Sessanta operai egiziani nei cantieri di Irem. “In Italia carenza di manodopera specializzata”
Sessanta lavoratori egiziani specializzati in saldatura e tubisteria sono stati inseriti nei cantieri di Irem Spa, storica azienda siracusana dell’impiantistica industriale, nell’ambito del progetto avviato grazie al Decreto Cutro. L’iniziativa, intitolata “Navigare nel futuro” e presentata al ministero del Lavoro da Orienta Spa, prevede percorsi di formazione tecnica e linguistica certificati direttamente in Egitto, prima dell’arrivo in Italia.
Il primo gruppo di 20 unità è operativo da gennaio 2025, mentre gli altri 40, che hanno ottenuto visti e nulla osta tra l’estate e l’autunno, stanno arrivando progressivamente.
“Non si tratta di sostituire i lavoratori italiani, ma di affiancarli”, ha chiarito l’amministratore delegato di Irem, Giovanni Musso. “Sul mercato nazionale queste figure professionali sono sempre più difficili da reperire. Per noi significa rafforzare la competitività del gruppo, con al centro la formazione e l’integrazione”.
Anche la responsabile del personale, Marcella Sarceno, sottolinea il valore del progetto. “I percorsi sono stati curati in Egitto con corsi di lingua e formazione tecnica, per garantire un inserimento rapido e qualificato nei nostri cantieri”.
Se il Decreto Cutro viene giudicato dalle imprese più efficiente del precedente Decreto Flussi – perché privo di quote e click day – resta il nodo dei tempi burocratici. Tra formazione, nulla osta e permessi di lavoro sono stati necessari circa sei mesi. “Un periodo troppo lungo – avverte Musso – per aziende che lavorano su commesse complesse e tempi di esecuzione rigidi. Il canale è utile e necessario, ma occorre ridurre drasticamente i tempi delle procedure”.
L’esperienza di Irem mette in luce un problema sempre più diffuso: la carenza di manodopera specializzata. Una sfida che riguarda l’intero tessuto produttivo italiano e che, secondo l’azienda, può trovare risposta solo in strumenti di ingresso che garantiscano tempi rapidi e formazione mirata dei lavoratori extra Ue.














