Calendario Storico dei Carabinieri, anche a Siracusa presentata l’edizione 2026
Anche a Siracusa è stato presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2026, giunto alla sua 93ª edizione. Nella sede del comando provinciale, il colonnello Dino Incarbone ha illustrato il nuovo prodotto editoriale, affiancato dai comandanti dei distaccamenti e da una rappresentanza dell’Arma.
Firmato dall’artista Luigi “René” Valeno e accompagnato dai testi di Maurizio de Giovanni, Aldo Cazzullo e Massimo Lugli, il calendario celebra quest’anno gli “Eroi quotidiani”, tema che esalta la dimensione umana dei Carabinieri, presenti e operativi nelle grandi città come nei piccoli centri. Le tavole, realizzate in stile pop contemporaneo, raccontano gesti di coraggio, solidarietà e vicinanza alla gente, mentre i testi danno voce a un giovane Carabiniere che scrive ai genitori per spiegare il senso della propria scelta di vita.
Il Calendario Storico resta uno dei prodotti editoriali più amati e collezionati d’Italia, con oltre 1,2 milioni di copie stampate ogni anno e traduzioni in otto lingue (tra cui giapponese, cinese e arabo). Diffuso in scuole, uffici e famiglie, è considerato da molti un simbolo di identità nazionale e di continuità storica dell’Arma.
La prefazione di Aldo Cazzullo ripercorre la storia dell’Arma, dal 1814 ad oggi, come filo rosso che attraversa l’Italia unita, mentre la postfazione di Massimo Lugli trasforma un episodio di vita vissuta in un racconto simbolico di dedizione e coraggio.
Insieme al calendario, sono stati presentati anche l’Agenda 2026, il calendario da tavolo dedicato ai Carabinieri nello sport e il planning su “I Reparti a Cavallo”, con fotografie e testi che ne raccontano storia e fascino.
Come da tradizione, il ricavato sarà devoluto in beneficenza all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma (ONAOMAC) e all’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari, confermando il legame dell’Arma con la solidarietà.
Nel corso della presentazione, il colonnello Incarbone ha sottolineato “l’orgoglio di un’opera che, anno dopo anno, rinnova la memoria, la cultura e il senso di appartenenza dei Carabinieri al territorio”.














