Cicloturismo e decoro urbano, Scimonelli: “Siracusa continua a ignorare questa opportunità”
“Il cicloturismo è un settore in costante crescita in tutta Europa, capace di generare un indotto economico significativo, sostenibile e distribuito. Eppure Siracusa continua colpevolmente a ignorare questa opportunità”. E’ così che parla il capo gruppo consiliare di Insieme, Ivan Scimonelli.
Nelle ore scorse, CNA Siracusa ha lanciato l’allarme. “Siamo di fronte a un paradosso inaccettabile. Mentre i dati nazionali confermano il potenziale del cicloturismo, nel nostro territorio i tour operator segnalano cancellazioni tra il 20 e il 25% per la stagione 2025, dovute alla pessima immagine trasmessa dalle condizioni ambientali”, ha detto Fabio Salonia, presidente territoriale di CNA Turismo. L’abbandono incontrastato di rifiuti lungo le strade provinciali, infatti, mette in fuga i cicloturisti.
“Da appassionato di bicicletta, conosco bene la bellezza dei nostri percorsi e, purtroppo, anche l’imbarazzo nel dover attraversare chilometri di spazzatura e incuria. – continua Ivan Scimonelli – È uno ‘spettacolo’ indegno, che mortifica chi ama questo territorio e scoraggia chi vorrebbe scoprirlo.
Ma è giusto dirlo con chiarezza: se le nostre strade sono sporche non è solo colpa dell’Amministrazione. – aggiunge il capo gruppo consiliare di Insieme – La responsabilità è anche – e spesso soprattutto – di quei cittadini che, senza alcun senso civico, continuano a buttare di tutto per strada, nelle campagne, lungo i percorsi più suggestivi. Un comportamento inaccettabile che danneggia l’immagine della città e vanifica ogni sforzo di promozione turistica.
Siracusa potrebbe diventare un punto di riferimento per il cicloturismo nel Mediterraneo, ma per farlo serve una visione. Servono strade pulite, percorsi accessibili e continui, una segnaletica adeguata e un piano strategico di valorizzazione della mobilità dolce. Serve, soprattutto, rispetto per la città e per chi la vive.
Il cicloturismo non è solo turismo: è lavoro, sviluppo, cultura del territorio. Ignorarlo, come stiamo facendo, significa rinunciare consapevolmente a un pezzo di futuro”, conclude.














