Ortigia Resistente boccia la delibera sui parcheggi per hotel: “Ingannevole e discriminatoria”

Ennesima contrarietà del Comitato Ortigia Resistente verso un atto amministrativo per il centro storico. Stavolta, il no è rivolto alla proposta di deliberazione n. 39, che prevede la modifica dell’articolo 56 del Regolamento sul Canone Unico Patrimoniale per consentire la concessione di stalli di sosta alle strutture alberghiere di Ortigia.
Secondo il portavoce Davide Biondini, si tratta di “un atto ingannevole, intriso di ambiguità terminologiche, che rappresenta l’ennesimo attacco alla vivibilità del centro storico e ai diritti dei residenti”. Secondo il Comitato,
l’Amministrazione “invece di sanare la vicenda dei parcheggi H24 illegittimamente concessi agli hotel, come richiesto dallo stesso Ministero dei Trasporti, tenta di reintrodurli sotto altra forma, travestendoli da aree di carico e scarico”.
Biondini sottolinea che la delibera utilizza la dicitura di “riserva di parcheggio” – facoltà che il Codice della Strada riconosce solo ai residenti – per poi mascherarla come area di carico e scarico bagagli. “Una finzione giuridica, perché un’area di carico e scarico bagagli non esiste nel Codice della Strada. E legare la concessione al numero di camere significa, di fatto, trasformare lo spazio pubblico in parcheggio privato”.
Anche la durata di sosta concessa – 40 minuti – è, secondo il Comitato, un espediente per “legalizzare la sosta prolungata dei clienti, sottraendo spazio alla collettività”.
Il sistema di controllo previsto è definito poi “una presa in giro per i cittadini”. La norma parla genericamente di “sistema di controllo della durata della sosta”, senza chiarire in che modo verrà attuato. “Senza sensori automatici – aggiunge Biondini – tutto si ridurrà al disco orario, del tutto inutile in una città che già oggi non dispone del personale sufficiente per verifiche costanti. La cosiddetta revoca automatica dopo tre violazioni è una norma manifesto: scritta sapendo che non verrà mai applicata”.
Il Comitato parla inoltre di “proporzionalità a senso unico”, una logica che privilegerebbe le attività commerciali a discapito della residenzialità. “Prima i dehors, ora i parcheggi. È in atto una privatizzazione strisciante del suolo pubblico”, denuncia Biondini.
Un ulteriore elemento di criticità è la discriminazione tra le categorie ricettive. La delibera, infatti, prevede le concessioni solo per le strutture alberghiere, escludendo B&B, affittacamere e case vacanza. “Tutte queste strutture pagano la stessa tassa di soggiorno e hanno le stesse esigenze logistiche. Ma la norma introduce un privilegio per una sola categoria, violando i principi di imparzialità e uguaglianza”.
Per tutte queste ragioni, il Comitato chiede il ritiro della delibera n. 39 e l’apertura di un confronto reale con l’Amministrazione comunale.




Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, celebrazioni a Siracusa

Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, anche a Siracusa celebrazioni in programma per martedì 4 novembre. Insieme ad altre 35 città italiane, anche quest’anno programmati eventi celebrativi che ruoteranno attorno alle cerimonie istituzionali a carattere militare. Come, ad esempio, l’iniziativa “Caserme aperte”, con la possibilità per i cittadini di visitare siti ed edifici delle Forze Armate.
La cerimonia commemorativa vera e propria, al Pantheon, alle 12.00. Alla presenza del Prefetto di Siracusa e dei vertici delle Forze dell’Ordine, rappresentanti delle più alte cariche civili e militari del territorio ed una rappresentanza della comunità studentesca provinciale.
Un momento di particolare valore simbolico sarà il passaggio della Bandiera Nazionale, realizzata dai detenuti della Casa Circondariale di Cavadonna e donata alla Consulta studentesca provinciale per la custodia ideale dei valori fondanti dell’Unità nazionale. Quest’anno, sarà il liceo Corbino di Siracusa a ricevere la bandiera dal Da Vinci di Floridia.
Tra le iniziative collaterali, realizzate con la collaborazione delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, l’allestimento di vetrine celebrative negli esercizi commerciali di Siracusa, con l’esposizione di uniformi, vessilli e cimeli appartenenti alle diverse specialità militari.




Fiera dei Morti, tra entusiasmo e critiche. Bandiera: “Riproporremmo la tradizione”

E’ un bilancio ricco di note positive quello tracciato dal vicesindaco ed assessore alle attività produttive, Edy Bandiera, al termine della Fiera dei Morti. “Abbiamo riportato in vita la tradizione, aumentandone la capacità attrattiva”, dice commentando una affluenza di visitatori in aumento. “Vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine a quanti hanno reso possibile questo successo. Un ringraziamento speciale va ai volontari di protezione civile, agli espositori, a tutti il personale degli uffici comunali che per competenza ha dato il suo fondamentale supporto e a tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per rendere questa edizione ancora più bella e coinvolgente”.
La partenza è stata, però, segnata dal blocco del traffico con disagi pesanti al sistema di mobilità cittadino. “​Mi scuso ancora ma voglio sottolineare che, come assessore regionale all’Agricoltura, ho avuto il piacere di partecipare a fiere in tutto il mondo, da Palermo a Verona, da Milano a Tokio passando per Berlino, e posso affermare che è inevitabilmente le giornate di apertura sono caratterizzate da disagi, anche notevoli, al traffico e ai parcheggi. La capacità e la risposta operativa dell’Amministrazione hanno fatto sì che tutto sia potuto rientrare in meno di 10 ore”, dice Bandiera.
​Di sicuro, l’appuntamento verrà riproposto anche il prossimo anno, conferma Bandiera. E ancora una volta designata è l’area dei Villini, nonostante l’invito delle opposizioni di prendere in considerazione aree della città che implicano una più semplice gestione del traffico.




Zona industriale, Fiom Cgil: “Risposte concrete o mobilitazione generale”

“Le preoccupazioni espresse dai metalmeccanici racchiudono il disagio di chi sta pagando, in termini occupazionali e di qualità del lavoro, la mancanza di un piano strategico nazionale che rischia di far implodere l’intera area industriale siracusana”. Così il segretario provinciale della Fiom, Antonio Recano affronta il tema del destino del polo petrolchimico. “Una crisi profonda -dice – di sistema, che mostra di non essere riformabile ed impone a noi tutti un salto di qualità del nostro operato per costringere la politica e il Governo a definire indirizzi chiari per cambiare il paradigma dell’attuale modello industriale e garantire un futuro di sostenibilità economica, ambientale e sociale al territorio. Da anni-ricorda Recano-  i metalmeccanici denunciano le condizioni di un’area industriale che sopravvive senza una visione di futuro avvolta nel soporifero entusiasmo e nelle mistificazioni del Governo e di Confindustria che giorno dopo giorno vengono smentite dalla realtà Non bastano-a suo dire-  le rassicurazioni di Confindustria e dei politici di turno che con soddisfazione ed enfasi confermano l’importanza strategica del sito di Priolo, di avere “tutto sotto controllo” senza però dare risposte sul futuro, senza sciogliere il nodo di un piano industriale più volte annunciato ma mai presentato. La realtà è che il petrolchimico e permeato da una fragile stabilità segnata da tensioni finanziarie e incertezze gestionali, che al netto delle rassicurazioni di facciata mette in evidenza l’incapacità di affrontare, accelerando e non frenando, i tempi di una giusta transizione”.  Il segretario provinciale della Fiom Cgil ritiene che  “fino a questo momento il Governo Regionale e quello Nazionale siano stati a guardare, spingendo verso un processo di ristrutturazione sociale, dal forte impatto sull’occupazione, un polo petrolchimico che ha, invece, le capacità per diventare un Hub energetico integrato e assumere un ruolo strategico nell’area del mediterraneo. Per non perdere le opportunità offerte da questo ambizioso progetto industriale, e necessario attivare un confronto tra aziende, istituzioni, parti sociali, con la presenza attiva del Governo prodromico alla composizione di un accordo di programma, che preveda investimenti pubblici e privati, le risorse e i tempi per realizzarli, esigendo che ogni euro speso sia vincolato alla sostenibilità ambientale; alla garanzia di continuità occupazionale e contrattuale negli appalti (clausola sociale); al consolidamento delle tutele e delle coperture finanziarie per gli ammortizzatori sociali e per la qualificazione e riqualificazione dei lavoratori”. Poi entra maggiormente nello specifico. “Oggi-dice Recano-  le nostre preoccupazioni restano tutte, alimentate dalla mancanza di un‘idea capace di realizzare un processo di transizione industriale, dalla spada di Damocle dell’irrisolta vicenda Ias, dalle vicende finanziarie di Isab, dalla crisi di Sasol e dalle incertezze del piano di trasformazione di Eni. Di fronte alla mancanza di certezze per il futuro, l’unica risposta possibile per i lavoratori, per il sindacato e per il territorio resta l’iniziativa, la mobilitazione generale-conclude il segretario Fiom – per costruire le condizioni per un vero processo di crescita economica e sociale”.

 




Vandalizzato il Monumento ai Caduti di Francofonte, Lamba Doria: “Ferma condanna”

Vandali al Monumento ai Caduti della Grande Guerra di Francofonte, in piazza Dante. Ignoti hanno deturpato anche la tabella informatica e la scuola Dante. Motivo di grande amarezza per l’associazione culturale Lamba Doria, che esprime la propria ferma condanna “per il grave atto. Desideriamo manifestare la nostra vicinanza e solidarietà alla comunità cittadina di Francofonte per questo vile gesto, avvenuto a pochi giorni dalle celebrazioni del 4 novembre- fa notare il vice referente regionale, Alessandro Maiolino-  Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il Monumento ai Caduti della Grande Guerra, simbolo di memoria e di identità collettiva-racconta Maiolino-  è una stele marmorea che si erge su un basamento composto da gradoni in basalto. Raffigura un guerriero che sorregge sulla spalla il corpo di un Caduto, mentre sul fondo, in bassorilievo, è rappresentata un’ara classica, ornata da un elegante motivo in stile ionico. Sul piano sacrificale si trovano due teste d’ariete che sorreggono un festone di foglie di quercia, simbolo di forza e sacrificio. Sul lato posteriore della stele è incisa la frase “Finis Austriae”, seguita da un passo tratto dal Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918, redatto dal Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, generale Armando Diaz. Ai piedi del monumento, sull’ultimo gradone, una ghirlanda bronzea di foglie di alloro simboleggia la gloria e l’onore tributati ai caduti. L’intera area è circondata da un’aiuola delimitata da una recinzione in ferro battuto, impreziosita da dettagli di notevole pregio artistico. Il 2 giugno 2022, in occasione del Centenario della traslazione del Milite Ignoto nel Sacello dell’Altare della Patria, la città di Francofonte ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, rinnovando così il legame profondo con la memoria dei propri caduti”. L’Associazione Lamba Doria rivolge infine un appello “a tutti i cittadini affinché il nostro patrimonio storico e culturale-conclude Maiolino-  sia sempre più valorizzato, rispettato e tutelato, e mai più vandalizzato”.




Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: la causa a Roma per danni di guerra

Dopo la conquista di Siracusa da parte dei romani, condotti da Marcello nel 212 a.C., ci furono richieste di risarcimento e accuse, da parte dei siracusani, rivolte al generale romano. I siracusani, sollecitati dal censore Marco Cornelio Cetego, presentarono accuse dettagliate contro Marcello per il comportamento tenuto durante e dopo la conquista di Siracusa.
Le accuse riguardavano principalmente il saccheggio delle opere d’arte siracusane, le modalità con cui la città fu trattata, ma soprattutto l’uccisione del più grande scienziato del mondo greco, Archimede. Lo storico Tito Livio fornisce dettagli sul processo a Marcello nella sua opera ‘Ab urbe condita’.
Questo processo è considerato dagli studiosi come il primo della storia nel suo genere, dove un popolo vinto chiedeva ai vincitori i cosiddetti “danni di guerra”. Marcello non fu condannato, ma a causa del processo rinunciò al comando della sicilia.


Carlo Castello

In precedenza:
Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Iceta ed Ecfanto

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: quando Saffo viveva in Ortigia

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: la vera origine del nome Ortigia

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Corace e Tisia, nasce l’Avvocato

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: il mito di Roma è nato qui

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Miteco, cuoco e autore del primo best-seller di ricette




Prima domenica del mese, ingresso gratuito in musei e siti culturali: luoghi e orari

Torna l’appuntamento con la storia, l’archeologia, la cultura siciliana, che ogni prima domenica del mese concede a residenti e turisti la possibilità di visitare musei, parchi archeologici ed altri luoghi culturali gratuitamente. Come sempre, si tratta di siti che dipendono dalla Regione Siciliana-Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.Oggi a Siracusa ingresso libero al Castello Maniace dalle 08:30 alle 12.45, al Parco Archeologico della Neapolis dalle 8.30 alle 12.30, al Museo Paolo Orsi dalle 9 alle 13 e a Galleria Bellomo dalle 9 alle 12.30.



Nel ricordo di Marco Fatuzzo, camera ardente anche al Vermexio. Funerali in Santuario

La notizia della scomparsa di Marco Fatuzzo, ha suscitato un’ondata di cordoglio che ha attraversato il mondo politico, civile e religioso. In tanti hanno voluto ricordare non solo l’amministratore, ma soprattutto l’uomo. Una figura alta, che ha segnato la vita pubblica siracusana con equilibrio, sobrietà e senso del dovere.
Messaggi di affetto e riconoscenza sono giunti da ogni parte, a testimonianza del legame profondo che Fatuzzo aveva saputo costruire nel tempo. La sua azione politica, sempre guidata dal rispetto delle istituzioni e da una sincera attenzione per la città, lascia un segno che va oltre le appartenenze.
A partire da oggi pomeriggio, alle 15.30, sarà possibile rendergli omaggio presso la chiesa del Santissimo Salvatore, dove è stata allestita la camera ardente. Da lunedì, invece, l’omaggio istituzionale si sposterà nel salone di rappresentanza di Palazzo Vermexio, cuore della vita amministrativa cittadina.
Il momento del congedo avverrà martedì 4 novembre, alle 15.30, nella basilica santuario della Madonna delle Lacrime, casa della devozione e della speranza per tutti i siracusani.
Nel ricordo di Marco Fatuzzo resta l’immagine di un uomo che ha servito Siracusa con discrezione e passione, convinto che la politica fosse, prima di tutto, un servizio alla comunità.




Bufardeci, Marziano, Spagna: tributo di memoria e affetto per Fatuzzo

“Sono profondamente addolorato. Con Marco Fatuzzo la città di Siracusa perde sicuramente uno dei figli più importanti, più illuminati, più preparati, più seri e più buoni”. Così l’ex sindaco Titti Bufardeci commenta la notizia della scomparsa di Marco Fatuzzo, anch’egli ex primo cittadino.
Il ricordo di Bufardeci unisce la stima per l’amministratore pubblico a un legame personale e formativo unico: “Il mio primo ricordo di Marco non è politico. Io lo ricordo innanzitutto come il mio giovane professore di matematica durante il liceo classico. Era un giovane laureato, arrivò per una supplenza di oltre un trimestre. Tra noi c’erano solo sette anni di differenza e questo creò subito un rapporto di vicinanza e cordialità, tanto che mi acconsentì di dargli del tu. Quella conoscenza ci ha accompagnato per tutto il resto della vita”.
Bufardeci sottolinea il valore dell’azione amministrativa di Fatuzzo: “Marco è stato una gran persona per bene, prestata alla politica. Ha svolto il suo ruolo di sindaco con grande impegno, abnegazione e con grande successo. È stato un amministratore saggio e illuminato”.
Secondo Bufardeci, l’impatto del suo operato è ancora tangibile: “Non c’è dubbio che a lui va scritto il merito di un iniziale rilancio della nostra città, in particolare di Ortigia. La sua guida ha rappresentato un’amministrazione importante per Siracusa”.
“Pur con le sue successive esperienze, come la vice presidenza alla Provincia,” conclude Bufardeci, “Marco è rimasto sostanzialmente sempre un politico ‘sui generis’. È una grande perdita per tutti noi. Lo ricordo con enorme affetto e grande stima”.
Anche Bruno Marziano, ex presidente della Provincia Regionale, ricorda Fatuzzo. “Un sindaco indimenticabile e un uomo sensibile e vicino alla parte della società più in difficoltà. Io devo ricordarlo anche come lungimirante ed efficace assessore provinciale alla Pubblica Istruzione fin dal mio primo mandato come presidente della Provincia Regionale di Siracusa. Marco fu vice-presidente e assessore alla Pubblica Istruzione in un momento in cui la Provincia avviava importanti progetti per nuovi istituti scolastici ed avviò quella fase della Istruzione Medio-Superiore in cui venivano inserite novità normative ed organizzative. Fu lungimirante, progettuale, efficace. Portò alla Provincia le capacità amministrative ed la sensibilità umana già manifestate a Palazzo Vermexio”.
Le parole di Fausto Spagna: “La notizia della scomparsa di Marco Fatuzzo mi addolora molto. Marco oltre ad essere un amico era una persona seria, piena di valori impegnato nel sociale e nella sua comunità dei focolarini. E’ stato un sindaco capace, onesto, eccellente, lasciando nella città un ottimo ricordo di se’. Rivolgo alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze”.




La cittadina che resiste ad Halloween, a Palazzolo vigilia di Ognissanti con le varette

In un tempo in cui la tradizione d’oltreoceano di Halloween sembra aver conquistato ogni angolo del Paese, c’è un borgo montano del Siracusano che continua a dire “no” alle mode e “sì” alle proprie radici. Anche quest’anno, a Palazzolo Acreide, la vigilia di Ognissanti non è stata fatta di zucche e travestimenti, ma di luce, fede e devozione: è tornata la Festa delle Varette, appuntamento ormai irrinunciabile promosso dalla comunità della Chiesa Madre, guidata da padre Marco Politini.
Una tradizione che affonda le radici nelle prime comunità cristiane e che ogni anno si rinnova nel segno della continuità e della fede popolare. A essere protagonisti sono i bambini del paese, con le loro piccole “varette”, simboli di purezza e di speranza, portate in processione per le vie del centro storico tra canti, preghiere e sorrisi.
“Guardate i Santi: sono i nostri fratelli maggiori, la nostra strada e il nostro destino”, ha ricordato padre Marco rivolgendosi alle famiglie e ai piccoli della comunità. Un messaggio chiaro, che invita a riscoprire la bellezza della santità quotidiana, contrapposta al fascino effimero delle mode importate.
L’evento, nato solo pochi anni fa, è diventato ormai parte del calendario spirituale e comunitario di Palazzolo Acreide. Una serata di grazia e di luce, come l’ha definita lo stesso arciprete: “I bambini, con le loro piccole varette, hanno portato in processione il profumo della santità, ricordandoci che la chiamata alla vita santa non è per pochi, ma per tutti. I Santi non sono lontani: vivono nella luce di Dio e camminano con noi. Che la loro intercessione ci accompagni e che la loro gioia resti nei nostri cuori e nelle nostre famiglie”.
Così, mentre altrove si rincorrono maschere e dolcetti, Palazzolo Acreide sceglie la luce dei Santi. Una comunità che resiste, con la semplicità della propria fede e la forza della propria identità, al fascino di un Halloween che non le appartiene.