Consumi: crescono al Sud. Siracusa tra le province dove si spende di più per il cibo
Un’analisi del Centro Studi Tagliacarne ed Unioncamere fotografa la crescita dei consumi delle famiglie italiane. Nel 2023 si sono concentrati però, per oltre la metà, nelle regioni del Centro-Nord, con Milano che si conferma regina indiscussa: nel capoluogo lombardo si spendono in media 30.993 euro l’anno a persona, più del doppio rispetto a Foggia, che chiude la classifica con appena 13.697 euro. La media nazionale si attesta a 20.510 euro.
Nonostante il divario rimanga evidente, il Mezzogiorno sta registrando una crescita più rapida della spesa: tra il 2019 e il 2023 l’aumento è stato del +15,7%, contro il +13,7% nazionale. In testa a livello regionale c’è la Sicilia, che ha fatto segnare un +17,2% nello stesso periodo. Tuttavia, il Sud resta in coda alla classifica in termini assoluti.
La situazione cambia radicalmente quando si guarda alla sola spesa alimentare. In questo ambito, il Sud supera il Nord: nel 2023, il 33,2% della spesa nazionale per i generi alimentari è stata effettuata nelle regioni meridionali. Tra le prime dieci province per valore del “carrello della spesa”, sette si trovano al Sud e cinque sono siciliane: Catania, Ragusa, Trapani, Palermo e Siracusa.
Il caso di Siracusa è emblematico. Pur in un contesto di reddito familiare mediamente inferiore rispetto al Centro-Nord (circa il 19% in meno), la provincia registra una delle quote più alte di spesa alimentare in Italia. Un dato che, secondo gli esperti del Centro studi Tagliacarne-Unioncamere, può essere letto come un segnale di “doppia vulnerabilità”: da un lato, la limitata capacità di spesa delle famiglie; dall’altro, un peso maggiore dei beni alimentari sul totale dei consumi, a indicare la centralità – e talvolta la necessità – di queste spese nel bilancio familiare.
In ben 26 province meridionali l’incidenza dei consumi alimentari sul totale è molto più elevata rispetto alla media nazionale – fanno notare gli analisti – e qesto significa che, in molte aree del Sud, una quota significativa del reddito viene destinata alla spesa alimentare, lasciando poco margine per altri tipi di consumo o risparmio.
Il dato di Siracusa, quindi, riflette una realtà più ampia: nel Mezzogiorno, la spesa cresce, ma non necessariamente come indice di benessere. Piuttosto, segnala una condizione strutturale in cui il cibo rappresenta una delle voci principali – e in aumento per il caro vita – del bilancio familiare.














