Siracusa. La ex Tonnara costa cara alla Soprintendenza: condannata a pagare 1,8 milioni

 Siracusa. La ex Tonnara costa cara alla Soprintendenza: condannata a pagare 1,8 milioni

Sui lavori di riqualificazione della ex Tonnara di Santa Panagia aveva ragione la Melita Group, la ditta che si era aggiudicata l’appalto. La quarta sezione civile del Tribunale di Catania ha condannato la Soprintendenza di Siracusa che dovrà ora risarcire l’azienda. Altri soldi pubblici per una vicenda infinita e che, ancora, non ha prodotto alcun risultato concreto o utile per la collettività.
La Soprintendenza di Siracusa dovrà pagare 242.219,29 euro come saldo del secondo avanzamento lavori presentato dalla ditta e 1,4 milioni di euro come somma dovuta alla Melita Group per la riserva 2 iscritta in contabilità, oltre agli interessi legali. La Soprintendenza, all’epoca dei fatti guidata da Rosalba Panvini, dovrà anche rimborsare le spese legali (circa 20mila euro).
I lavori di riqualificazione della ex Tonnara siracusana, annunciati in pompa magna, vennero bloccati nel 2017 con lo strascico di un contenzioso. Nonostante l’intervento dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, è saltata ogni possibilità di mediazione e ripresa delle operazioni di cantiere, quando la transazione sembrava ormai destinata a felice conclusione, peraltro con il parere favorevole degli uffici siracusani che si erano spesi con attenzione sulla vicenda insieme all’attuale soprintendente Donatella Aprile. Ma ad indirizzare la vicenda verso la conclusione in tribunale sarebbe stato un parere dell’avvocatura regionale. E così è stata demandata la soluzione del caso ai giudici.
Intanto, in quella che era l’area di cantiere, i vandali hanno avuto vita facile. Rubato tutto quello che poteva essere rubato, comprese le assi in legno dei tetti. I soffitti rischiano così di crollare ma in generale tutto è da riprendere, anche quanto era stato riqualificato in passato.
Di ripresa dei lavori, per ora, non se ne parla. Per andare avanti era necessaria una variante rispetto a quanto era stato originariamente previsto. “Non era stata prevista una strada per raggiungere il cantiere e nemmeno l’allaccio alla rete elettrica del cantiere, con cabina distante centinaia e centinaia di metri. Queste due cose dovranno essere considerare nel progetto di variante”, spiegavano nei mesi scorsi fonti dell’osservatorio regionale dei contratti pubblici alla redazione di SiracusaOggi.it.
C’è poi anche da considerare come il mare si sia ingrottato nella scogliera sottostante la ex Tonnara, con evidente rischio di dissesto idrogeologico. E il leader di Siracusa Protagonista, Enzo Vinciullo, lancia la provocazione: “meglio abbattere la ex Tonnara”.

 

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