Conto alla rovescia per salvare Isab Lukoil, i sindacati rilanciano: “Proteste eclatanti”

 Conto alla rovescia per salvare Isab Lukoil, i sindacati rilanciano: “Proteste eclatanti”

I sindacati unitari – Cgil, Cisl e Uil – pensano a nuove azioni di protesta dopo il deludente esito del vertice ministeriale sul salvataggio Isab Lukoil. “Più eclatanti ed incisive” – dicono – rispetto alla mobilitazione generale di venerdì scorso a Siracusa.
Tra poche settimane, il 5 dicembre, entrerà in vigore l’embargo via mare al petrolio russo. Una misura che metterà all’angolo la produzione della grande raffineria siciliana, verso la quale le banche hanno da tempo chiuso le linee di credito per overcomplaince, rendendo impossibile l’approvvigionamento di grezzo da altre fonti. Proprio il sistema bancario il grande assente – seppur invitato – al summit romano.
Il governo ha rinviato ogni soluzione ad una eventuale richiesta di deroga all’Ue, forse fuori tempo massimo, e ad un altro passaggio con Sace per aumentare le garanzie statali. “E intanto lo spettro di una chiusura della Lukoil si avvicina sempre di più e con esso si complica sempre più il destino occupazionale di migliaia di lavoratori. Il conto alla rovescia è già partito per la Lukoil e per tutto il nostro apparato industriale. Al tavolo ministeriale, nonostante sollecitati, non vengono affrontati i temi cruciali del sequestro dell’impianto di depurazione (IAS) e della prospettiva futura dell’intero nostro Polo industriale. Assolutamente marginale e quasi silenziosa la posizione del presidente della Regione Sicilia, presente ai lavori. L’assenza al tavolo del sistema bancario Italiano, nonostante fosse invitato a partecipare ai lavori, oltre ad essere uno sgarbo istituzionale, non lascia presagire nulla di positivo”, ruggiscono i sindacati. “Noi non staremo a guardare, né faremo da stampella a nessuno. Nelle prossime ore decideremo ulteriori azioni di protesta più eclatanti ed incisive”.

 

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