Cessate il fuoco a Gaza, il consiglio comunale di Solarino approva la mozione

Il consiglio comunale di Solarino ha approvato la mozione già deliberata dalla Giunta comunale sulla richiesta di immediato cessate il fuoco a Gaza, il riconoscimento della Palestina come stato e l’avvio di un dialogo concreto per una pace giusta e duratura tra il popolo palestinese e quello israeliano. L’aula ha condiviso la posizione già espressa in precedenza dal sindaco Tiziano Spada, lanciando un segnale chiaro e inequivocabile rispetto a un conflitto che ha sinora prodotto circa 140 mila feriti e 50 mila morti, tra cui molti bambini.
“Abbiamo voluto accendere ulteriormente i riflettori su quello che è da considerare un genocidio per il numero di morti e feriti e per le conseguenze che rischia di avere sulla popolazione che vive in quel territorio – aggiunge Spada -. Quello che mi rammarica è non vedere una condanna unanime di questo Governo nazionale in relazione alla guerra, senza assumere una posizione chiara e netta ma cercando di mediare senza effetti concreti. Come rappresentanti delle istituzioni e come soggetti politici, abbiamo l’obbligo morale di assumere la posizione di ripudio della guerra, in ossequio a quanto previsto dalla nostra Costituzione”.
Nel documento approvato dalla Giunta prima e successivamente in aula – in cui è stata esposta la bandiera della Palestina-, si chiede al Governo italiano e all’Unione Europea di mettere in campo ogni sforzo diplomatico per fermare il conflitto, garantire il rilascio degli ostaggi e assicurare l’accesso umanitario immediato ai civili palestinesi; di riconoscere lo Stato di Palestina come entità sovrana e democratica entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa tra i due popoli; di rilanciare il processo di pace nella prospettiva dei “Due Popoli, Due Stati”, nel pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione previsto dalla Carta delle Nazioni Unite; di agevolare l’ingresso degli aiuti umanitari e dei medicinali nelle aree assediate, affinché si possa soccorrere una popolazione allo stremo.
“Desidero ringraziare i consiglieri comunali che hanno deciso di adottare una posizione netta contro la guerra sulla Striscia di Gaza – aggiunge il primo cittadino -. Dispiace, senza voler fare polemica, che nel civico consesso siano pervenute parole di apprezzamento da parte di consiglieri assenti su un altro punto all’ordine del giorno (il conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Miano), senza però esprimere alcun disappunto sulla questione della suddetta guerra. La posizione assunta dal consiglio comunale di Solarino vuole essere uno stimolo al Governo nazionale e al Ministro degli Esteri affinchè svolgano quelle operazioni di diplomazia tese a decretare la fine giusta e sacrosanta di questa guerra che devasta case e produce orfani”.




Allacci abusivi alla rete elettrica, i Carabinieri denunciano cinque persone

Cinque persone denunciate per furto di energia elettrica. A Pachino, i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di predisposto servizio di controllo, coadiuvati da personale tecnico dell’ENEL, hanno denunciato un 37enne, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, una 46enne, una 33enne, una 29enne e un 36enne, residenti nel centro abitato e in località Cozzi. I soggetti denunciati sono risultati avere, presso le proprie abitazioni, allacci abusivi alla rete di distribuzione elettrica.




Diocesi siracusana in preghiera per l’arcivescovo emerito Costanzo, le condizioni

Questa sera, giovedì 28 agosto alle ore 19, l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto presiederà una Santa Messa per invocare la salute e la guarigione di mons. Giuseppe Costanzo. Dopo aver appreso del grave incidente domestico che lo ha coinvolto, l’arcivescovo ha invitato i fedeli a stringersi in preghiera.
Intanto, questa mattina, Lomanto si è recato in ospedale. L’arcivescovo emerito Costanzo è ricoverato in Rianimazione. I medici monitorano costantemente i parametri delle funzioni vitali. Intubato, sarà sottoposto nelle prossime ore ad ulteriori controlli strumentali. All’origine dell’incidente domestico che ha condotto al ricovero urgente potrebbe esserci, secondo alcune fonti, proprio un problema respiratorio. Ma anche la caduta avrebbe lasciato conseguenze importanti sul fisico del 93enne arcivescovo emerito.
Questi sono proprio i giorni dell’anniversario della lacrimazione della Madonna. Dopo la preghiera per mons. Costanzo, alle 19.30 di questa sera avrà inizio la lunga notte del Santuario che prevede momenti di riflessione sulla figura di Santa Maria Goretti, la veglia e, infine, la celebrazione eucaristica del 29 agosto alle ore 8 in via degli Orti, con la partecipazione di fedeli e giovani della diocesi.
Venerdì 29 agosto, sempre alle ore 8, l’arcivescovo Lomanto guiderà inoltre la Celebrazione Eucaristica in suffragio di Angelo e Antonina Iannuso, alla presenza dei giovani e dei fedeli accompagnati dall’Ufficio di Pastorale Giovanile diocesano.




Progetto per impianto TMB a Melilli. Carta: “Polemiche pretestuose, su qualunque terreno idoneo ma lo si faccia”

“A me non interessa quali saranno i terreni che gli uffici competenti individueranno per la possibile realizzazione del TMB ad impatto ambientale zero. A me interessa solo che si faccia nel territorio di Melilli; e sino a quando rappresenterò le Istituzioni mi batterò nelle sedi competenti per questo”. Così il sindaco ibleo e deputato regionale, Giuseppe Carta, dopo la pubblicazione su Il Fatto Quotidiano di un articolo che ricollega ad un cugino dell’esponente politico la proprietà di alcune particelle del terreno proposto per la realizzazione dell’importante opera.
“Trentacinque milioni di investimento pubblico creano economia virtuosa nel periodo della costruzione dell’impianto che poi a regime, in futuro, produrrà benefici e ricadute sociali per l’intera collettività: azzeramento della Tari per i cittadini di Melilli e piantumazione e rimboschimento per ettari ed ettari di aree, oltre che royalties per le casse comunali che saranno impiegate per servizi alla cittadinanza, soprattutto per le categorie più deboli”, spiega Carta.
Quanto alla vicenda finita sulla stampa, “alle speculazioni di basso profilo circa la proprietà dei terreni puntualizzo che al momento non vi è in atto alcuna procedura di esproprio né tanto meno compravendita. Allo stato attuale, a seguito di regolare avviso pubblico, vi è stata solamente una disponibilità di interesse manifestata attraverso canali istituzionali, così come prevede la Legge”.
Per p’assessore allo Sviluppo Economico, Mirko Aloisio, “è singolare che ogni qualvolta Melilli si presenti su vetrine nazionali per la propria capacità di proporre le sue bellezze e per l’attrattività del suo territorio, puntualmente come un orologio svizzero si tenta di appannarne l’immagine, colpendo il suo più autorevole esponente istituzionale”.




La differenziata si ferma alla Mazzarrona, in largo Russo tornano (a tempo) i cassonetti

In largo Luciano Russo sono tornati in strada i cassonetti per i rifiuti. Nell’area dove sono concentrati diversi edifici di alloggi popolari, viene così ripristinato il vecchio sistema di raccolta ovvero quello che non prevede alcuna forma di differenziata. Ed in effetti, già oggi era possibile trovare ogni sorta di rifiuto all’interno dei contenitori.
“Non è una marcia indietro”, si affretta a spiegare l’assessore all’igiene urbana Luciano Aloschi. “Purtroppo in quest’area non c’è mai stata una massiccia partecipazione alla differenziata e il tasso di evasione Tari è, dato risaputo, tra i più alti della città nonostante la presenza di tanti contribuenti onesti. In queste giornate la strada era costantemente invasa da spazzatura, senza soluzione di continuità. Neanche vedere tutta quella quantità di immondizia sotto i balconi ha spinto qualcuno a limitare gli abbandoni. Si è arrivati al limite del rischio igienico-sanitario”, spiega ancora Aloschi.
Ed è per questa ragione che si è varato il provvedimento. “Un provvedimento a tempo, non è questa la soluzione definitiva. Dobbiamo intanto risolvere l’emergenza igienica. Ma stiamo predisponendo, insieme ad altri assessorati, un piano di controllo e contrasto che prevede telecamere, presenza di agenti dell’Ambientale, sanzioni e verifica delle posizione Tari”, annuncia il titolare dell’Igiene Urbana.
Misure necessarie, per evitare che continuino ad esserci zone franche in città.




Musicista siracusano in concerto a Kiev, nell’Ucraina in guerra. “Che shock la notte nei rifugi”

Suonare a Kiev, quando nessuno accetta di raggiungere una terra martoriata come l’Ucraina, in piena guerra. Il maestro Rino Cirinna, il trombettista Paolo Fresu, i musicisti, il tour manager, l’ingegnere del suono (Edoardo Pedretti,Marco Zenini,Francesco DeRubeis, Luca De Vito, Fabrizio Dall’Oca) non hanno avuto alcuna esitazione quando, lo scorso aprile, l’ambasciatore italiano in Ucraina ha chiesto loro di organizzare un concerto nella capitale. Un’esperienza a tratti surreale, tanto intensa, che Cirinnà racconta ancora con grande emozione. E proprio le emozioni sono state la parte preponderante di questa esperienza: tante, contrastanti, a partire dalla paura vera, quella che ti fa piangere, ma subito seguita da una sorta di senso di invincibilità, a volte tipico della natura umana. “Il viaggio prevedeva il nostro arrivo in Moldavia- spiega Cirinnà- A Kiev non c’è fly zone. Per raggiungere la città ucraina occorre utilizzare un pullman. Abbiamo viaggiato così per 10 ore. Ci sembrava tutto tranquillo, tutto normale. Eravamo in sette: cinque musicisti, il tour manager e l’ingegnere del suono. Avevamo un atteggiamento che potrei definire scanzonato fino a quel momento. Solo una volta arrivati a destinazione ci siamo resi conto che lo scenario era quello della guerra. Ricordo che improvvisamente, non appena abbiamo visto i carri armati, i rifugi, i militari, abbiamo smesso di parlare. Siamo rimasti tutti in assoluto silenzio per almeno due ore. Avevo paura. A Kiev ci aspettava il console”. Una realtà con tante sfaccettature, le une intersecate alle altre, quella che il maestro Cirinnà, Paolo Fresu e gli altri musicisti hanno trovato in Ucraina. Nulla che potessero immaginare. Perchè è anche una strana forma di normalità, per certi versi. “In effetti-prosegue- la prima sera siamo andati a cena, c’era gente per strada, la vita di una città che si muove normalmente e che svolge tutte le attività quotidiane, dal jogging alla bibita al bar. Poi però suona l’allarme e tutti corrono nei rifugi. Anche noi abbiamo dovuto trascorrere una notte in un rifugio. C’erano persone che dormivano sui letti, c’erano altri seduti sulle sedie, gente che chiacchierava, anche questa quasi una normalità, un’abitudine”. Un altro momento di fortissimo impatto emotivo, Cirinnà e gli altri musicisti l’hanno vissuto in Piazza San Michele. “Non appena arrivati- ricorda- abbiamo trovato un funerale in corso: era quello di un giovane soldato. C’era la sua bimba, di soli due anni. Un contrasto evidente: da una parte trovi una sorta di stato di tranquillità, dall’altra ti imbatti nella cruda, terribile, guerra . E magari succede nello stesso momento, non appena volgi lo sguardo e lo sposti da un punto all’altro dello stesso luogo”. Il muro dei caduti ha lasciato tutti nuovamente senza parole.Un pugno fortissimo contro lo stomaco. La sera del concerto è stata indimenticabile per i musicisti italiani. “Abbiamo anche fatto una master class con i giovani di un college di musica del luogo- racconta il maestro Cirinnà- Non dimenticherò mai i loro occhi. Non possono progettare nulla questi ragazzi. La guerra lascia tutto in sospeso”. Sette giorni che rimangono impressi in maniera indelebile nella memoria dei musicisti italiani, accolti a Kiev con enorme senso di gratitudine. “E rimane altrettanto scolpito nella mia mente- aggiunge Cirinnà- il momento in cui, la sera del concerto, l’inno ucraino ha iniziato a risuonare. Tutti in piedi, quanta compostezza, quanto orgoglio! Poco prima del concerto, nuovo allarme. Significherebbe la necessità di correre nei rifugi. Il concerto era a rischio. Poi, però, per fortuna l’app di cui ognuno è dotato ha indicato che i bombardamenti erano diretti altrove. Non era Kiev l’obiettivo quella sera. Abbiamo potuto suonare e l’abbiamo fatto. Un’energia incredibile, la sento ancora sulla mia pelle”. Cirinnà non ha alcun dubbio. Tornerebbe certamente a suonare a Kiev. “Siamo siciliani- conclude- e un certo tipo di siciliano non ha nessuna esitazione quando può fare qualcosa di bello per qualcuno”.




Blitz ad alto impatto ad Avola: arrestato 29enne con armi e droga, sospesa un’attività e raffica di multe

Armi clandestine, droga, sanzioni al codice della strada e controlli nei locali pubblici. E’ questo il bilancio dell’operazione ad “alto impatto” condotta ad Avola dalla Polizia di Stato, in sinergia con le altre forze dell’ordine.
Il servizio, coordinato dal dirigente del Commissariato di Avola, Pietro D’Arrigo, con il supporto della Squadra Mobile di Siracusa, ha previsto mirate perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi ed esplosivi, con risultati di rilievo.
In casa di un 29enne, poi arrestato, gli agenti hanno trovato 380 grammi di cocaina, 487 grammi di hashish e tre pistole clandestine corredate da numerose munizioni.
In un’altra abitazione, invece, è stata rinvenuta una pistola giocattolo con relative munizioni a salve e documenti di acquisto di altre armi simili. L’uomo è stato segnalato all’Autorità Amministrativa per detenzione di una modica quantità di stupefacente.
I controlli effettuati su strada hanno consentito di identificare 135 persone e controllare 53 mezzi. Elevate 21 sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada, tra cui mancato utilizzo del casco, assenza di revisione e uso del cellulare alla guida, con 7 veicoli sequestrati.
L’attenzione si è concentrata anche sugli esercizi commerciali della zona balneare. Cinque locali sono stati sanzionati per violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di svariate migliaia di euro. In un caso, a seguito di gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, è scattata la sospensione immediata dell’attività.




Perde il controllo in autostrada e finisce contro il guardrail, incidente con due feriti lievi

Ancora un incidente in autostrada, poco dopo lo svincolo di Lentini in direzione Siracusa. Per cause non ancora chiarite, il conducente di una vettura ha perduto il controllo del mezzo finendo la sua corsa contro il guardrail centrale. Fortunatamente, nessun altro veicolo è rimasto coinvolto.
A bordo dell’auto c’erano due persone, trasportate dal 118 all’ospedale di Lentini per i controlli del caso. Le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni.
Sul posto la Polizia Stradale e personale Anas per gestire il traffico rallentato, in attesa di rimettere in sicurezza il tratto.




Parchi gioco “assediati” dal disordine della raccolta abiti usati: si studia nuovo trasloco

I contenitori per la raccolta degli abiti usati potrebbero presto sparire dai parchi pubblici di Siracusa. Gli uffici comunali sono al lavoro per individuare una nuova collocazione, alla ricerca di una soluzione che sia realmente funzionale e che non si traduca, come purtroppo accaduto negli ultimi anni, in degrado e incuria.
In origine, i contenitori del tessile erano stati collocati lungo alcune strade cittadine. Una scelta che, però, ben presto aveva prodotto effetti indesiderati: attorno a molti di quei cassonetti si formarono vere e proprie discariche abusive, con cumuli di rifiuti di ogni genere, lasciati a cielo aperto. Per arginare il fenomeno, nel 2018 si decise di spostarli all’interno di aree recintate, soprattutto nei parchi gioco per bambini, nella speranza che una collocazione più “protetta” potesse favorire un uso corretto.
Quella soluzione, però, non ha prodotto i risultati sperati. Negli ultimi mesi si è assistito al ripetersi delle stesse scene: conferimenti disordinati, abbandoni, ritardi nella raccolta e costanti azioni di svuotamento abusivo. Così, anche i parchi gioco hanno finito per essere trasformati in luoghi poco decorosi, con i bambini costretti a giocare accanto a mucchi di indumenti accatastati alla rinfusa.
Da qui la convinzione, maturata a Palazzo Vermexio, che sia necessario un nuovo spostamento dei contenitori. La sfida è duplice: individuare siti che possano scongiurare il consueto degrado e restituire finalmente ai parchi gioco la loro funzione naturale di luoghi di socialità.

La speranza è che il cambio di rotta possa segnare anche un piccolo, ma significativo, sussulto di decoro urbano.




Giornate internazionali del volontariato a Siracusa, l’assessore alla Protezione civile incontra i partecipanti

L’assessore alla Protezione civile del Comune di Siracusa, Sergio Imbrò, ha partecipato stamattina ad alcuni momenti delle Giornate internazionali del volontariato organizzate da Nuova Acropoli con il supporto del Dipartimento regionale della protezione civile e il patrocinio del Comune.
Nel boschetto del Ciane, Imbrò ha incontrato gli esponenti delle numerose delegazioni straniere impegnate in esercitazioni pratiche di prevenzione e gestione delle emergenze legate al rischio idrogeologico e agli eventi climatici estremi.
«La preparazione è la chiave per rispondere in maniera efficace e tempestiva a scenari emergenziali sempre più complessi», dice Imbrò. «Vedere giovani e adulti, provenienti da Paesi e culture diverse, lavorare insieme con dedizione ci ricorda che la protezione civile non è solo un sistema di norme e procedure, ma soprattutto una rete di donne e uomini pronti a donare tempo ed energie per il bene comune».
L’assessore, anche a nome del sindaco Francesco Italia, ha rivolto un ringraziamento sincero ai volontari sottolineando «l’impegno personale, la sensibilità e la professionalità con cui ciascuno di loro risponde alla chiamata degli enti pubblici. È grazie a questo spirito di collaborazione che la protezione Civile riesce a trasformare le difficoltà in occasioni di solidarietà».
«Il Comune di Siracusa – conclude Imbrò – continuerà a sostenere e promuovere iniziative che, come questa, contribuiscono a rafforzare la cultura della prevenzione, lo scambio internazionale di buone pratiche e la formazione continua dei volontari, patrimonio insostituibile della collettività».