Bufera Camera di Commercio a due giorni dal voto: le reazioni della politica siracusana

 Bufera Camera di Commercio a due giorni dal voto: le reazioni della politica siracusana

La conferma dell’accorpamento della Camera di Commercio di Siracusa con quella di Catania (insieme a Ragusa), inserita nel riordino degli enti come deciso dalla Regione, da ore monopolizza il dibattito politico a Siracusa. Al coro di critiche all’indirizzo del centrodestra si unisce anche il candidato sindaco Edy Bandiera. «Siracusa città di conquista e saccheggio per precisa volontà del presidente Schifani, in associazione consociativa con i catanesi” accusa l’ex assessore regionale. “Questa è l’ennesima dimostrazione che Siracusa ha bisogno di un sindaco autorevole, slegato da logiche e sudditanze di partito che possa fieramente indossare la fascia tricolore e difendere la propria comunità e gli interessi del territorio”, la posizione di Edy Bandiera.
Anche Giancarlo Garozzo, candidato sindaco del polo civico, mostra la sua contrarietà. “Come volevasi dimostrare: il presidente regionale Schifani svende Siracusa nel totale e connivente silenzio del centrodestra siracusano. Il governatore disattende e disconosce il decreto del governo Draghi che ridava dignità alla Camera di Commercio di Siracusa slegandola da quella farraginosa creatura che è l’ente camerale del Sud-Est. Il timore che avevo denunciato la scorsa settimana è adesso ufficiale. Avevo chiesto un impegno ufficiale al candidato a sindaco del centrodestra che, a sua volta, aveva risposto vantando l’intenzione, da ‘autonomista’, di voler difendere la Camera di Commercio locale. La risposta, sul peso specifico del centrodestra locale, l’ha data Schifani! Rispettando il decreto Draghi – continua Garozzo – avremmo avuto un Commissario di garanzia già nominato a tutela dell’Ente camerale locale che, invece, continuerà adesso ad essere cannibalizzato da Catania che eroderà ben presto le quote dell’aeroporto di Fontanarossa in possesso della Camera di Commercio di Siracusa”.
Per Renata Giunta, candidata sindaca di Siracusa della coalizione progressista, “il centrodestra siciliano assesta l’ennesimo scippo al territorio” con questa mossa. “Si tratta della certificazione di un fallimento che ha avvilito le rappresentanze siracusane delle imprese, ridotto al lumicino i servizi alle imprese siracusane che hanno visto regredire progressivamente il supporto dell’ente camerale. È davvero incredibile – prosegue – leggere i toni trionfalistici con cui il governatore Schifani comunica gli esiti di una autentica delibera-scippo per Siracusa, lo stesso governatore che verrà in città per sostenere un candidato sindaco che appare impotente. Pochi giorni fa il CGA ha riabilitato dopo una lunga querelle giudiziaria i commissari di nomina ministeriale, oggi in tutta fretta la giunta regionale delibera una posizione senza alcun ascolto dei territori interessati”. “Il fronte progressista che rappresento non intende assistere passivamente a questa scelta che penalizza gravemente il tessuto economico della nostra città e le nostre imprese già penalizzate dalla mancanza di promozione e di sostegno ai tavoli regionali”.
Anche il senatore Antonio Nicita (Pd) attacca: “La decisione di Schifani e della sua giunta di confermare un frazionamento delle camere di commercio che di fatto penalizza Siracusa, una città che continua a perdere pezzi in favore di altre province, è la conferma della marginalizzazione di Siracusa. In Senato avevo presentato mesi fa, con la solidarietà di tutte le altre forze politiche di maggioranza e di opposizione, un emendamento che stabiliva un principio di eccezione per le regioni a statuto autonomo. In quel caso il Governo ha bocciato l’emendamento e interrotto ogni dialogo nonostante fosse evidente la preoccupazione trasversale delle diverse forze politiche presenti in Senato con i senatori e le senatrici siciliani, di evitare un disegno di accorpamento basato su parametri che nulla hanno a che fare con la vocazione territoriale e con l’equilibrio tra le province che lo compongono. Occorre adesso una mobilitazione – dice Nicita – per evitare che questa marginalizzazione della provincia di Siracusa continui e si estenda ad altre forme di accorpamento in altri settori, lavorando al contempo a una nuova norma che permetta in Sicilia di avere una camera di commercio aggiuntiva in relazioni a specifici costi, quelli dell’insularità, che saranno oggetto di una specifica valutazione nella costituenda Commissione bicamerale sugli svantaggi dell’insularità”.
Critico anche il parlamente del M5s, Filippo Scerra. “Il riordino delle Camere di Commercio messo a punto dal governo Schifani riporta la Sicilia indietro nel tempo. Ed è la dimostrazione pratica di come il centrodestra intenda gestire Siracusa, rendendola marginale nel quadro regionale, spogliandola lentamente di asset strategici e di rappresentanza”, le sue parole. “Un atto che certifica la voglia di egemonia catanese, con la complicità del centrodestra siracusano che non fiata sulla scelta avallata dal governo guidato da Renato Schifani. Il presidente della Regione, a parole, dice di considerare Siracusa importante mentre, con i fatti, la priva di strumenti di gestione”, insiste Scerra. Sullo sfondo, le quote societarie dell’Aeroporto di Catania detenute dalla Camera di Commercio di Siracusa. “Troppa fretta nella scelta, senza tener conto delle associazioni datoriali e di categoria di un territorio che ancora una volta il centrodestra non ha voluto ascoltare. Se non con una convocazione tardiva, a danno fatto, solo per provare a raffreddare gli animi sotto elezioni”.

 

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