"C'è da vaccinare una donna che non può lasciare casa": la bella storia che arriva da Siracusa

 "C'è da vaccinare una donna che non può lasciare casa": la bella storia che arriva da Siracusa

C’è una bella storia che merita di essere raccontata in questo sabato che precede Pasqua. Una storia dove la sensibilità batte il rigore delle procedure burocratiche. In conclusione delle vaccinazioni in parrocchia, a San Metodio, il team dell’Asp capitanato dalla dottoressa Lia Contrino è stato investito di una richiesta particolare: c’è una donna, madre di una ragazza disabile grave ed impossibilitata ad uscire di casa, che avrebbe bisogno di essere vaccinata, in quanto convivente di persona immunodepressa. A dirla tutta, la donna è anche già prenotata con appuntamento all’hub di via Bixio fissato per la prossima settimana. Un appuntamento che non potrà però onorare perchè non può lasciare la figlia senza assistenza a casa.
Padre Marco Tarascio ben conosce quella famiglia e quella situazione. Medici ed infermieri dell’Asp, terminate le somministrazioni in parrocchia, decidono in pochi istanti: andiamo a vaccinare la donna. L’umanità ha il sopravvento e superando le attese e le difficoltà di una eventuale prenotazione domiciliare, provvedono direttamente loro, raggiungendo a casa la donna.
Tra lacrime e ringraziamenti, il lieto fine fa battere forte il cuore di chi ha seguito quei minuti in cui si è deciso di fare quello che era giusto fare, sebbene non prescritto da norme e procedure. Si riesce ancora a guardare oltre, ad una sanità che ha anche un’anima.

 

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