Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Miteco, cuoco e autore del primo best-seller di ricette

Il primo cuoco a scrivere un libro di ricette è stato un siracusano. Si chiamava Miteco, visse nel V secolo a.C. e fu il primo a scrivere un manuale di cucina.
Fece conoscere la cucina siracusana in Grecia, lavorò infatti come cuoco a Sparta ed Atene. La sua raccolta di ricette viene considerata il primo, vero libro di cucina della storia. La fama del cuoco siracusano si estese ben oltre i confini della Sicilia, influenzando molto la cucina greca e romana.
Le sue ricette hanno contribuito a formare una tradizione culinaria che valorizza i prodotti freschi e locali. Miteco vedeva nella preparazione degli alimenti un modo per celebrare la cultura del territorio. Le sue tecniche ed i suoi principi hanno gettato le basi per la nascita della cucina mediterranea. Così la sua eredità continua a vivere nella tradizione culinaria contemporanea.
Miteco da Siracusa fu così famoso da essere menzionato da Platone e addirittura paragonato allo scultore Fidia.


Carlo Castello

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Mensa Vittorini, soluzione imminente? Attesa per l’ok che sbloccherebbe i lavori

Si avvierebbe a soluzione la vicenda legata al cantiere aperto (con lavori avviati e subito sospesi) per la realizzazione della mensa scolastica all’istituto comprensivo Vittorini. Dopo il sopralluogo dei giorni scorsi, richiesto dal presidente della quarta commissione consiliare, Ivan Scimonelli, con l’assessore Enzo Pantano, la Polizia Municipale, il vice preside Marco Vero, lunedì potrebbero arrivare buone notizie, in questo caso anche dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, che a seguito del rinvenimento di una latomia di superficie nell’area interessata dagli interventi, aveva ne disposto la sospensione per valutare e decidere il da farsi. Le aree recintate, i cumuli di terra rendono difficoltose le operazioni di ingresso e uscita da scuola, con disagi lamentati soprattutto dalle famiglie degli alunni della scuola ma ovviamente vissuti anche dal personale scolastico. Durante l’ultimo sopralluogo era emersa l’ipotesi di chiudere temporaneamente al traffico via Regia Corte negli orari di entrata e uscita da scuola, per limitare le difficoltà ai danni dell’utenza scolastica. Gli uffici comunali si erano presi qualche giorno di tempo per verificare la fattibilità della proposta del presidente della quarta commissione. A questo punto, tuttavia, potrebbe non essere necessario se, come indiscrezioni vogliono, lunedì o nei giorni immediatamente successivi, arriverà l’ok alla rimozione dei cumuli di terra e probabilmente anche al riavvio dei lavori di realizzazione della mensa scolastica, finanziati con i fondi del Pnrr e da completare- termine perentorio- entro il prossimo marzo, con tanto di rendicontazione. Il rischio è, altrimenti, quello di perdere risorse e opportunità. La mensa, infatti, è la struttura chiave per poter garantire lo svolgimento del tempo pieno a scuola.




Il futuro del depuratore consortile, confronto aperto sulle due ipotesi possibili

Quale futuro per il depuratore consortile oggi gestito da Ias? Se ne è discusso in Consiglio comunale a Siracusa, convocato in seduta aperta per un confronto – in particolare – sulla possibilità tecnica di impiegare la struttura per la depurazione dei reflui civili di Siracusa, Floridia e Solarino quando si “staccheranno” le grandi industrie. A settembre 2026, in ottemperanza anche alle prescrizioni della magistratura, le raffinerie si doteranno di loro impianti di depurazione. Questo determina un problema circa la sopravvivenza stessa del consortile e dei suoi 50 dipendenti.
Una delle prime soluzioni proposte è quella di collettare i reflui urbani di Siracusa, Floridia e Solarino. Per collettare Canalicchio ad Ias si potrebbe utilizzare una parte di conduttura già esistente mentre la restante parte richiederebbe un investimento di circa 1,5 milioni di euro. Se tecnicamente la proposta risulta tecnicamente “fattibile” – specie per quel che riguarda la capacità di lavorazione di Ias – non è chiaro chi dovrebbe farsi carico dell’investimento e della gestione dell’impianto che oggi non figura nell’ambito idrico. Un tavolo tecnico convocato in Regione – proprietaria dell’impianto – con il coinvolgimento tra gli altri di di AretusAcque ed Acea potrebbe essere il primo passo. Come evidenziato anche in Consiglio comunale, una soluzione di questo tipo “libererebbe” il porto Grande dallo sversamento dei reflui depurati a Canalicchio tramite il canale Grimaldi. Il che significherebbe recuperare, in alcuni anni, la piena balneabilità dell’intera linea di costa interna al porto Grande.
La seconda ipotesi è quella dell’utilizzo di Ias, per un ulteriore trattamento dei reflui depurati dai nuovi tas delle industrie. Un affinamento aggiuntivo, senza dismettere collegamenti o doverne creare di nuovi, e recuperare e riutilizzare in agricoltura importanti metri cubi di acqua. I sindacati guarderebbero con favore ad una soluzione di questo tipo.
Bisogna portare il tema in Regione, anche con una certa urgenza. E su questo sono stati chiari il deputato regionale Tiziano Spada (PD) che è anche sindaco di Solarino, il parlamentare Filippo Scerra (M5S) ed il senatore Antonio Nicita (PD). Presente anche l’ex deputato regionale Giovanni Cafeo ed il commissario Ias, Mariolo. Hanno partecipato ai lavori anche le parti sociali. Per l’amministrazione comunale era presente il vicesindaco Edy Bandiera. Non è passata inosservata l’assenza dei deputati regionali di maggioranza.




Come dare un futuro al depuratore consortile Ias, l’opinione dei sindacati

Tra i primi a lanciare l’allarme sul futuro del depuratore consortile, oggi gestito da Ias, sono stati i sindacati. Adesso che la scadenza di settembre 2026 si avvicina, sono tornati a compulsare la politica per quelle scelte necessarie per salvare l’infrastruttura ed i suoi circa 50 lavoratori.
Se ne è discusso in Consigli comunale a Siracusa, con una seduta aperta dedicata in particolare all’ipotesi del convogliamento dei reflui del capoluogo, Floridia e Solarino al depuratore Ias. “Non comprendo il senso di una discussione che non affronta la vera questione: il destino del depuratore dopo settembre 2026, quando i grandi player si staccheranno, mettendo a rischio l’operatività e la sostenibilità economica dell’impianto”, commenta il segretario della Uiltec Sicilia, Andrea Bottaro.
“La risposta a questo interrogativo doveva essere chiesta ai deputati regionali di maggioranza, perché la decisione dipende dalla Regione Siciliana. Purtroppo, come spesso accade, si sono sottratti al confronto, lasciando senza risposte i cittadini e gli intervenuti”, aggiunge rimarcando l’assenza in aula degli esponenti delle forze al governo della Regione. “Noi continuiamo a sostenere che il ruolo ambientale di Ias debba proseguire, affinando le acque depurate provenienti dai grandi utenti industriali per renderle riutilizzabili. Una scelta con un duplice vantaggio ambientale: evitare nuovi sversamenti nel porto di Augusta; ridurre l’emungimento di acqua di falda a servizio dell’industria. Ho accolto con favore l’intervento odierno sulla stampa dell’onorevole Auteri, così come quello dell’onorevole Scerra, che hanno evidenziato la necessità di affrontare seriamente questa prospettiva.
Per quanto ci riguarda, siamo aperti a tutti i ragionamenti che garantiscano i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori Ias e, soprattutto, la salvaguardia della salute dei cittadini”, spiega Bottaro.
Anche Alessandro Tripoli, segretario della Femca Cisl di Siracusa, ha partecipato alla seduta aperta. “Ho voluto innanzitutto ringraziare il Consiglio comunale per la sensibilità dimostrata ed i firmatari della richiesta per aver riacceso l’attenzione su una questione cruciale, che riguarda non solo la tutela ambientale, ma anche e soprattutto la salvaguardia occupazionale dei lavoratori dell’impianto Ias. Ho ribadito, come già espresso insieme alla Cisl, che tutte le soluzioni vanno considerate con responsabilità. Oggi, alla luce della reale situazione dell’impianto e del progressivo disimpegno dei grandi utenti industriali, la strada più concreta resta quella di un utilizzo civile del depuratore. Convogliare i reflui dei tre Comuni potrebbe rappresentare un primo passo importante, purché si proceda con tutte le valutazioni tecniche e ambientali necessarie per evitare ricadute sul depuratore di Canalicchio, che oggi serve la città di Siracusa”, il pensiero di Tripoli.
“Rimane inoltre aperta la riflessione sulla depurazione di Augusta, che potrebbe allacciarsi al sistema Ias anziché realizzare un nuovo impianto, riducendo i costi e contribuendo all’obiettivo comune di eliminare gli scarichi a mare in tempi più brevi”. Su questo punto però, il sindaco di Augusta ha già chiarito che l’iter per realizzare il depuratore di Augusta non si fermerà.
“Serve oggi più che mai una visione unitaria – rilancia Tripoli – capace di coniugare ambiente, lavoro e sviluppo, mettendo a sistema le infrastrutture già esistenti e garantendo futuro e stabilità al nostro territorio. Difendere l’impianto Ias significa difendere famiglie, la dignità del lavoro e il diritto di un intero territorio a credere ancora nella propria industria e nel proprio futuro”.




Sosta a pagamento intorno all’ospedale, Gilistro: “Costo aggiuntivo della sanità per i cittadini”

Il costo della sosta a pagamento intorno all’ospedale Umberto I come ulteriore danno a carico dei cittadini, soprattutto per chi, per diverse ragioni, si ritrovano costretti a ricorrere alle prestazioni della sanità pubblica, magari pagando il relativo ticket,a cui va aggiungersi il pagamento degli stalli su cui lasciare la propria auto. La questione è posta dal deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro. “Attorno all’ospedale Umberto I di Siracusa -dice il parlamentare dell’Ars- la sosta è diventata, di fatto, un costo aggiuntivo anche per chi si reca lì per ricevere cure, per fare una visita specialistica o per assistere un familiare. Oltre alla prestazione sanitaria ed al ticket, bisogna aggiungere alla spesa pure il costo del parcheggio su strisce blu. È una situazione che merita una riflessione e soprattutto un intervento di buon senso da parte dell’amministrazione comunale”. Gilistro riconosce la logica che ispira la sosta a pagamento. “È comprensibile che si voglia garantire un ricambio costante dei veicoli ed un ordine complessivo nell’area. Ma attorno ad una struttura ospedaliera che non ha un vero e proprio parcheggio interno, andrebbe considerata prima di tutto la funzione pubblica e sociale del luogo. Non si tratta di una zona commerciale o turistica, ma di un’area dove ogni giorno si recano persone fragili, spesso anziane o con difficoltà motorie”.
Il parlamentare siracusano evidenzia come la presenza di parcheggi gratuiti a qualche centinaio di metri non rappresenti una vera alternativa. “È vero che poco più lontano ci sono stalli bianchi, ma la distanza non è sempre sostenibile per chi deve raggiungere i reparti, magari con un tutore, una gamba ingessata o semplicemente accompagnando un parente anziano. In questi casi – aggiunge – anche cento metri in più possono fare la differenza”.
“Sarebbe moralmente apprezzabile – propone Gilistro – che il Comune di Siracusa rivedesse il piano della sosta in quell’area, prevedendo un maggior numero di stalli bianchi nelle immediate vicinanze dell’ospedale; oppure introducendo sistemi più tolleranti come la sosta a tempo con disco orario, che consentirebbe di coniugare il ricambio con l’accessibilità che deve avere un ospedale”.
Gilistro invita infine a guardare oltre le mere logiche economiche. “Parliamo di un presidio sanitario pubblico, non di un centro commerciale. Serve un segnale di attenzione e umanità che restituisca equità ad un luogo che, più di ogni altro, dovrebbe essere accessibile a tutti”.




Priolo. Aumenta la Tari, il sindaco Gianni: “Rispettiamo le regole per pagare meno”

“Il costo della Tari aumenta perché la legge ci obbliga a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Rispettiamo le regole della raccolta differenziata per pagare meno”. Questo il chiarimento, che diventa anche l’appello, del sindaco di Priolo, Pippo Gianni, alla luce degli aumenti applicati alla tassa sui rifiuti. Il primo cittadino ricorda che
“questo tributo non può essere compensato con fondi comunali di altra natura: più alto è il costo del servizio, più alta sarà inevitabilmente la tariffa”. L’aumento del tributo – si legge nella nota dell’Amministrazione comunale – è legato a tre fattori principali: una bassa percentuale di raccolta differenziata, la presenza di discariche abusive, la mancanza di premialità da parte della Regione Siciliana. Cambiare è possibile e dipende da tutti i cittadini. Più differenziamo correttamente i nostri rifiuti, più riduciamo i costi di smaltimento e proteggiamo l’ambiente.
Ogni sacchetto abbandonato per strada-conclude Pippo Gianni- ogni comportamento scorretto, pesa sulla collettività e fa aumentare i costi per tutti.Più differenziata produciamo, meno discariche abusive creiamo e meno paghiamo la TARI”.




Innovation Forum a Siracusa, la sfida: fermare emorragia di talenti per costruire futuro

Si è concluso l’Education and Open Innovation Forum, appuntamento nazionale a Siracusa voluto da Confindustria per mettere al centro il futuro del capitale umano. Se ne è discusso al teatro comunale di Ortigia dove si sono ritrovati numerosi esponenti di imprese, istituzioni e mondo accademico per affrontare le grandi sfide demografiche, digitali e produttive del Paese, promuovendo una collaborazione innovativa tra formazione, ricerca e lavoro per costruire nuovi percorsi di sviluppo sostenibile e inclusivo. Il forum è stato soprattutto un’occasione per riflettere sul futuro dei giovani e del territorio e per mettere in campo azioni concrete per invertire il trend dell’emigrazione e valorizzare il capitale umano locale. Nonostante una recente crescita dell’occupazione, uno dei nodi principali emersi è proprio la persistente emorragia giovanile dalla Sicilia: tra il 2003 e il 2023, oltre 219mila giovani under 34 hanno lasciato l’isola, con un significativo aumento della percentuale di laureati in fuga, salita dall’8% del 2003 al 42% del 2023.
Il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale, ha sottolineato come nella sola Sicilia la popolazione giovanile emigrata equivalga quasi al doppio degli abitanti di una città come Siracusa, ipotizzando la sparizione di una città intera abitata esclusivamente da giovani. A peggiorare il quadro, il saldo migratorio universitario risulta fortemente negativo: nel 2023 sono stati oltre 27mila gli studenti che hanno lasciato la Sicilia per studiare altrove, mentre solo poco più di 5mila si sono iscritti ad atenei siciliani, su un totale di 32mila iscritti originari dell’isola.
Reale ha definito questo fenomeno un “problema sociale ed economico enorme e drammatico” che si intreccia con le difficoltà demografiche, influenzando negativamente sulla formazione della futura classe dirigente. La sua proposta è quella di un rafforzamento della sinergia tra imprese, scuole e università per sviluppare un ecosistema formativo e produttivo capace di offrire concrete opportunità ai giovani, valorizzando le competenze locali e migliorando la competitività delle aziende, con l’obiettivo di contrastare l’emigrazione.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha posto l’accento sull’importanza di mettere la persona al centro, citando l’esperienza unica del museo interattivo di Siracusa, che racconta la storia della città attraverso i suoi personaggi illustri, da Platone ad Archimede fino a Paolo Orsi e Enzo Maiorca. “La storia del mondo è storia delle persone – ha affermato – e l’unico modo per guardare al futuro con fiducia è puntare sulle capacità, competenze e valori degli individui”.
Durante la due giorni si è discusso anche di intelligenza artificiale. “Rappresenta una trasformazione che va oltre la quarta rivoluzione digitale e potrà incidere profondamente sulla vita quotidiana, sul lavoro e sulla sanità”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini ch ha richiamato la necessità di “appassionare i giovani a fare impresa”, incoraggiandoli non solo con un migliore accesso al credito ma anche con un dialogo più stretto tra università e mondo produttivo. “In Italia ci sono oltre 250mila imprese con più di dieci dipendenti – ha ricordato – un dato che testimonia la forza del nostro tessuto industriale”.
Sulla manovra 2026, il presidente di Confindustria ha ribadito la richiesta di una visione di lungo periodo. “Serve un piano industriale nazionale ed europeo, non misure limitate a un solo anno. Restano criticità sulla doppia tassazione e sul credito d’imposta, mentre i fondi di garanzia possono dare un sostegno concreto agli investimenti”.
In collegamento con l’Education and Open Innovation Forum di Siracusa, è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Ha annunciato un investimento da 265 milioni di euro in tre anni per potenziare gli ITS, definendoli “fondamentali per il mondo produttivo”.
Tra i temi al centro del suo intervento il gap ancora esistente tra formazione e mondo del lavoro, a cui il ministero risponde con la riforma del 4+2, che prevede una maggiore partecipazione delle imprese alla progettazione dei curricula e la possibilità per manager e tecnici di insegnare nelle scuole.
Sul fronte digitale, Valditara ha ricordato i 2,1 miliardi di euro già investiti per la digitalizzazione delle scuole, per ridurre il divario tecnologico. Ha poi annunciato l’introduzione di ore obbligatorie di educazione all’uso consapevole dell’IA e 450 milioni per la formazione dei docenti.
Il ministro ha anche illustrato i risultati dei programmi Agenda Sud e Agenda Nord, che aprono le scuole al territorio oltre l’orario curriculare ed ha preannunciato il raddoppio degli investimenti. “Supereremo il miliardo di euro, coinvolgendo tutte le scuole primarie e 1.200 istituti da nord a sud”.




Coste, spiagge e concessioni: anche Mare Libero contro il Pudm del Comune di Siracusa

Anche l’associazione Mare Libero presenta le sue osservazioni contro il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM) approvato dal Comune di Siracusa, giudicandolo “squilibrato e lesivo del diritto d’uso civico delle coste”. In un articolato documento di osservazioni, il sodalizio – parte della rete nazionale per la difesa dei beni comuni – chiede una profonda revisione del piano e l’introduzione di misure concrete per garantire “la massima estensione del diritto di libera fruizione”.
Secondo Mare Libero, il PUDM “pur richiamando il principio della libera fruizione, contiene elementi di criticità tali da compromettere l’interesse pubblico”. Le contestazioni si concentrano soprattutto sulle aree balneari più frequentate, da Fontane Bianche all’Arenella, dove la percentuale di spiaggia destinata a uso libero scenderebbe sotto il 50%. L’associazione propone invece di fissare al 25% la soglia massima di occupazione privata per l’Arenella, anche in considerazione della riduzione delle superfici balneabili provocate dall’erosione costiera.
Nelle osservazioni depositate, si chiede anche la “demolizione inderogabile” delle strutture dismesse e in degrado negli ex Lido Polizia, Lido Aeronautica ed ex Lido Arenella, per “restituire alla collettività porzioni di demanio marittimo illegittimamente sottratte”.
Altro nodo critico, l’accessibilità al mare. Mare Libero sollecita la riapertura dei varchi storici tra Porto Piccolo e il Monumento ai Caduti, oggi “totalmente privatizzati”, e il ripristino dell’accesso al litorale della Pillirina, dove il transito sarebbe impedito da recinzioni abusive e abbandono lungo via Sant’Agostino.
Non manca una stoccata al Circolo Velico, per il quale l’associazione chiede la revisione della concessione, sostenendo che “le opere in cemento hanno alterato il naturale equilibrio sedimentario e contribuito all’erosione dell’arenile”. Tra le proposte, una prescrizione demolitoria e ricostruttiva “per sostituire le strutture rigide con elementi permeabili e sostenibili”.
Nell’ottica di una gestione più sociale degli spazi pubblici, Mare Libero propone anche di valorizzare i solarium comunali con chioschi a prezzi calmierati e capitolati d’oneri specifici, così da offrire servizi accessibili a fasce di reddito più basse e generare un minimo rientro economico per l’amministrazione.
Infine, il coordinatore regionale di Mare Libero, Fabrizio Raso, ribadisce che le osservazioni non hanno carattere opposto ma “costruttivo”, mirando a “ripristinare l’equità d’uso del demanio ea fare di Siracusa una città davvero vissuta in relazione al suo patrimonio marittimo”. Tra le richieste anche un rafforzamento dei controlli igienico-sanitari e un sistema di mobilità pubblica efficiente verso le aree costiere, insieme a una petizione popolare nata dopo mesi di ascolto dei cittadini.




La carica dei vandali, giochi per bimbi danneggiati: 10mila euro per le riparazioni

Sono sempre più numerose le segnalazioni dei cittadini sullo stato dei giochi presenti nei parchi pubblici di Siracusa. Altalene, scivoli e giostrine che in molti casi mostrano segni evidenti di danneggiamento. Non si tratta soltanto di normale usura dovuta al tempo, ma soprattutto di un uso “improprio” da parte di ragazzi più grandi o, in alcuni episodi, di veri e propri atti vandalici.
Nelle scorse settimane, il Comune ha avviato una ricognizione complessiva dei parchi, con l’obiettivo di “verificare e capire lo stato in cui versano i giochi”, corredando l’attività di una dettagliata documentazione fotografica. Dall’ispezione è emersa la necessità di intervenire in tempi brevi, sia con riparazioni che con sostituzioni di alcune strutture, per garantire la sicurezza dei più piccoli e prevenire possibili infortuni di cui l’amministrazione potrebbe essere chiamata a rispondere.
Sulla base degli esiti dei sopralluoghi è stato predisposto un progetto tecnico completo di computo metrico, elenco prezzi e relazione illustrativa. Visto il carattere urgente degli interventi, il Comune procederà con affidamento diretto dei lavori, per un importo base d’asta pari a 10mila euro, iva inclusa.




Via Vittorio Veneto, un lungo tratto chiuso per lavori: qui tutte le info

Lunedì e martedì prossimi (27 e 28 ottobre), dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, un lungo tratto di via Vittorio Veneto, in Ortigia, sarà chiuso al traffico per lavori. La porzione interessata dal divieto, dove non sarà nemmeno possibile parcheggiare, è quella compresa tra ronco I alla Mastrarua e via Maestranza.
Secondo l’ordinanza emessa dal settore Mobilità e trasporti, nella strada sarà consentito solo il traffico locale in entrambi i sensi si marcia e l’accesso dei mezzi sarà regolamentato dal personale della ditta incaricata dei lavori.