Bilancio di previsione all’esame del Consiglio comunale: oltre 300 gli emendamenti. Tutti i numeri
È iniziata stamattina in consiglio comunale, in anticipo rispetto all’anno di riferimento, la discussione sul bilancio triennale di previsione 2026-28. La proposta è un documento complesso poiché lo strumento finanziario è corredato dal Dup, nel quale viene esplicitata la programmazione dell’Ente partendo dal “Programma di mandato” del sindaco. Al Dup, a sua volta, sono stati allegati il Piano triennale delle opere pubbliche, il Piano triennale dei servizi e delle forniture e il Piano triennale delle alienazioni e valorizzazione dei beni patrimoniali. Sulla proposta sono stati presenti oltre 300 emendamenti, 193 riferiti al Documento unico di programmazione e 111 sul bilancio vero e proprio. La circostanza ha portato il presidente del consiglio comunale, Alessandro Di Mauro, a proporre, nella battute iniziali della seduta, di limitare la durata dei tempi della discussione sui singoli emendamenti, soluzione respinta dall’opposizione ma che poi è passata con 19 sì e 11 voti contrari. A illustrare in chiave politica il bilancio di previsione sono stati il sindaco Francesco Italia e l’assessore Pierpaolo Coppa. Italia ha sottolineato l’importanza di avere portato in aula, lo strumento finanziario entro la fine dell’anno precedente, risultato reso possibile dal fatto che la macchina amministrativa comunale, in tutte le componenti, ha dato il suo contributo. Non si tratta, ha detto, di una medaglia da appendersi al petto ma di una prova di serietà poiché, anche se la scadenza era stata fissata al 28 febbraio, anticipando i tempi sarà possibile lavorare da subito alla realizzazione di “ciò che i cittadini ci chiedono per migliorare la loro vita”. Lo strumento finanziario per il triennio 2026-28 prevede entrate complessive per 271 milioni di euro. Le poste delle entrate sono così suddivise: tributi 93 milioni di cui 30 milioni provenienti dall’Imu, 34 dalla Tari, 9 dall’addizionale comunale Irpef, 2,6 dall’Imposta di soggiorno, 16 dai fondi perequativi statali; 34 milioni di euro sono le entrate da trasferimenti, di cui 12 dallo Stato e 22 da altre amministrazioni; 34 milioni sono anche le entrate extratributarie, le cui voci più consistenti sono i 14 milioni di proventi dalla gestione dell’Ente e i 13 dalle attività di controllo e repressione delle irregolarità e tra questi anche le violazione al codice della strada. E infine ammontano a circa 34 milioni anche le entrate in conto capitale per finanziare gli investimenti.
Sul fronte delle uscite, pesano per 159 milioni le spese correnti le cui principali voci sono: gli 83 milioni destinati all’acquisto di beni e servizi, i 31 per stipendi e contributi e i 24 accantonati per il fondo crediti di dubbia esigibilità. Ammontano, poi, a 3,3 milioni i rimborsi per i mutui e a 34 milioni le spese per investimenti. Nel bilancio è stata prevista, tra le spese, la quota del disavanzo di amministrazione, pari a 683 mila 782 euro derivante dal riaccertamento straordinario dei residui a seguito dell’entrata in vigore della contabilità armonizzata. Sulla parte generale, dai banchi sono intervenuti Paolo Romano, Zappulla, La Runa, Marino, Greco, De Simone, Milazzo e Burti.














