Ambientalisti sul piede di guerra: "stop al polverino dell'Ilva a Melilli"

 Ambientalisti sul piede di guerra: "stop al polverino dell'Ilva a Melilli"

Il polverino dell’Ilva smaltito nella discarica Cisma di Melilli agita le associazioni ambientaliste. Natura Sicula, Legambiente e Decontaminazione Sicilia, con il sostegno dell’arciprete di Augusta Don Palmiro Prisutto, bollano come “grave” il sistematico trasferimento di rifiuti speciali “da un’area altamente contaminata a un’altra che versa nelle medesime disastrose condizioni sanitarie e ambientali”.
Nei giorni scorsi, quando l’operazione è diventata di dominio pubblico, con l’invio settimanale del rifiuto speciale, sorprese sia la Regione sia le comunità locali. “Nella totale mancanza di trasparenza istituzionale, quella decisa a tavolino dal ministro Galletti con i commissari dell’Ilva è una soluzione non solo insostenibile dal punto di vista ambientale ma anche palesemente antieconomica, se non per le aziende private
incaricate di attuarla. Inoltre, la scelta di deviare da Augusta a Catania il passaggio del polverino, oltre a essere meno agevole e più costosa, fa sorgere il legittimo sospetto che ci sia una precisa volontà di tenere questa operazione distante da quei riflettori che da diversi mesi, in seguito allo scoppio dell’inchiesta lucana Petrolio, sono puntati sulla rada di Augusta, e sulle società e sui business che le gravitano attorno”, i sospetti delle associazioni ambientaliste.
Proprio al ministro Galletti viene chiesto a gran voce “il blocco immediato dell’importazione in Sicilia degli scarti industriali dell’Ilva, nell’attesa di ridiscutere
e ricercare delle modalità più sostenibili e, soprattutto, più trasparenti per risolvere il problema del corretto smaltimento di questo genere di rifiuti”.
Flebile l’opposizione del sindaco di Melilli e della sua Giunta, che vogliono “soltanto” vederci chiaro e chiedono di sapere nello specifico con urgenza quali sono i rifiuti trattati e avere garanzie che non si tratti di nulla di nocivo per la salute umana e che l’operazione sia “a termine”.
Anche Italia Nostra alza la voce, con la sezione siracusana. “Le rassicurazioni di Galletti che parla di situazione transitoria per rifiuti comunque non pericolosi non sono per nulla tranquillizzanti, né accettabile per un territorio che di problemi ambientali ne ha da vendere”.

 

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