore Madonia e Ornella Monasteri, il dottor Paolo Tralongo, le direzioni medica e amministrativa dell’ospedale e tutto il personale coinvolto. “È stato un successo di squadra – ha sottolineato – reso possibile dalla sinergia di tutti, che hanno lavorato con dedizione e rapidità per raggiungere un traguardo tanto atteso per la salute pubblica del nostro territorio”.
Il nuovo reparto è stato realizzato seguendo un approccio human-centered, fondato sull’Evidence-Based Design, secondo cui l’ambiente fisico contribuisce in modo determinante al benessere psicologico e al decorso clinico dei pazienti. L’obiettivo è stato creare uno spazio che evochi il calore e la sicurezza di una casa: accogliente, intimo e funzionale.
Il reparto dispone di dieci posti letto ordinari, due per il day hospital e una grande sala infusionale con dieci postazioni per le terapie, progettate per assicurare comfort, privacy e monitoraggio costante.
A suggellare l’importanza del traguardo, venerdì 24 ottobre il nuovo reparto di Oncologia riceverà la visita ufficiale dell’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, che incontrerà i vertici dell’Asp, il personale e gli organi di stampa per illustrare alla cittadinanza il valore strategico dell’investimento.
Con il ritorno di Oncologia nella sua sede storica, l’ospedale Umberto I compie un passo decisivo verso una sanità più vicina alle persone, restituendo ai pazienti e alle loro famiglie un luogo di cura che è anche un simbolo di fiducia.