Aretusacque, Scerra e Gilistro (M5S): “Parte male la gestione idrica mista pubblico-privata”

 Aretusacque, Scerra e Gilistro (M5S): “Parte male la gestione idrica mista pubblico-privata”

“Non abbiamo proposto nomi e non abbiamo l’abitudine di partecipare ad alcuna lottizzazione, men che meno sulla nuova gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa. Abbiamo però molti dubbi su questa partenza di Aretusacque, a partire dall’accelerata improvvisa di questi giorni ed alla luce delle tensioni emerse tra gli stessi sindaci. Un consenso a maggioranza, per quanto ampio, non è certo paragonabile all’unanimità che avrebbe dovuto accompagnare la nascita della società che per trent’anni si occuperà di gestire l’acqua dei siracusani, in un affidamento da 1,2 miliardi di euro”. Così il parlamentare e Questore della Camera Filippo Scerra e il deputato regionale Carlo Gilistro, esponenti del Movimento 5 Stelle, commentano la vicenda Aretusacque e la recente nomina dei cinque componenti dell’organismo di controllo della nuova società mista.
“La confusione politica siracusana ha pesantemente contaminato la nascita di Aretusacque. E’ mancata una linea unica su di un tema centrale per l’intera popolazione provinciale. Ieri erano pronti i commissari pur di procedere comunque. Non sono segnali incoraggianti”, sottolineano Scerra e Gilistro.
“Il tempo non sarebbe mancato. E però in tutti questi mesi non si è discusso dei problemi delle reti e dei promessi investimenti per oltre 360 milioni di euro. La provincia di Siracusa, a causa dei ritardi Ati, ha già perso la grande occasione del Pnrr rimanendo desolatamente a bocca asciutta di fronte a milioni di euro pure disponibili per metter mano ad acquedotti e fognature. Ed ora che c’è un soggetto unico, subito si divide e si spacca seguendo la vecchia logica del campanile pur di mantenere piccolo consenso. E mancano ancora informazioni sulle tariffe, con il rischio che in molti comuni della provincia si verifichino aumenti importanti. Non solo – proseguono Scerra e Gilistro – restano nebulosi i tempi di avvio servizio, con consegne impianti a scaglioni e quindi Comuni che resteranno indietro nella gestione, rallentando ogni eventuale programma di investimento per migliorie infrastrutturali a fronte di una percentuale di dispersione idrica che ogni indagine segnala tra le più elevate d’Italia. Su questi punti chiediamo allora ai nuovi organi societari un confronto pubblico e chiarificatore. L’ultima esperienza di gestione provinciale del servizio idrico, purtroppo, non è stata esattamente fortunata ed a rimetterci sono stati i cittadini della provincia di Siracusa. Un altro buon motivo per tenere da subito gli occhi ben aperti, a difesa dell’acqua bene pubblico e dell’interesse dei siracusani che non sono destinatari a cui recapitare bollette”, concludono Filippo Scerra e Carlo Gilistro.

 

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