Chi prende il Reddito di cittadinanza deve lavorare per il Comune: ecco le attività

 Chi prende il Reddito di cittadinanza deve lavorare per il Comune: ecco le attività

Il 22 gennaio a Catania saranno forniti ai Comuni della Sicilia orientale tutti i chiarimenti del caso su come procedere con i progetti di pubblica utilità, quelli destinati ai percettori del reddito di cittadinanza. I funzionari del Ministero insieme a personale della Regione prospetteranno il dettaglio della nuova misura.
Un recente decreto del ministero del Lavoro impone ai beneficiari del sussidio di offrire la loro disponibilità alla partecipazione a progetti utili alla collettività. In estrema e rude sintesi, li obbliga a “lavorare” per la comunità locale. La mancata partecipazione da parte di uno dei componenti il nucleo familiare comporta la perdita del reddito di cittadinanza.
A Siracusa sono oltre 4.000 le persone interessate dalla “chiamata”. L’incontro del 22 gennaio chiarirà meglio gli ambiti dei progetti e come avviarli, le modalità di coordinamento e di monitoraggio.
Si sa già che i progetti dovranno essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità. Il “catalogo” spazia dall’ambito culturale a quello sociale, passando per ambiente, attività artistiche, formazione e tutela dei beni comuni. Le prime indiscrezioni parlano, per Siracusa, di progetti per la cura del cimitero.
Le attività non sono retribuite. E’ bene precisare che i beneficiari del reddito di cittadinanza non possono essere impiegati in lavori o opere pubbliche così come non possono svolgere mansioni in sostituzione di personale dipendente dal Comune.
Cosa possono fare i percettori del reddito di cittadinanza? Le attività richieste spaziano dal volantinaggio alla pulizia di ambienti; catalogazione e digitalizzazione di documenti; attività di supporto domiciliare alle persone anziane e/o con disabilità con il trasporto o l’accompagnamento a servizi sanitari (prelievi, visite mediche), per la spesa e l’attività di relazione, ma anche il recapito della spesa e la consegna di medicinali; piccole manutenzioni domestiche, la tinteggiatura di ambienti e la riparazione di piccoli guasti; supporto nella organizzazione di escursioni e gite per anziani, supporto nella gestione di centri diurni per persone con disabilità e per persone anziane, attività di controllo all’uscita delle scuole; riqualificazione di percorsi paesaggistici, riqualificazione di aree (parchi, aree verdi, litorali, spiagge, luoghi di sosta e transito) mediante la raccolta di rifiuti abbandonati, la pulizia degli ambienti ed il posizionamento di attrezzature; manutenzione e cura di piccole aree verdi e di aree naturalistiche, informazione nei quartieri sulla raccolta differenziata; manutenzione giochi per bambini nei parchi e nelle aree attrezzate (riparazione, verniciatura), restauro e mantenimento di barriere in muratura e staccionate, pulizia dei cortili scolastici, rimozione di tag e graffiti dagli edifici pubblici e dai luoghi di transito, tinteggiatura di locali scolastici.
I percettori del reddito di cittadinanza saranno impiegati per un numero minimo di 8 ore a settimana, fino ad un massimo di 16. I Comuni dovranno istituire un registro dei partecipanti ai Puc, in cui registrare le presenze giornaliere dei beneficiari del reddito di cittadinanza, l’ora d’inizio e fine dell’attività.

 

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