Calcio, Serie C. Siracusa e Iodice ai saluti finali, il dg: "io, malvisto dalla piazza"

 Calcio, Serie C. Siracusa e Iodice ai saluti finali,  il dg: "io, malvisto dalla piazza"

Sono destinate a far discutere le parole del dg del Siracusa, Pino Iodice. Al telefono su Fm Italia, durante RadioSport, il dirigente ha toccato i temi caldi e spiazzato. Sul futuro, innanzitutto. Il suo, lontano da Siracusa. “Non sono ben visto dalla piazza, non posso stare in un posto dove non c’è stima nei miei confronti”, dice. E non nasconde qualche frizione anche con la società. “Sono diventato una sorta di capro espiatorio, a fine stagione toglierò il disturbo”.
Poco probabile per Iodice che il Siracusa riuscirà a partecipare ai play-off (anche per via di penalizzazioni attese, ndr). Ma il futuro non sarebbe comunque a rischio. “Sono convinto che il presidente iscriverà la squadra al prossimo campionato”. Su cosa sia successo, cosa si sia inceppato nel meccanismo perfetto che era il Siracusa prima dei tre deferimenti, il (quasi) ex dg è sibillino. “In Lega Pro le società costano, ci aspettavamo riscontri importanti da sponsor e pubblico. Cutrufo sopporta gli oneri delle società da solo, da sei anni. Capisco l’amarezza della tifoseria, ma per come è andata la stagione l’importante sarà conservare la categoria”.
Intanto a Roma si è celebrata ieri l’udienza sul deferimento relativo agli atti che la Procura Federale ritiene siano oggetto di alterazione. Contratti ma non solo. “Sono fiducioso riguardo al proscioglimento. Si badi bene, è la mia sensazione. Non voglio anticipare le decisioni della Procura. Noi abbiamo dimostrato con fatti concreti che, quanto sostenuto dall’accusa, non trova riscontro nei documenti e nei comportamenti dei dirigenti e dei calciatori. La Procura ha chiesto 6 mesi di squalifica per il sottoscritto, per il presidente, 6 giornate di squalifica per i calciatori e 1 punto di penalizzazione. Credo saremo prosciolti”. Ma per i contributi non versati “ci attendiamo delle penalizzazioni che, speriamo di poter scontare nella prossima stagione”. Ma quella, appunto, è una speranza.

 

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