Coronavirus, dal mutuo alle tasse locali: come tutelare l'economia siracusana

 Coronavirus, dal mutuo alle tasse locali: come tutelare l'economia siracusana

Famiglie, aziende, autonomi. Tutti attendono con ansia il decreto di venerdi 13 marzo, con le annunciate misure governative a sostegno di un’economia che rischia lo stallo a causa del coronavirus. “È un decreto essenziale, alla luce della situazione che si è venuta a creare”, dice il vicesegretario di Cna Siracusa, Gianpaolo Miceli. “Venticinque miliardi però sono buoni per tamponare. Non è un importo corretto per generare la ripresa in cui tutti confidiamo, non appena l’emergenza sarà cessata”.
Tra le novità attese, la cassa integrazione in deroga, ovvero “estesa a tutte le imprese, anche quelle sotto soglia, con meno di 5 dipendenti. È stata già preannunciata dal ministero, non ci attendiamo un dietrofront. D’altronde -argomento il vicesegretario di Cna Siracusa – se bar e ristoranti devono chiudere, questa misura è più che necessaria”. Lo Stato si sostituisce per una quota pari all’80% al datore di lavoro, nel pagamento dello stipendio. “Con sistemi di bilateralità, possiamo studiare l’eventuale integrazione del 20% mancante”.
Lo Stato deve cercare di far perdere meno possibile ai lavoratori, “ma anche i datori di lavoro vanno tutelati”. Così come gli autonomi (parrucchieri, impiantisti, commercianti). “Le dichiarazioni del ministro fanno intendere che ci saranno interventi per sostenere pure loro. Ma alle categorie produttive preme anche la filiera dell’imposizione: i contributi, le rottamazioni, gli acconti Irpef ed Iva, i tributi locali. E poi c’è la necessità di limitare l’impatto burocratico degli adempimenti burocratici e di mitigare l’impatto delle imposte previdenziali e contributive. Servono esenzioni e non solo la semplice sospensione. D’altronde, se oggi le aziende non lavorano, mica tre mesi navigheranno nell’oro. Questa è una cosa che ci trascineremo per tanto tempo”, ammette amareggiato Gianpaolo Miceli.
Anche i Comuni sono chiamati a fare la loro parte. Molti sono in difficoltà, con bilanci in precario equilibrio. “Sui tributi locali serve un lavoro di squadra. È chiaro che se stoppi l’attività di un bar o di un pub, non puoi chiedergli il pagamento del suolo pubblico. La quota del tributo va ricalcalata, quantomeno sull’effettiva operatività. E un altro grande tema è quello dell’imu e della tari. I pagamenti servono per mantenere i servizi per cui non si può solo dire che non si paga. Serve equilibrio. Anche le amministrazioni comunali facciano quello che è consentito”. Siracusa ha annunciato la volontà di intervenire sui tributi locali, magari facendo slittare i termini. Molti altri Comumi della provincia sono allineati su questa misura. Più difficile un intervento da parte dei Comuni in dissesto e predissesto. Floridia e Pachino sono commissariate: situazione amministrativa che restringe i margini operativi.
È intanto già operativa la moratoria sui mutui per aziende e famiglie. “Significa che si possono sospendere le rate per un anno, optando al limite per il solo pagamento della quota interessi. Bisogna fare richiesta: le banche hanno predisposto i moduli per le istanze, anche tramite autocertificazione. Bisogna chiamare la filiale o vositare il sito web dell’istituto di credito”, spiega Miceli.

 

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