Deepfake e bullismo digitale, l’allarme di Meter sull’uso ‘perverso’ dell’IA tra i giovanissimi

 Deepfake e bullismo digitale, l’allarme di Meter sull’uso ‘perverso’ dell’IA tra i giovanissimi

L’intelligenza artificiale può diventare un’arma nelle mani sbagliate. A lanciare l’allarme è l’associazione Meter, fondata e guidata da don Fortunato Di Noto, da trent’anni in prima linea nella lotta agli abusi e alla violenza online contro i minori. L’organizzazione evidenzia una nuova, inquietante frontiera del cyberbullismo: l’uso dell’IA per creare contenuti sessualmente espliciti falsi, attraverso tecnologie come i deepnude e i deepfake, spesso diffusi in gruppi privati per umiliare, isolare e ricattare adolescenti.
“Anche dopo la fine dell’anno scolastico – spiega don Di Noto – continuano ad arrivare segnalazioni drammatiche al nostro numero verde: ragazzi e ragazze che si ritrovano ‘spogliati’ digitalmente, con immagini false e sessualmente esplicite che circolano tra coetanei. L’obiettivo resta sempre lo stesso: ridicolizzare, ferire, spezzare l’identità”. Il danno, sottolinea il fondatore di Meter, va ben oltre lo schermo: “È psicologico, relazionale, identitario”.
Nel suo ultimo dossier – realizzato monitorando chat, forum e canali – Meter ha rilevato oltre 3.000 vittime di manipolazioni deepnude, ma secondo l’associazione si tratta solo della punta dell’iceberg: la maggior parte delle vittime tace, paralizzata dalla vergogna.
Le testimonianze raccolte sono strazianti. Una ragazza di 15 anni, vittima di un nudo deepfake, scrive: “Non riesco a dormire. Ho paura che quell’immagine venga vista da altri. Non voglio più andare al mare. Non voglio più uscire”. Una frase che racconta un’intera realtà fatta di violenza silenziosa, vissuta nei dispositivi, tra gli algoritmi, nei messaggi che trasformano in contenuti virali la sofferenza individuale.
Il bullismo, afferma ancora Di Noto, “non è più nei corridoi delle scuole, ma dentro gli smartphone: l’IA, se lasciata senza controllo, amplifica la violenza, la rende subdola, invisibile, ma devastante”.
Meter accoglie con favore il lavoro dell’ISTAT, che ha appena diffuso i dati ufficiali su bullismo e cyberbullismo tra gli adolescenti in Italia. I numeri confermano l’urgenza: oltre il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha subito almeno un episodio di offesa o umiliazione; il 21% li subisce più volte al mese; l’8 % ne è vittima ogni settimana: si tratta di una violenza sistematica.
“Grazie al lavoro dell’ISTAT e all’attenzione dei ministri Eugenia Roccella e Giuseppe Valditara, oggi l’Italia ha una base solida per agire concretamente”, commenta don Di Noto.
L’associazione Meter fa parte del tavolo tecnico nazionale per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, istituito dal Dipartimento per le politiche della famiglia. “Portiamo ogni giorno la voce delle vittime e delle famiglie nelle sedi istituzionali – conclude Di Noto – perché questi numeri non restino inascoltati, ma si traducano in risposte concrete, urgenti, efficaci”.

 

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