Basta tendopoli a Cassibile, per i braccianti agricoli migranti arriva un “villaggio”

 Basta tendopoli a Cassibile, per i braccianti agricoli migranti arriva un “villaggio”

Tutti conoscono la tendopoli di Cassibile. E’ il problema che si presenta ogni anno, puntuale, tra marzo e giugno quando decine e decine di braccianti stranieri arrivano da diverse parti d’Italia per lavorare nelle campagne della zona. Non trovando – o non potendo permettersi – un alloggio dignitoso, danno vita ad agglomerati di ripari di fortuna, in pessime condizioni igieniche e con tutta una serie di problemi anche di ordine sociale strettamente collegati tra cui il triste fenomeno del caporalato.
Una prima risposta arriva dall’accordo tra Comune di Siracusa e Prefettura, con il coinvolgimento di sindacati e organizzazioni datoriali: tutti insieme per creare un modello di accoglienza stagionale a costo zero per le casse pubbliche.
Il Comune ha siglato proprio oggi il contratto di comodato gratuito di un terreno nei pressi della frazione siracusana su cui troveranno posto le 17 unità abitative prefabbricate complete di servizi igienici, messe a disposizione dalla Prefettura con il placet del ministero dell’Interno. Altre spese saranno coperte dalle associazioni datoriali e, in parte, dai sindacati tramite contributo pari a 2 euro da parte di ciascun lavoratore. Questo almeno prevede l’accordo a cui Palazzo Vermexio ha dato il via libera.
Se le condizioni del terreno lo permettono, entro due settimane saranno piazzati i moduli abitativi. Nel caso in cui, per sue caratteristiche, l’area dovesse richiedere troppi lavori di adeguamento si potrebbe optare anche per delle tende.
I volontari delle associazioni di Protezione Civile si dovranno occupare della gestione del “campo”, vigilare ed assicurare – ad esempio – il cambio lenzuola settimanale. Dal canto loro, gli ospiti avranno obbligo di mantenere pulito ed ordinato il loro posto letto e dovranno essere registrati con le loro generalità.
Per il vicesindaco di Siracusa, Giovanni Randazzo, il modello di accoglienza stagionale per i braccianti agricoli potrebbe diventare modello di riferimento per altre realtà che condividono lo stesso problema e – nei prossimi anni – l’iniziativa può crescere attraverso finanziamenti europei.

 

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