Coronavirus, Siracusa e provincia: nella seconda metà di maggio atteso il contagio zero

 Coronavirus, Siracusa e provincia: nella seconda metà di maggio atteso il contagio zero

Le ultime proiezioni basate sullo studio della curva epidemiologica, indicano che nella seconda metà di maggio anche la provincia di Siracusa dovrebbe raggiungere l’agognato tasso di contagio zero. Se si continuerà a mantenere l’attuale e generale atteggiamento di responsabilità e rispetto delle norme di contenimento, il traguardo è dietro l’angolo. Un risultato prezioso, da proteggere con tutte le forze per evitare che comportamenti scriteriati possano, in fase due, portare alla nascita di nuovi cluster o focolai.
Attualmente, il dato provinciale si è attestato su un tasso di 1,35 contagiati ogni 10.000 abitanti. Il momento più difficile, lo scorso 21 aprile con il picco (2,89). “Da quel momento inizia a scendere – conferma il direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu – e con questo trend, nella seconda metà di maggio arriveremo a contagio zero”. Bene, ma non è ancora il momento di farsi prendere da facili entusiasmi. “E’ anzi estremamente importante non abbassare la guardia”, dice ancora il direttore sanitario. “La Fase Due è un periodo pericoloso: si esce dal lockdown e in mancanza di vaccino è chiaro che se dovesse calare l’attenzione, anche dei singoli cittadini, riprenderebbero i focolai”.

Nel frattempo, però, autorizza a tirare qualche sospiro di sollievo il boom dei guariti (sono 159, impennata dal 27 aprile) e il brusco calo dei ricoveri. Quest’ultima evenienza è il riflesso del calo dei nuovi casi di contagio. Guarire non equivale per ora ad essere immuni. “Le recidive possibili, il rischio c’è ed è documentato. Qui a Siracusa non abbiamo registrato al momento vere e proprie ricadute ma solo casi di falso negativo del primo tampone”.
A proposito di tamponi, sono 11.229 quelli fatti e processati dall’inizio dell’epidemia ad oggi. Recuperato nelle ultime settimane il forte ritardo che era stato accumulato, in particolare nei confronti dei soggetti in quarantena perchè rientrati dal nord. Sono poco più di 100 gli ultimi ancora da screenare in tutta la provincia ed in alcuni casi problemi di comunicazione – email o telefoni non corrispondenti – hanno rallentato un iter finalmente normalizzato. La media tamponi per cittadini è adesso di 2,81. Mentre prima il basso numero di tamponi effettuava alimentava il sospetto che il tasso malattia fosse sottostimato in provincia, il dato di maggio si presenta più vicino alla realtà.
Guai a sottovalutare il coronavirus. Ha ucciso anche in provincia di Siracusa ben 27 persone. Dal più noto caso di Calogero Rizzuto agli anziani di Sortino. Analizziamo i dati disponibili (fonte Asp) e relativi alla mortalità nel siracusano. La metà degli uomini e delle donne che hanno perduto la vita avevano tra 80-89 anni; il 30% 70-79 anni; il 10% erano ultranovantenni, stessa percentuale (10%) fascia 60-69 anni; meno del 3% avevano meno di 60 anni. Nel 45% dei casi accusavano più di 3 patologie; nel 30% almeno 2; nel 20% almeno 1; senza patologie, meno del 3%. Le patologie più diffuse: ipertensione arteriosa, diabete, scompenso cardiaco e tumore. Dati che indicano con chiarezza quanto sia importante monitorare le case per anziani. “Abbiamo avviato nelle settimane scorse tutta una serie di controlli con le Usca attive in provincia di Siracusa”, conferma il direttore sanitario, Anselmo Madeddu. “Abbiamo monitorato due Rsa e diverse case di riposo. Abbiamo fatto ricorso anche ai test sierologici”.

 

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