Concerti pop e tutela del teatro greco, il Comitato: "Fermate la prevendita dei live"

 Concerti pop e tutela del teatro greco, il Comitato: "Fermate la prevendita dei live"

“Sospendere la prevendita dei biglietti in attesa di una seria verifica delle reali condizioni strutturali del monumento patrimonio Unesco”. E’ la richiesta del Comitato per la Tutela del teatro greco di Siracusa di cui fanno parte l’ex soprintendente Beatrice Basile, Alessandra Trigilia, Marina De Michele, Salvo Baio, Mario Blancato, Antonino Di Guardo, Roberto Fai, Paolo Magnano.
Riesaminando recenti dichiarazioni del direttore del Parco Archeologico, Antonello Mano, e dell’ex assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Scarpinato (oggi al turismo), secondo gli esponenti del Comitato, si rasenta una commedia dell’assurdo. Anzitutto sul tema delle indagini e delle verifiche sulle condizioni dell’antico monumento. Al momento ci si è limitato all’utilizzo di un laser scanner, da implementare con una mappatura della morfologia di deterioramento della pietra e delle sue condizioni. E infine – come suggerito dal professore Lazzarini – esami di laboratorio per capire cosa stia degradando la pietra e quali materiali siano più indicati per interventi di protezione e consolidamento.
Per il Comitato di Tutela, in attesa delle indicazioni degli studi sulle condizioni del monumento, sarebbe indicato sospendere la prevendita dei biglietti dei concerti al teatro greco. Per rafforzare la posizione, i suoi componenti citano il Codice dei Beni Culturali che all’articolo 20 recita: “I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione”.
I 14 concerti pop rappresenterebbero – secondo il Comitato – una fuga in avanti dell’assessorato regionale che si assume così “una grave responsabilità della quale potrebbe essere chiamato a rispondere”.
Interessante, poi, il quesito che viene posto sui tempi di indagine: “sapendo che gli studi richiedono mesi, perchè non sono iniziati per tempo?”.
Sullo sfondo, il sospetto di una gestione del monumento “alla luce di esigenze (privatistiche ed elettoralistiche)” che poco avrebbero a che fare con la salvaguardia di un bene storico/culturale. Ecco perchè dal Comitato alzano la voce: il teatro greco “non può essere sacrificato sull’altare del business più arrogante”. Da qui la richiesta di “immediata sospensione della prevendita dei biglietti dei 14 spettacoli, tra l’altro non ancora autorizzati dagli enti preposti alla tutela del manufatto, in attesa di una seria verifica delle reali condizioni strutturali del monumento patrimonio Unesco”.

 

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