Il bosco delle Troiane cresce, verrà incluso nell’archeoparco Tiche: volontari di Natura Sicula al lavoro
Dopo nove mesi di sospensione, i volontari di Natura Sicula sono tornati ad accedere al giovane bosco delle Troiane, impiantato cinque anni fa in viale Scala Greca. Lo stop del Comune di Siracusa nasceva dalla necessità di non intralciare il lavoro di un cantiere che nella stessa area stava eseguendo dei saggi archeologici. Seppur con un’autorizzazione momentanea, i volontari sono tornati a lavorare. “Malgrado per tutta l’estate non sia stato possibile irrigare, – scrive Fabio Morreale – gli alberi sono ulteriormente cresciuti e non manifestano alcun sintomo da stress idrico. Il risultato è giunto dopo cinque anni di annaffiature, eseguite anche a mano, coi secchi, e grazie alla scelta di impiantare solo specie autoctone, massima espressione della climax e della macchia mediterranea, quindi della resistenza al clima temperato caldo tipico della zona”.
In questi giorni i volontari stanno eseguendo diversi interventi per accelerare i tempi di crescita del bosco e ripristinare il decoro, come ad esempio la rimozione dei rifiuti in plastica. Stanno anche eseguendo spollonature e potature di allevamento, al fine di guidare la crescita in modo che i giovani alberi sviluppino una struttura robusta e un’architettura adeguata alla gestione del bosco, favorendo la salute e la longevità delle piante stesse. Inoltre, stanno decespugliando il bosco per non sottrarre nutrienti agli alberi, pacciamare il suolo e poter accedere agevolmente in tutta l’area.
Gli alberi, che originariamente erano alti 20 cm, hanno raggiunto un’altezza media di 2 metri. Sono le specie autoctone che la forestale riproduce e utilizza per fare i rimboschimenti: leccio, roverella, carrubo, bagolaro, olivastro. Il campo include alcuni esemplari di lentisco che, già presenti e opportunamente potati, stanno assumendo la forma di arbusto. “Da sempre l’obiettivo è stato quello di ottenere una foresta urbana, un polmone verde capace di mitigare le temperature, promuovere la biodiversità locale, ridurre l’inquinamento atmosferico, assorbire l’acqua”, si legge ancora.
“Nei piani dell’amministrazione comunale il bosco diventerà parte di un progetto più ampio, l’Archeoparco Tiche, esteso oltre 7 ettari e finanziato con 7 milioni di euro del Pnrr, e i cui lavori sono già iniziati. Il parco sarà compreso tra il viale Scala Greca, via Augusta, viale S. Panagia e viale Teracati. Una parte rilevante dell’area è soggetta a vincolo di interesse archeologico, e un’altra, minore per estensione, a vincolo archeologico. I saggi archeologici preliminari infatti hanno lo scopo di verificare ove insistono depositi archeologici per consentire l’impianto dell’archeoparco senza compromettere il patrimonio culturale. Alcuni saggi hanno portato alla luce i resti di una necropoli greca di un abitato sub urbano, con tombe a fossa per adulti e per bambini, e portelli litici di chiusura. Esattamente come quella nota di via Mazzanti/viale S. Panagia. Comune e Soprintendenza stanno valutando quali scavi lasciare a vista dei visitatori”, conclude Morreale.














