Celle senza acqua e invase dalle cimici nel siracusano, il Codacons scrive al Ministro della Giustizia
Il Codacons, attraverso il proprio Dipartimento Nazionale Sicurezza, interviene sulle criticità emerse negli istituti penitenziari siciliani, in particolare nella casa di reclusione di Brucoli e nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani.
L’associazione ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia, sollecitando l’immediato avvio di ispezioni e l’adozione di misure urgenti a tutela della salute, della dignità e dell’incolumità di detenuti e personale penitenziario.
“A Brucoli, da giorni i detenuti sarebbero costretti a vivere senza acqua corrente né energia elettrica, con celle al buio e infermeria fuori uso – scrive il Codacons –. Le condizioni igienico-sanitarie risultano drammatiche, e i reclusi sarebbero obbligati ad acquistare acqua potabile per sopperire alla totale assenza di servizi essenziali”.
Nelle scorse ore, inoltre, un giovane detenuto avrebbe tentato un gesto estremo, evitato solo grazie all’intervento di altri carcerati. A Trapani, invece, un giovane tunisino si è tolto la vita durante la notte, dopo aver già manifestato segnali di fragilità e compiuto atti di autolesionismo.
Criticità anche nel carcere di Siracusa, dove – secondo quanto riferito dal Garante dei detenuti – si registra un’infestazione da cimici.
“Celle senza luce né acqua, assistenza sanitaria inaccessibile, condizioni psicologiche al limite: non è tollerabile che, nel nostro Paese, si possa morire in carcere per abbandono istituzionale. È necessario un intervento immediato del Ministro della Giustizia affinché venga ripristinata la piena funzionalità delle strutture, accertate eventuali responsabilità e garantite condizioni minime di dignità e sicurezza”, afferma il Codacons, tramite il proprio Dipartimento di Sicurezza.














