Luogo di nascita ignoto per il database: "Prigioniero a Siracusa", l'odissea di un cittadino

 Luogo di nascita ignoto per il database: "Prigioniero a Siracusa", l'odissea di un cittadino
Si sente ostaggio dell’Italia. Non può muoversi da Siracusa, eppure dovrebbe partire, per raggiungere la sua sede di lavoro,all’estero. Vicenda paradossale quella di cui,suo malgrado, sarebbe protagonista un cittadino di 57 anni. È nato in Australia da genitori di Palazzolo e da diversi decenni vive a Siracusa. Il suo lavoro per un’azienda che effettua interventi in impianti industriali lo porta a viaggiare molto, raggiungendo i cantieri a cui viene destinato. Ha la doppia cittadinanza e non ha mai avuto alcun problema. Fini a qualche mese fa,quando,per il rinnovo della sua carta d’identità si è accorto che “non è mai nato” o meglio, che “non si sa dove sia nato”. Ovviamente lui lo sa molto bene. È nato a Sydney ed ha la doppia cittadinanza. Il sistema nazionale a cui accedono i Comuni, però,non contiene questo dato e gli uffici Anagrafe non possono procedere al rinnovo dei documenti d’identità dell’uomo,in quando non trovano alcun riscontro nei dati inseriti nel database nazionale. “Sembra non ci sia via d’uscita- protesta il lavoratore – e io, se nel giro di qualche settimana non si risolverà il problema,non potrò muovermi da qui. Con i soli documenti australiani,per raggiungere sedi europee, dovrei seguire le procedure previste per gli extracomunitari. Una serie di intoppi e disagi che non dipendono da me e di cui sono però vittima. Sono prigioniero. Questa è la realtà dei fatti ed è intollerabile”. In diverse occasioni i Comuni di Siracusa e Palazzolo avrebbero tentato di procedere al rinnovo dei documenti richiesti dal cittadino. Nulla da fare, il sistema non farebbe andate avanti. La vicenda potrebbe approdare in altre sedi. “La prossima settimana mi rivolgerò ai Carabinieri e alla Procura della Repubblica- annuncia- Qualcuno deve ascoltarmi e risolvere questa paradossale situazione. Se non posso partire,vuol dire che sono stato “sequestrato” dal mio Paese. Se non posso partire,non posso lavorare. Tutto questo non è tollerabile. Per questo presenterò un esposto. Non si scherza con la vita delle persone”.

 

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