Dall'incontro con Dolce&Gabbana all'assunzione: Matteo, ragazzo con bisogni e talento speciali

 Dall'incontro con Dolce&Gabbana all'assunzione: Matteo, ragazzo con bisogni e talento speciali

Tutto è partito da un incontro a palazzo Vermexio, per esaudire un suo desiderio. Da ieri, però, Matteo, giovane siracusano con alcuni tratti dello spettro autistico, è ufficialmente un dipendente di Dolce&Gabbana. Ha incontrato i due stilisti la scorsa estate, nelle giornate dedicata alla moda nel capoluogo. Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono rimasti colpiti dal giovane diplomato all’Istituto  d’Arte, dai lavori che aveva mostrato loro, dal suo talento vero. In quell’occasione avevano suggerito al ragazzo di partecipare alle selezioni per un tirocinio in azienda. Quel tirocinio è iniziato tre mesi fa e Matteo ha potuto imparare tante altre cose rispetto a quelle che sapeva già, mettendo a miglior frutto le sue capacità.  E adesso il contratto. La madre ha voluto scrivere al sindaco Francesco Italia per raccontargli la bellissima notizia. Era stato il primo cittadino, infatti, ad organizzare quel primo incontro. Le parole della madre riempiono di ottimismo rispetto ad un tema, quello dell’inclusione, abusato spesso senza concretezza. “Sono felicissima- si legge nella lettera inviata al sindaco-  grazie  di aver fatto conoscere a Matteo e ad esporre i problemi di un ragazzo speciale a due stilisti fantastici con un cuore grande, che gli hanno dato l’opportunità di entrare nella loro azienda. Se ha la possibilità di far giungere i nostri ringraziamenti a Dolce & Gabbana da parte nostra in particolare da Matteo” . Sarebbe tutto bellissimo se la storia si fermasse qui. Sarebbe la storia di un talento riconosciuto come tale, di un ragazzo con delle lievi disabilità che viene accolto in un’azienda e che può lavorare facendo quello che ha sempre sognato di fare. Sarebbe la storia di un’opportunità concessa e colta, trasformata in qualcosa di più grande, dell’impegno che vince, dei pregiudizi che crollano quando si sa vedere oltre e dentro. E invece purtroppo diventa anche la storia della mancanza di discernimento tra le beghe della città, la politica e la vita di una persona che arriva ad una svolta. Commenti che -inutile negarlo- a volte arrivano ai confini della cattiveria. La famiglia li ha notati, se n’è dispiaciuta, è chiaro. Si è chiesta perché. Ma non vuole rovinarsi un momento di felicità così intenso e non replica.

 

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