Concerti estivi a rischio. Italia: “C’è un problema in Sicilia, appello ai deputati regionali”

 Concerti estivi a rischio. Italia: “C’è un problema in Sicilia, appello ai deputati regionali”

Ok, i concerti si spostano dal teatro greco all’ara di Ierone con una nuova arena estiva da – ci si augura – almeno 4500 posti. Ma oggi c’è un altro problema che rischia di zavorrare – se non affossare – la prossima stagione dei grandi live a Siracusa, finalmente capace di fare concorrenza di qualità a Taormina.
Come sempre, c’entra il vil denaro. Per effetto di una legge nazionale, l’utilizzo di un sito culturale all’interno di uno dei parchi archeologici siciliani, a fini di spettacolo, richiede il pagamento – a mò di affitto – di circa 60mila euro al giorno. Una cifra considerata troppo alta e non sostenibile, nel volume delle spese che un concerto richiede già di suo. La Regione Siciliana, a statuto autonomo, potrebbe intervenire con una sua propria deliberazione in materia. Ed in effetti si parla da giorni di novità dal governo Schifani sui teatri di pietra siciliani, presto annunciate in conferenza stampa.
“Superato il nodo del luogo dove tenere gli ormai famosi concerti estivi di Siracusa, c’è ora questo problema legato alle tariffe. Giusto pagare per l’affitto e giusto riconoscere valore a questi luoghi, ma con queste cifre diventa tutto insostenibile”, dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Il Comune aretuseo è uno dei partner finanziatori della stagione dei concerti, insieme alla Regione ed ai partner privati. “Abbiamo una deputazione regionale che sta lavorando bene per Siracusa e allora rivolgo loro un appello: sollecitino gli assessori competenti ed il presidente della Regione, in modo da rivedere le tariffe dei teatri di pietra siciliani. Così rischiamo di non poter pianificare”, aggiunge Italia. “Una stagione con grandi artisti, come le ultime a Siracusa, la si programma con anticipo ed esattamente proprio in questo periodo dell’anno. Bisogna bloccare date e artisti che non puoi certo avere all’ultimo istante. Senza chiarire i costi di affitto dei teatri di pietra in Sicilia, che sia teatro greco o ara di Ierone, qui restiamo bloccati. Io siedo nella commissione regionale Anfiteatro Sicilia – aggiunge Francesco Italia – e non abbiamo potuto dare inizio alla programmazione proprio per via delle tariffe. Per questo rinnovo il mio appello ai deputati regionali siracusani affinchè portino all’attenzione del governo regionale a necessità di deliberare in materia per salvare le stagioni estive delle principali città turistiche dell’isola”.
Sullo stop ai concerti al teatro greco di Siracusa, per evitare che rimanga “coperto e protetto” e quindi poco apprezzabile dai turisti, il sindaco pare non fare drammi. “Il tema è convincente: copriamo il teatro per tanto tempo e lo priviamo alla vista piena dei turisti. All’indomani della stagione Inda, lo si renderà fruibile ai visitatori. Ha senso, sono d’accordo. E poi, a quanto pare, c’è un progetto finanziato per un’arena all’ara di Ierone e, dicono, avrà grande acustica e buona visibilità. Io aspetto di vedere prima di commentare”.

 

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