Costi della politica, la censura di Lealtà&Condivisione: “Aumenti cozzano con la realtà”

 Costi della politica, la censura di Lealtà&Condivisione: “Aumenti cozzano con la realtà”

Ex consigliere ed assessore comunale, Carlo Gradenigo veste i panni del “moralizzatore”. Il presidente di Lealtà&Condivisione dice la sua sul recente aumento all’indennità di carica degli amministratori locali e dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali. “C’è stato un tempo in cui per diminuire la spesa pubblica si abbatteva il numero dei Consiglieri Comunali da 40 a 32, in cui ridursi lo stipendio per amministratori e consiglieri comunali era un vanto che andava di moda. Erano gli anni in cui con i risparmi di quel 20% in meno sugli emolumenti di Sindaco e Assessori si finanziavano i progetti startup dedicati alle nuove imprese o attività a sostegno della promozione del diritto allo studio”, ricorda richiamando gli anni dal 2013 al 2020.
“Oggi quei tempi sembrano lontani anni luce e con una delibera di giunta del 4 luglio 2023 e l’approvazione di una variazione di bilancio del Consiglio Comunale votata la settimana scorsa da 23 Consiglieri su 32 (ad esclusione di Greco, Gennuso, Zappulla, Messina, Rabbito, Milazzo e Ortisi) i rappresentanti eletti e nominati del Comune di Siracusa hanno deciso di adeguare la propria retribuzione ai parametri della nuova legge regionale. Un passaggio che porterà, come dedotto da Mangiafico, ad un esborso di 1,3 milioni di euro in più all’anno per le casse comunali, ovvero a 6.5 milioni nei 5 anni di governo”, continua Gradenigo.
“Una somma enorme per un Comune indebitato come Siracusa che per la stessa cifra (1.2 milioni) utilizzata per la tanto propagandata manutenzione ordinaria delle strade, ha dovuto contrarre un mutuo ventennale con Cassa Depositi e Prestiti, che non trova 200.000 euro per affidare il servizio di diserbo cittadino (assente dal 2021) o le risorse per sistemare scuole e impianti sportivi ma che da domani verserà 1.300.000 euro (un milione e trecentomila euro) di fondi comunali ‘ogni anno’ in un capitolo di bilancio ad hoc per il solo aumento dei compensi personali.
Oltre lo sgomento la domanda che nasce spontanea è: da dove verranno tolti?”.
La legge regionale che ha introdotto gli adeguamenti si richiama ad analogo provvedimento nazionale. E’ prescritto che gli aumenti possano scattare solo se sostenibili per i bilanci pluriennali dei singoli enti locali. L’extra costo viene coperto – ma solo in parte – dalla Regione. L’assessore regionale alle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Andrea Messina, lo scorso primo luglio ha firmato il decreto che attribuisce un sostegno finanziario ai Comuni siciliani che abbiano applicato l’incremento delle indennità degli amministratori in base alla vigente normativa statale. L’importo previsto è di 6 milioni di euro all’anno, per il triennio 2023/2025. I criteri di assegnazione delle somme tengono conto degli orientamenti formulati dalla Conferenza Regione-Autonomie locali. Al Comune di Siracusa, a fronte di un aumento di costi per le indennità di poco inferiore ai 400mila euro, dalla Regione ne arriverebbero a titolo di contributo poco più di 155mila. Ne deriva comunque un maggiore costo per le casse comunali di poco più di 240mila euro all’anno che – nel periodo di una sindacatura, ovvero 5 anni – comportano un aumento di costi di poco superiore a 1,2 milioni di euro.
A maggior ragione, c’era da porsi allora una questione di opportunità: è corretto che in anni in cui ai cittadini vengano chiesti enormi sacrifici, la politica si conceda l’ennesimo aumento? Da questo punto, è bene ricordare, esiste anche l’istituto della rinuncia. Non si deve per forza accettare l’aumento sol perchè previsto per legge, si può anche rinunciarvi o soprassedere o attendere tempi migliori per tutti.

 

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