Alberi in via Tisia, Gradenigo: “la soluzione a zona sconfitta di tutti”

 Alberi in via Tisia, Gradenigo: “la soluzione a zona sconfitta di tutti”

Anima di Sos Siracusa e quindi ambientalista per vocazione, a Carlo Gradenigo non va proprio giú come si sia conclusa la vicenda “alberi” nella riqualificanda via Tisia. Ex assessore comunale di questa giunta ed imprenditore con attività proprio su via Tisia, Gradenigo ha spinto per cogliere l’occasione dei lavori in corso per dotare di doppie alberature la via commerciale. Una soluzione che si è, alla fine, scontrata con la realtà della zona: sotto ai marciapiedi corre una intricata rete di sottoservizi, e le radici avrebbe minacciato nel tempo tubi e condutture. Motivo per cui si parla adesso di alberature a zone, con la soluzione di due alberi per isolato, dove possibile.
“A nulla è valso l’impegno dell’assessore Raimondo che come tanti di noi aveva creduto di poter ottenere il risultato, contro chi riteneva l’intero progetto una scriteriata battaglia ideologica, pura campagna elettorale fine a se stessa e per questo da non assecondare”, attacca Gradenigo.
“In una politica che si autoalimenta di contrapposizioni, questa sarebbe oggi una vittoria, un modo per screditare l’amministrazione a vantaggio del fronte opposto. La verità nuda e cruda invece è che abbiamo perso tutti, perché davanti ad una esigenza reale, all’occasione di trasformare e rendere vivibili quelle immense distese di cemento e pietra bianca, con una meravigliosa passeggiata alberata degna di un Centro Commerciale Naturale, ancora una volta si è preferito non porre l’attenzione su ciò che si proponeva, ma su chi lo aveva proposto, vincolando la scelta all’appartenenza o meno ad una corrente, gruppo, coalizione”, aggiunge. In realtà, modificare il progetto a lavori in corso – dopo oltre dieci anni disponibili per discuterne prima della fase esecutiva – non sarebbe stata operazione semplice, richiedendo una variante che significa tempi e costi. Inoltre, la presenza dei sottoservizi è documentata dai tecnici e dalle carte, forse l’opzione alberi sarebbe stata una forzatura in senso opposto.
“Il tempo è galantuomo e la via tracciata per la rivoluzione verde di ogni città del mondo obbligata. Così se è vero che abbiamo perso l’occasione per fare oggi dei lavori in economia all’interno di un grande progetto, nessuno può escludere o impedire che si possa rimediare a tale insensata scelta domani, intervenendo ex post”, profetizza citando i progetti del bando mitigazione effetti cambiamenti climatici in Piazza Adda, Belvedere, Santa Panagia.
“In fondo si tratta di sottrarre il posto al sole di qualche motorino per mettere a dimora degli alberi, niente di più naturale. Nel frattempo, si possono donare ombrelloni a quanti desidereranno passeggiare in via Tisia in estate”.

 

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