Sanità, la bozza della nuova rete ospedaliera regionale all’esame dei sindaci
La Conferenza dei sindaci della provincia di Siracusa si riunirà domani, 16 luglio, per esaminare la bozza della nuova rete ospedaliera così come predisposta dall’Assessorato regionale alla Salute. Si tratta di un documento che ridisegna la distribuzione dei servizi sanitari — dagli ospedali alle cliniche, passando per ambulatori e strutture di prossimità — e che già sta suscitando forti polemiche in diversi territori siciliani.
Secondo quanto anticipato nei giorni scorsi da BlogSicilia, il nuovo piano prevede per la provincia di Siracusa una riduzione di 12 posti letto. Il taglio si concentrerebbe sugli ospedali periferici: Avola perderebbe 6 posti e Lentini 10, con un parziale recupero di 4 posti assegnati all’Asp provinciale. Un trend che riflette quanto accade anche in altre aree della regione, dove si registra una redistribuzione che penalizza soprattutto le strutture decentrate.
Ma è nella zona sud del Siracusano che si concentra una delle principali preoccupazioni, in particolare sul futuro dell’Ortopedia del Trigona di Noto, parte integrante dell’ospedale unico Avola-Noto, riconosciuto da Agenas come una delle 28 strutture di eccellenza a livello nazionale. Il reparto — che annualmente registra circa 14.000 prestazioni, di cui 8.000 in Pronto Soccorso e quasi 1.000 interventi chirurgici — rischia di vedere una drastica riduzione dei posti letto, passando da 16 a soli 9. L’allarme è stato lanciato dall’associazione Cittadinanzattiva, tramite l’assemblea territoriale della zona sud.
Tra i partecipanti all’incontro siracusano ci sarà, ovviamente, anche Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e presidente di ANCI Sicilia. Intervenuto questa mattina su FMITALIA ha rinnovato le sue perplessità sul piano dell’assessorato regionale, censurando la mancata convocazione della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria.
L’assemblea di domani si preannuncia dunque come un momento di snodo cruciale non solo per il futuro della rete ospedaliera siracusana, ma anche per l’equilibrio complessivo del sistema sanitario siciliano.














