Cassibile e Belvedere vogliono diventare Municipalità, pronta una proposta di legge consegnata ai deputati regionali

 Cassibile e Belvedere vogliono diventare Municipalità, pronta una proposta di legge consegnata ai deputati regionali

Cassibile e Belvedere nuovamente insieme per una battaglia comune. Abbandonate le ambizioni di alcuni anni fa, quando i due quartieri periferici chiedevano un referendum per poter diventare comuni autonomi, adesso le frazioni del capoluogo lottano per non scomparire come consigli di quartiere. Ieri sera, nei locali della circoscrizione di Belvedere, si è svolta una seduta congiunta dei due consigli di quartiere. All’ordine del giorno il “ripristino delle municipalità nelle ex frazioni”. Approvata all’unanimità una proposta di legge consegnata ai deputati regionali che hanno preso parte all’incontro:  Stefano Zito, Giorgio Pasqua, Giovanni Cafeo e Rossana Cannata. Presenti anche il vice presidente di Anci Sicilia, l’associazione dei comuni, Luca Cannata (sindaco di Avola).  Hanno voluto assistere, ma per esprimere il proprio dissenso verso l’eventualità di istituire consigli municipali a Cassibile e Belvedere, i presidenti di Neapolis e Ortigia, Peppe Culotti e Salvuccio Scarso. Paolo Romano, presidente del consiglio di quartiere di Cassibile si dice, invece,  ottimista sull’esito “procedurale e dell’impegno dei deputati. Crediamo in questa battaglia di civiltà -aggiunge- e di democrazie per il rilancio dei territori per garantire rappresentatività e partecipazione attiva dei cittadini alla cosa pubblica. La proposta di Legge sarà sottoposta per i dovuti esami tecnici da parte degli organi regionali e sottoposta all’esame dell’Assemblea Regionale”. In realtà si tratta di una modifica alla legge regionale in vigore. Entrando nel dettaglio, i proponenti fanno notare come alcune realtà extraurbane, già frazioni, come Cassibile-Fontane Bianche e Belvedere, “con oltre sette mila abitanti e distanti dal capoluogo oltre 15 chilometri, abbiano forti vocazioni autonomistiche ed esigenze amministrative quotidiane. Con  l’abolizione delle circoscrizioni sarebbero inevitabilmente privi di ogni forma di governance e soprattutto di rappresentatività politica istituzionale”. La richiesta è quella di inserire all’articolo quattro due comma, il 2 e il 3 in cui sia sancito che “ nei territori extraurbani già frazioni con popolazione superiore ai 3000 abitanti si istituiscono i Consigli Municipali con elezione diretta come previsto per i consigli comunali e sindaci di pari popolazione” e che “Le risorse finanziare necessarie alla gestione del territorio sono assegnate ai bilanci municipali, di cui al comma 2, tenendo conto del gettito prodotto localmente nel territorio municipale in termini di entrate tributarie ed extratributarie, oneri di urbanizzazione, imposte dirette, imposte e diritti comunali vari, nella misura del 30%”

 

 

 

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