Blitz degli attivisti di Goletta Verde in zona industriale, “Bonifica subito!”

 Blitz degli attivisti di Goletta Verde in zona industriale, “Bonifica subito!”

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Gli attivisti di Goletta Verde (Legambiente) in azione questa mattina nella zona industriale di Siracusa. Accanto al canale Alpina, hanno srotolato striscioni: “Nel Nome del Popolo Inquinato” a bordo di Goletta verde e “Bonifica subito!” da terra. Legambiente vuole così denunciare una delle storie italiane fatte di promesse mancate, ritardi burocratici, tempi incerti e fondi bloccati.
“Nell’area del Sin Priolo le bonifiche non sono state mai completate ed è dal 1998 che si parla di bonificare l’area ma senza successo. Inoltre, c’è il problema della cattiva gestione del depuratore Ias. I dati raccolti da Legambiente e rilanciati oggi in occasione del Blitz di Goletta Verde restituiscono il quadro della situazione e l’urgenza di mettere in campo azioni di intervento non più rimandabili a partire da un approfondimento dello stato di inquinamento dell’area e la ripartizione degli oneri dei costi della bonifica secondo il principio di chi inquina paga”, spiegano fonti di Goletta Verde.
“Dei 5.075 ettari di aree a terra e dei 10.129 di area a mare, secondo i dati del Ministero dell’ambiente, dal 1998 a giugno 2024 risultano bonificati con certificazioni appena il 2,2% (129 ettari) e il 2,1% (121 ettari)”, aggiunge Tommaso Castronovo, presidente Legambiente Sicilia. “Oltre il 90% del territorio contaminato è in attesa di bonifiche e la gente che vive nelle zone limitrofe continua ad essere esposta a sostanze contaminanti quali amianto, diossine, PCB, metalli pesanti e solventi, con la conseguenza di un altissimo tasso di tumori e morte in questo territorio. Bisogna accelerare i tempi per la bonifica ed investire anche sulla riconversione industriale delle produzioni inquinanti, rendendole più pulite e innovative, basate sull’uso dei fonti rinnovabili e sul risparmio delle risorse”.
Alice De Marco è la portavoce di Goletta Verde. “Il Sin di Priolo è una delle tappe della nostra campagna ‘Ecogiustizia subito, in nome del popolo inquinato’ che è nata con lo scopo di affermare il principio di giustizia ambientale nei Siti d’interesse nazionale da bonificare, chiedere impegni concreti e tempi certi per le bonifiche, l’applicazione del principio ‘chi inquina paga’, il diritto alla salute e alla transizione ecologica come strategia per garantire lo sviluppo economico e sociale dei territori inquinati. Le istituzioni devono accelerare i tempi, e mettere al centro la salute dei cittadini e delle cittadine, garantendo una giustizia ambientale e sociale ed evitando una condanna all’Italia come quella della Corte europea dei diritti umani (Cedu) per non avere garantito il diritto alla vita degli abitanti della Terra dei fuochi in Campania”.
Ad oggi – ricordano gli attivisti – rimane in bilico la questione ambientale legata al futuro del depuratore Ias. “In assenza di un piano di azione di risanamento tecnico e gestionale e di una lungimirante politica industriale, pare sia inevitabile la sua chiusura”, mettono in guardia.
La campagna “Ecogiustizia subito” diLegambiente insieme a Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica Italiana e Libera ha proposto quattro azioni di intervento contenute nel Patto di comunità e che Goletta Verde rilancia oggi: un approfondimento dello stato di inquinamento dell’area e la ripartizione degli oneri dei costi della bonifica secondo il principio di “chi inquina paga”; la bonifica immediata delle aree, a partire da quelle dove è già possibile, come il vecchio impianto Cloro-Soda e della relativa falda, ostaggio del rimpallo di responsabilità tra enti e aziende; la ristrutturazione, revisione, razionalizzazione ed efficientamento del depuratore Ias, grazie all’utilizzo delle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, rendendolo idoneo al trattamento dei reflui provenienti anche da Siracusa nord e Augusta, così da evitare i prelievi di acqua di falda e la costruzione ex novo di ulteriori depuratori (come quello a Punta Cugno); la riconversione dell’intero comparto industriale metalmeccanico e petrolchimico con la realizzazione di impianti industriali dell’economia circolare e della filiera delle rinnovabili, abbattendo le emissioni climalteranti dei cicli produttivi più energivori e producendo nuovi posti di lavoro.

 

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