Debito fuori bilancio da 51mila euro del comune di Siracusa , FdI: “Frutto di disorganizzazione”
Il consiglio comunale di Siracusa nella giornata di domani, martedì 9 settembre, verrà chiamato ad approvare un debito fuori bilancio per euro 51.618,12, di cui per interessi legali euro 10.051,74. Il riferimento è ai lavori di rifunzionalizzazione e riqualificazione urbana della connessione tra la stazione ferroviaria e piazzale Marconi (Piazza della Stazione e via F. Crispi), che furono affidati alla Respin s.r.l.
“In conseguenza del mancato pagamento di alcune fatture in ordine ai lavori eseguiti, il Comune di Siracusa subisce il decreto ingiuntivo n. 479 del 18/04/2023, emesso dal Tribunale di Siracusa, non provvisoriamente esecutivo, per la somma di € 37.525,29, oltre gli interessi e le spese di procedura di ingiunzione, che è stato notificato in data 21/04/2023″ scrive il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.
Poiché il Comune di Siracusa non ha proposto opposizione entro i termini di legge, la società Repin s.r.l., ottenuta l’esecutorietà il 7 luglio 2023, dopo 2 anni di indulgenza — sperando probabilmente in un pagamento — quest’anno notifica atto di precetto in data 03/06/2025, che però viene erroneamente assegnato all’Ufficio Tributi. Successivamente giunge all’Ufficio Legale il 19 giugno e, poi, trasmesso dall’Avvocatura al Settore Mobilità e Trasporti il successivo 25 giugno.
In sostanza, un decreto ingiuntivo non opposto, pagabile già nel 2023 per evitare il decorso a carico della collettività di ulteriori interessi legali, viene tenuto dentro un cassetto per 2 anni. Quando arriva, due anni dopo, la notifica del precetto di pagamento viene prima assegnata erroneamente a un ufficio, per essere inviata all’Avvocatura oltre 15 giorni dopo e, infine, giungere al Settore Mobilità per effettuare il pagamento” sottolineano Cavallaro e Romano.
“A questo punto si assiste alla richiesta transattiva formulata a controparte dal Rup dell’Ufficio Mobilità, che propone, in sintesi, di non corrispondere alla società né gli interessi legali maturati né le spese del precetto, dinanzi a un titolo esecutivo: cosa che non accetterebbe alcun creditore senza almeno altra contropartita, trattandosi di credito certo. L’avvocato della società rigetta ovviamente la proposta, ma mette sul piatto la definizione di altro contenzioso in essere, per provare a giungere a un accordo. Sì, perché esiste altra controversia pendente tra il Comune e Repin S.r.l., che l’Avvocatura aveva ben precisato alla Mobilità in una logica di completa definizione del contenzioso.
A questo punto, nulla di fatto, e si giunge alla proposta di approvazione del debito fuori bilancio, con un’enormità di interessi maturati per la totale disorganizzazione degli uffici comunali, che, dinanzi a un titolo esecutivo, non hanno provveduto al pagamento e, per ultimo, non hanno saputo gestire le notifiche, rimpallandole da un ufficio a un altro.
E nemmeno la strada transattiva, restando in ballo ancora l’altro contenzioso con la società, che sarà portato, a questo punto — tranne improvvise illuminazioni — dinanzi allo stesso Consiglio comunale, per l’approvazione di un ulteriore debito fuori bilancio. A meno che (incrociamo le dita) per quest’ultimo il Comune non abbia resistito in giudizio e non vinca la causa” aggiungono.
“Non è la prima volta che l’Amministrazione comunale scivola sull’organizzazione e, soprattutto, sulla prevenzione dei contenziosi giudiziari, nonostante i numerosi appelli in aula di questo gruppo consiliare, che in passato aveva messo in luce i numerosi atti di precetto — anche per cifre irrisorie — scaturenti dalla disattenzione e dall’inutile decorso dei 120 giorni dalla notifica del titolo per provvedere al pagamento.
Il Sindaco avvii un’indagine interna e proponga soluzioni per una gestione efficace della risoluzione di tutto il contenzioso.”














