Decarbonizzazione e competitività, lo studio strategico sul polo industriale presentato al Mimit

 Decarbonizzazione e competitività, lo studio strategico sul polo industriale presentato al Mimit

Questa mattina, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Confindustria Siracusa in collaborazione con TEHA Group e sette aziende del Polo – Air Liquide,B2G Sicily, Buzzi Unicem, ISAB, Sasol, Sonatrach e Versalis – hanno presentato i risultati dello Studio Strategico sulla decarbonizzazione e la competitività del Polo Industriale di Siracusa. E’ stato infatti possibile analizzare lo scenario attuale e le prospettive future del più grande agglomerato industriale del Mezzogiorno, evidenziando le criticità strutturali che compromettono la sua sopravvivenza e delineando una roadmap strategica per garantirne la sostenibilità e la competitività. Tra i principali fattori di crisi evidenziati emergono: un costo dell’energia non competitivo; un alto costo delle emissioni; una crisi dei settori industriali chiave. “In mancanza di interventi tempestivi, la transizione ecologica potrebbe tradursi in una deindustrializzazione irreversibile, con gravi conseguenze per l’occupazione e la tenuta del tessuto economico e sociale”, scrive Confindustria Siracusa.
“Il Polo Industriale di Siracusa è una straordinaria risorsa del territorio e dell’intero paese Italia e contribuisce alla sicurezza energetica del Paese – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale.- È un sistema produttivo specializzato che comprende i settori della raffinazione, dell’energia, della petrolchimica, del cemento, dei gas industriali e non solo. Ha costruito negli anni un indotto consistente nel territorio con un consolidato know-how operativo ed impiantistico metalmeccanico e con importanti infrastrutture presenti, tra le quali i porti di Augusta e Siracusa.Le principali aziende insediate nel territorio ISAB, Sonatrach Raffineria Italiana, Versalis, Sasol Italy, B2G Sicily, Buzzi e Air Liquide Italia, consapevoli della necessità di intraprendere un nuovo virtuoso modello di sviluppo sostenibile, hanno chiesto a The European House Ambrosetti di sviluppare uno studio strategico che affronti il tema della trasformazione industriale del sito. Oggi le aziende dei settori cosiddetti “hard to abate” stanno vivendo un periodo di particolare criticità che rischia di comprometterne l’esistenza. È necessario che si faccia utilizzo di tutti gli strumenti di aiuto che le Istituzioni possono mettere in campo a livello nazionale ed europeo per accompagnare i grandi poli industriali. Auspichiamo quindi che questo studio diventi uno strumento utile alle necessarie interlocuzioni con i Governi Nazionale e Regionale e un documento di supporto a chi dovrà discutere dei necessari aggiustamenti del Green Deal con l’Unione Europea. La decarbonizzazione del Polo Industriale di Siracusa può essere realizzata con un intervento urgente e concreto, che auspichiamo, attivando un programma di finanziamenti per accompagnare la transizione verso un futuro più sostenibile”.
“Come molte realtà industriali nei settori hard-to-abate in Europa, il Polo Industriale di Siracusa si trova a un bivio: affrontare con determinazione la sfida del costo dell’energia, della decarbonizzazione competitiva e del riposizionamento industriale, oppure rischiare di perdere il suo ruolo strategico nell’industria italiana ed europea. Allo stesso tempo, Siracusa ha tutte le condizioni per diventare un modello di trasformazione industriale per l’Italia e l’Europa. Ma il tempo per agire è ora. Questo Studio Strategico offre una visione chiara e un piano concreto per abilitare una trasformazione industriale, energetica e sostenibile.” – ha dichiarato Alessandro Viviani, Associate Partner di The European House – Ambrosetti, che ha realizzato lo Studio, il quale prosegue “L’auspicio è che questo Studio non solo metta in luce le opportunità per supportare gli investimenti nel Polo di Siracusa, ma possa anche ispirare una riflessione pragmatica sul rapporto tra sostenibilità industriale e competitività a livello europeo.”

 

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