Città Giardino. Le proteste non fermano il centro per migranti

 Città Giardino. Le proteste non fermano il centro per migranti

Le perplessità espresse dai residenti di Città Giardino non fermano il percorso ormai avviato dal Comune di Melilli, che ha pubblicato, nei giorni scorsi, un avviso per l’attivazione di un’indagine di mercato volta a individuare un immobile da acquisire per farne un “Cara”, centro di accoglienza per i richiedenti asilo. Un’idea che non piace agli abitanti della frazione di Melilli che si trova alle porte del capoluogo. Il “Cara” ospiterebbe 550 migranti e questo preoccupa quanti hanno fatto notare che Città Giardino è una zona priva di presidi delle forze dell’ordine. Di diverso avviso il sindaco, Pippo Cannata. “Partiamo dal presupposto –premette il sindaco – che l’idea di pensare ad una struttura decentrata per ospitare i richiedenti asilo è nata per via delle proteste di chi ritiene che i migranti che ospitiamo restino in giro per il centro di Melilli senza validi punti di riferimento”. Cannata rassicura chi teme che, se collocata a Città Giardino (o a Villasmundo), la struttura d’accoglienza rischierebbe di essere poco sotto controllo. “Mi hanno garantito un presidio “h24”. – spiega Cannata- Andiamo avanti, anche perché è la legge a prevederlo e non possiamo esimerci. Sarà comunque il ministero ad avere l’ultima parola, sulla base della documentazione che abbiamo trasmesso”. A Melilli sono 200 i migranti ospitati, con 40 minori non accompagnati distribuiti tra diverse strutture del territorio. “Il Cara, se realizzato- prosegue Cannata- potrà contare anche su una guardia medica e specialisti che insegneranno agli ospiti quanto servirà loro nel momento in cui potranno, come chiedono, spostarsi verso altre regioni o verso altre nazioni”. Poi un’ulteriore considerazione. “L’emergenza immigrazione è esplosa ormai da tempo- osserva il sindaco di Melilli- e nessuno ha la bacchetta magica, per risolvere tutto in un attimo. Dovremmo, però, anche cercare di immedesimarci in chi fugge dalla guerra e non vuole di certo restare in Sicilia. Sarebbe opportuno evitare- conclude il primo cittadino- di fare demagogia con il solo scopo di prepararsi il terreno, magari in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno”.

 

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