Incidente nella zona industriale, le reazioni: “Investire sulla sicurezza è un dovere morale”
“L’incidente che ha interessato un operaio nel suo turno di lavoro nella zona industriale sottolinea ancora di più quanto sia urgente intervenire e che troppo tempo si sta perdendo. La preoccupazione sul futuro del polo non può prescindere dal tema della sicurezza nei luoghi di lavoro che nelle prescrizioni della golden power e nella attività complessiva deve essere posta al centro dell’attenzione insieme al tema della transizione ecologica e alla ripresa degli impianti. Esprimiamo forte vicinanza alla famiglia dell’operaio coinvolto e ai colleghi che vivono in prima persona una grande apprensione per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Oggi confermiamo il triste primato della Sicilia per incidenti sul lavoro. Bisogna invertire la rotta perché investire sulla sicurezza non può essere considerato solo un costo ma è un dovere morale di riconoscimento ai sacrifici e alle fatiche dei lavoratori siciliani”. Così il senatore del Partito Democratico Antonio Nicita e il segretario provinciale del Pd Piergiorgio Gerratana commentano in una nota l’incidente sul lavoro avvenuto nella zona industriale nella mattina di venerdi 7 febbraio.
L’operaio di 52 anni, dipendente di una ditta metalmeccanica, sarebbe rimasto gravemente ferito durante il suo turno di lavoro all’interno di un impianto del polo petrolchimico. L’uomo, per ragioni da chiarire, sarebbe stato trafitto al petto da un pezzo di ferro che si sarebbe distaccato da un macchinario durante il suo utilizzo, causando gravi lesioni al torace e al polmone.
L’uomo è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Cannizzaro di Catania, le sue condizioni sono definite molto gravi. I sanitari si sono riservati la prognosi sulla vita.
“Questo incidente ripropone e conferma le criticità di una condizione di incertezza strutturale dove, nascosta dietro una facciata formalmente irreprensibile delle committenti, si apre una ‘terra di nessuno’ fatta di appalti al massimo ribasso, precarietà, sfruttamento e compressione dei diritti a partire da quello sulla sicurezza”, commenta la Fiom Cgil. “Il Petrolchimico vive oggi un evidente arretramento delle condizioni di lavoro che, per le implicazioni che ha sulla vita delle persone, va assolutamente contrastato con l’obbiettivo di tutelare ogni lavoratore di fronte al ricatto delle imprese. Noi rimaniamo convinti sussista un nesso causale tra il sistema degli appalti e le condizioni di degrado e di insicurezza del petrolchimico siracusano, relazione causa-effetto attribuibile a responsabilità sistemiche che dovrebbero essere accertate con una concreta attività ispettiva. Occorrerebbe fare chiarezza sull’affidamento dei lavori, sulle gare al ribasso, occorrerebbe rimuovere posizioni assolutorie e pregiudiziali per costruire le giuste condizioni di civiltà, dignità e sicurezza, perché a pagare sono sempre i lavoratori”, conclude il sindacato.














