A Siracusa la Rainbow Warrior di Green Peace: “Uniti per difendere il pianeta”

 A Siracusa la Rainbow Warrior di Green Peace: “Uniti per difendere il pianeta”

Activists aboard the Greenpeace ship, Rainbow Warrior unfurl a banner reading: “No Drilling” and ‘Save The Climate, There Is No Planet B’ as she sails past the Rospo B oil rig off the coast of Vasto. The environmental organisation warns that increased oil drilling activities across the Mediterranean could result in an accident that would cause irreversible damage to environment and livelihoods in the region. The Rainbow Warrior is currently on a ‘Mediterranean Energy Tour’, to campaign for a shift in energy investments away from fossil fuels towards renewable energy to help avert the worst impacts of climate change.

Due giorni a Siracusa per la Rainbow Warrior . Ormeggerà in banchina 4, al Porto Grande, domani e il 26 giugno. Visite gratuite a bordo dalle 16 alle 19.30 (25 giugno) e dalle 9.30 alle 12.00 (26 giugno). Prima di salire a bordo, sarà inoltre possibile visitare un vero e proprio “villaggio Greenpeace”, con un’area per bambine e bambini, una mostra sui cambiamenti climatici in Italia e in Europa (e sulle soluzioni per contrastarli), un angolo di realtà virtuale e un “rinfresco”, ovviamente #plasticazero. La Rainbow Warrior di Greenpeace è l’imbarcazione più famosa dell’organizzazione ambientalista, nel suo tour europeo tocca anche Siracusa. “Uniti per il clima” è lo slogan scelto, per sensibilizzare sui cambiamenti climatici e sugli impatti che questi hanno, anche in Italia, e per proporre soluzioni alla emergenza climatica in corso.
“I cambiamenti climatici sono ormai una realtà nella vita quotidiana di tutti gli italiani”, dichiara Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. “Alluvioni, bombe d’acqua, siccità, non sono maltempo, ma le conseguenze del clima che cambia. Abbiamo bisogno di scelte politiche decise, che ci indirizzino verso un rapido abbandono dei combustibili fossili, ma chi ci governa continua a non voler abbandonare la principale causa della crisi climatica in corso”.

 

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