Carlotta e Roberto, dall’Irlanda a Siracusa in bici: 8 mila chilometri in 5 mesi e innumerevoli albe negli occhi

 Carlotta e Roberto, dall’Irlanda a Siracusa in bici: 8 mila chilometri in 5 mesi e innumerevoli albe negli occhi

Dall’Irlanda a Siracusa in bici.
Carlotta e Roberto sono due giovani- lei siracusana, lui della provincia di Benevento- una coppia che definire dinamica non può bastare.
Hanno vissuto per anni anni in giro per l’Europa, gli ultimi cinque a Dublino. Un giorno scatta un’idea e in pochissimo tempo diventa prima itinerario, poi viaggio: 8 mila chilometri.
Carlotta lo racconta con la naturalezza di chi ha fatto una passeggiata ed invece si tratta di una vera e propria impresa. “Tutto è iniziato quando, un giorno, Roberto mi ha proposto un viaggio da Capo Nord- racconta Carlotta- Avevamo appena concluso un’esperienza intensa in Islanda, fra scalate di ghiacciai e immersioni tra le placche tettoniche. Quando Roberto ha lanciato l’idea del viaggio da Capo Nord ho subito iniziato ad immaginarlo, il pensiero si è tradotto in intenzione. Non potevo contare su una significativa preparazione atletica, mentre il mio compagno aveva, ad esempio, fatto trekking al campo base dell’Everest.Senza pensarci troppo abbiamo acquistato delle bici. Sono arrivate a febbraio, il nostro viaggio è iniziato a maggio”. A questo punto della storia si inserisce una persona che ha avuto un ruolo fondamentale, seppur da lontano. “Da remoto, mi sono affidata a Mariagrazia Cavarra, personal trainer, esperta ciclista, l’unica che potesse darmi quello di cui, in maniera mirata, per questo tipo di viaggio, avevo bisogno”. In sella alle loro bici (Gravel, doppia corona, per avere quante più marce possibili da usare in salita) hanno percorso circa 70 chilometri al giorno. Ogni tanto, qualche sosta, soprattutto quando attraversavano le grandi capitali. Paesaggi mozzafiato, incontri, innumerevoli albe, altrettanti tramonti restano impressi nelle loro menti, hanno riempito i loro occhi. Conservano un reportage fotografico, ma sembra nulla rispetto a quello che hanno vissuto e goduto davvero. Non sono mancati i momenti di difficoltà, le disavventure. “Dopo anni in Irlanda, convinti che nel mese di giugno il tempo sarebbe stato, come sempre, più clemente, ci siamo ritrovati invece alle prese con la pioggia per venti giorni di seguito ed un vento come se non ci fosse un domani,il mio vero nemico”. Sorride, la soddisfazione è quella di avercela fatta.”L’ho provata tante volte. Immaginate cosa si possa provare quando si arriva in cima, dopo tanta fatica, dopo aver pensato magari di non farcela”. Il viaggio si è snodato attraverso la Francia. Poi un’altra idea: il cammino di Santiago. Fatto anche quello, in bici (lo ripeteranno a piedi)
Per dormire hanno quasi sempre campeggiato. “Solo per il cammino di Santiago abbiamo fatto diversamente, adeguandoci alla vita del pellegrino. Poi la Galizia, il confine del Portogallo. Ultima fase: Ibiza, Sardegna, Sicilia, che teoricamente vuol dire casa, Siracusa. “Solo che quella che stiamo vivendo adesso per noi non è la nostra vita- chiarisce Carlotta- Ci sentiamo spaesati- sembra una battuta, non lo è- Dobbiamo raccapezzarci un po’, calarci nella realtà ma abbiamo ancora l’idea del grande viaggio che parta da Capo Nord”.
“Il cicloturismo-spiega Mariagrazia Cavarra, personal trainer, ex assessore allo Sport, responsabile del settore Cicloturismo di Federciclismo Siracusa- è il viaggio lento che ti permette di vivere ogni singolo istante del percorso e apprezzarne ogni sfumatura. È un’esperienza alla quale sempre più gente aderisce a qualunque età. La tecnologia Ebike permette anche ai meno sportivi e ai meno giovani di affrontare lunghe distanze. Molti paesi si sono già attrezzati per accogliere il cicloturista. Alberghi con mini ciclo officine, colonnine per la ricarica delle bici elettriche, percorsi alternativi a basso traffico veicolare e corsie ciclabili in città. Il fenomeno non potrà che espandersi ulteriormente ed anche nella nostra Sicilia da qualche anno i numeri sono diventati sempre più importanti. Il viaggio in bicicletta si fa più che con le gambe con la testa e Carlotta ne é un meraviglioso esempio”.

 

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