Chi non vuole più Carlo Staffile alla guida del parco archeologico di Siracusa?

 Chi non vuole più Carlo Staffile alla guida del parco archeologico di Siracusa?

Ormai da giorni le indiscrezioni si susseguono e tutte portano alla stessa conclusione: in anticipo sui tempi, si starebbe preparando una rotazione alla guida del parco archeologico di Siracusa che comprende anche Eloro, Villa del Tellaro e Akrai oltre al museo Paolo Orsi. Via Carlo Staffile, al suo posto Antonello Mamo. Manca l’ufficialità, ma la richiesta di disponibilità indirizzata al geologo Mamo vale come un chiaro segnale circa la volontà del Dipartimento regionale dei Beni Culturali.
Al vertice dell’assessorato c’è Alberto Samonà, espressione della Lega nel governo Musumeci. E sarebbe stato un accordo tutto interno al partito di Salvini ad aver “deciso” per il cambio a Siracusa. Per la verità, la struttura leghista siracusana non sarebbe stata allineata e compatta nella scelta, anzi ci sarebbero diversità di vedute. Ma la questione, secondo i ben informati, non è mai passata da Siracusa bensì seguita e coordinata dal referente regionale della Lega, ovvero Minardo. “Una scelta verticistica”, ammettono a mezza bocca alcuni pezzi pregiati del partito a Siracusa. Fosse davvero così, tra Palermo e Ragusa avrebbe deciso per una Siracusa muta e impotente chiamata solo ad inghoittire.
In tutta questa discussione, però, manca un’analisi importate. Quella sul merito. Senza nulla togliere alle capacità dell’eventuale successore designato, perchè privarsi di un dirigente che – con i fatti – ha dimostrato di saper ben interpretare il suo ruolo? Con la direzione di Staffile, è arrivata la riapertura dopo 38 anni della Grotta dei Cordari, la valorizzazione con più eventi e sentieri dell’area archeologica della Neapolis, i lavori per il castello Eurialo, le attenzioni per migliorare la Villa del Tellaro e l’area archeologica di Palazzolo Acreide. Carlo Staffile ha sorpreso i dipendenti siracusani dei beni culturali con la sua presenza quotidiana. E c’è un aneddoto che racconta molto del suo modo di intendere il ruolo: “sorpreso” una volta a strappare a mani nude erbacce dal parco esterno del museo Paolo Orsi, avrebbe pacificamente detto al suo interlocutore che se una cosa serve, va fatta. La sua filosofia applicata al lavoro.
E quando l’altra sera alcune categorie del comparto turistico lo hanno voluto omaggiare con un riconoscimento, Staffile ha confidato la sua speranza di poter proseguire quanto intrapreso da un anno e mezzo “e che ha dato i suoi frutti, anche per merito del mio staff che ringrazio”. Un pensiero non casuale. Come non casuali sono le parole dell’assessore comunale Fabio Granata: “Staffile nelle condizioni date ha ben lavorato e andrebbe confermato”.

 

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