Caso Gennuso, il Pd rompe il silenzio e dichiara guerra: "clientelismo ha impedito rinnovamento"

 Caso Gennuso, il Pd rompe il silenzio e dichiara guerra: "clientelismo ha impedito rinnovamento"

La vicenda Gennuso fa discutere la politica siracusana. Dopo l’intervento del coordinatore provinciale di Forza Italia, Bruno Alicata (“basta sciacalli dello scaricabarile”) rivolto in particolare alla presa di distanze di Idea Sicilia-Popolari e Autonomisti, l’accusa di Garozzo (“opacità nel centrodestra”) arriva adesso la posizione del Pd. “La vicenda relativa all’arresto di Pippo Gennuso è rappresentativa di un modus operandi che, purtroppo, ha inquinato e condizionato la vita politica della provincia di Siracusa negli ultimi venti anni, in particolare nella zona Sud”, commenta il segretario provinciale, Alessio Lo Giudice. “Il sistema di clientela richiamato da tale vicenda sembra aver pesantemente condizionato la libertà del voto impedendo in molti casi un rinnovamento necessario, in termini di competenze e qualità, della classe dirigente della nostra provincia”, dice quasi anticipando sentenze.  E il Pd? “Il Partito Democratico ha sempre osteggiato e denunciato pubblicamente i metodi oggetto dell’indagine della Magistratura. Lo ha fatto, per citare alcuni esempi fra i tanti, Giovanni Giuca a Rosolini il quale, per anni, ha battagliato politicamente e alla luce del sole contro Gennuso. Lo ha fatto il sindaco di Pachino, Roberto Bruno, in tante occasioni e anche attraverso la costituzione di parte civile del Comune di Pachino nel processo che vede Gennuso imputato per adulterazione delle acque e frode in relazione all’erogazione dell’acqua da parte del Consorzio Granelli. Le denunce del Partito Democratico e il nostro essere alternativi culturalmente, prima ancora che politicamente, a qualsiasi sistema di natura clientelare, rappresentano un autentico tratto distintivo ma, al contempo, ci inducono a rimpiangere la qualità morale e civica che si sarebbe potuta raggiungere nei nostri territori in presenza di un voto libero e privo dei condizionamenti esercitati da un ceto politico troppo spesso incline a chiedere ed ottenere consensi con metodi illeciti”. Parole taglienti, destinate a spaccare ancora di più il mondo politico provinciale spesso tacciato di lunghi silenzio su inchieste e fatti di cronaca.  

foto: Alessio Lo Giudice, secondo da destra, accanto al deputato regionale Cafeo

 

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