Codice Cir contro l’abusivismo nel turismo: “Bene il decreto, ma chi controlla?”

 Codice Cir contro l’abusivismo nel turismo: “Bene il decreto, ma chi controlla?”

“Il Cir, codice identificativo regionale contro l’abusivismo nel settore turistico dell’ospitalità rappresenta una svolta ma servono strumenti da fornire ai Comuni per i controlli”.

Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori esprime tutta la sua soddisfazione per il decreto della Regione Siciliana, “creato ad hoc per contrastare le attività abusive ed evitare che si continui ad operare senza licenza- spiega- Contiene elementi importantissimi, molti dei quali proposti da noi albergatori. Si tratta di un passo avanti significativo, storico, ma non basta”.

Secondo quanto prevede il nuovo decreto, le strutture ricettive, per poter accedere alle piattaforme online, dovranno essere in possesso del codice Cir rilasciato dalla Regione dopo le opportune verifiche. In caso contrario, non potranno pubblicare le loro inserzioni.

“Basta pensare- spiega Rosano- che a Siracusa, ad esempio, ci sono 880 strutture censite. Su Booking ne compaiono oltre 1300. Evidente, quindi, che sono in tanti ad operare nell’illegalità, danneggiando il nostro settore e chi lavora onestamente”.

L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, ha parlato di “un settore difficile, pieno di abusivismo.Non vogliamo far chiudere delle attività- ha puntualizzato- Vogliamo solo che si regolarizzino. Il Cir è anche un marchio di qualità a garanzia dei turisti, che avranno modo di affidarsi con maggiore consapevolezza, contando su un’offerta qualitativa migliore. Con il codice, si garantisce il controllo in un settore in cui l’abusivismo regna sovrano”.

Nelle sue parole, secondo Rosano, manca, tuttavia,  una componente fondamentale. “I Comuni non sono ancora messi nelle condizioni di contare su un organismo di controllo locale. Le sanzioni ammontano a cifre tra i 500 e i 5 mila euro- prosegue il rappresentante degli albergatori – Ma chi controlla?  Siracusa, ad esempio, ha emanato delle regole relative ai servizi da fornire ai turisti. Non  vengono, tuttavia, rispettate. Non ci sono addetti alle verifiche. Le regole sono apprezzabili, ma se non vengono rispettate, tutto risulta vanificato”.

Il Comune di Siracusa conta, nell’organico della polizia municipale, un buco di circa 160 unità.

“Abbiamo chiesto che una parte dell’imposta di soggiorno possa essere impiegata per gli straordinari dei vigili urbani da destinare a questa attività- suggerisce Rosano- Basterebbero 80 mila euro”.

Intanto la stagione procede a gonfie vele e non è escluso che si possano raggiungere i numeri record del 2019, prima della pandemia.

Potrebbero, tuttavia, pesare negativamente le elezioni di settembre.

La storia insegna che gli stranieri “non vengono in Italia quando ci sono delle elezioni-racconta il presidente degli albergatori- e molti italiani saranno impegnati proprio con le elezioni. Potremmo pagarne le conseguenze”.

Feditalimprese Sicilia esprime, intanto, soddisfazione per la firma del decreto che introduce il Cir.

“Non è pensabile- commenta il presidente Salvatore Mancarella- che chiunque possa operare senza le competenze necessarie ed eludendo il fisco. Questo danneggia anche l’immagine della Sicilia e di chi su questo comparto ha investito tutta la propria professionalità nel pieno rispetto delle normative”.

 

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