Quattro consiglieri comunali contro l’assessore: “La collocazione del Ccr Cassibile è sbagliata”

 Quattro consiglieri comunali contro l’assessore: “La collocazione del Ccr Cassibile è sbagliata”

La parole dell’assessore Casella sul Ccr di Cassibile provocano la reazione dei consiglieri di opposizione Damiano De Simone e Cosimo Burti di Forza Italia, Sara Zappulla del Pd ed Ivan Scimonelli di Insieme. I quattro si dissociano con fermezza da quanto affermato dall’assessore, in particolare quando dice che “l’apertura del centro comunale di raccolta non è stata calata dall’alto ma è avvenuta dopo un sopralluogo della commissione Ambiente del consiglio comunale che ne valutò la regolarità rispetto ai rifiuti che si intendeva conferire, facendo attenzione che fossero materiali che non producono cattivi odori: carta, cartone, plastica, indumenti, oli esausti e sfalci di potatura prodotti da privati”. I quattro consiglieri, che erano componenti di quella commissione, spiegano che quella ricostruzione fornita sarebbe “parziale e fuorviante”.
“Il sopralluogo richiamato dall’assessore Casella – aggiungono – è stato effettuato quando il CCR era già in funzione e dunque non poteva in alcun modo costituire un passaggio autorizzativo né una valutazione preventiva. Inoltre, alla Commissione non è mai stato chiesto un parere sull’ubicazione né sul funzionamento dell’impianto: la decisione era già stata assunta dall’Amministrazione. E aggiungiamo: sorprende che proprio Casella, che conosce bene la macchina amministrativa, faccia finta di non sapere che una commissione consiliare non ha alcun potere autorizzativo. Pensare di attribuirle un ruolo del genere significa travisare la realtà o, peggio, mistificare i fatti per giustificare decisioni già prese altrove”.
Il punto – argomentano De Simone, Burti, Zappulla e Scimonelli – non è l’indubbia utilità di un centro comunale di raccolta, ma la collocazione: “l’impianto sorge a ridosso delle abitazioni, rendendo la vita quotidiana dei residenti di via Rinaldi rumorosa, difficoltosa e costantemente esposta a rischi. Queste famiglie sono costrette a pagare sulla propria pelle le conseguenze di scelte calate dall’alto, e oggi ulteriormente mistificate nelle ricostruzioni ufficiali”.

 

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