Mensa Vittorini, dopo i saggi archeologici chieste modifiche al progetto: fondi a rischio?

 Mensa Vittorini, dopo i saggi archeologici chieste modifiche al progetto: fondi a rischio?

Poche speranze di salvare i finanziamenti, un milione 200 mila euro (fondi del Pnrr), per la realizzazione della mensa dell’istituto comprensivo Vittorini. I lavori sono partiti in estate. Poco dopo l’allestimento del cantiere, tuttavia, gli interventi sono stati sospesi, come disposto dalla Soprintendenza ai Beni Culturali che, durante i saggi archeologici, ha ritenuto che fosse necessario condurre approfondimenti su un blocco di pietra rinvenuto, che lasciava supporre possibili attività di estrazione condotte o tentate. A distanza di un mese, la novità emersa non darebbe troppo spazio all’ottimismo. Secondo indiscrezioni, infatti, la Soprintendenza avrebbe posto delle condizioni che potrebbero rendere indispensabile una modifica al progetto e di conseguenza tempi particolarmente lunghi rispetto alla scadenza perentoria di marzo 2026 per la rendicontazione, pensa la perdita delle risorse. Ipotesi che non sarebbe affatto remota, visti i tempi della pubblica amministrazione.
Del resto in altre scuole della città è già accaduto. Senza locali idonei per il consumo dei pasti, le scuole non possono garantire il tempo pieno, che sarebbe, però, la strada indicata a livello regionale. Secondo indiscrezioni, per ottenere il “nulla osta” della Soprintendenza, si potrebbe decidere di inglobare il rinvenimento all’interno della mensa, ma si rischierebbe di compromettere la sicurezza dei bambini. In alternativa, si potrebbe decidere di spostare il blocco, tagliandolo e ponendolo in un luogo idoneo di quell’area. Anche in questo caso, tuttavia, si tratterebbe di un intervento particolarmente difficoltoso. Maggiori dettagli emergeranno dopo la pausa estiva. Subito dopo la sospensione dei lavori, la dirigente Pinella Giuffrida aveva chiesto tempi celeri, proprio per evitare che i finanziamenti ottenuti potessero tornare indietro vanificando impegno e sforzi dell’amministrazione comunale. Non è escluso che, in assenza di una soluzione, la vicenda possa tradursi in un “braccio di ferro”.

 

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