Dottoressa positiva dopo il vaccino: "caso sfortunato ma classico. Non è un fallimento"
Ha fatto il giro del mondo la notizia della dottoressa siracusana Antonella Franco, positiva al covid sei giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer. Non è un caso isolato, in precedenza anche un infermiere statunitense ha contratto il virus a pochi di distanza dalla prima inoculazione. Per quel caso, la casa farmaceutica ha spiegato che il suo farmaco “offre una certa protezione entro circa dieci giorni dalla prima dose e si rafforza significativamente dopo la seconda”. Dal 50% di copertura al 95%. L’infermiere, pertanto, potrebbe aver contratto la malattia prima o subito dopo la vaccinazione. Una spiegazione che parrebbe benissimo adattarsi anche alla vicenda che ha come protagonista la dottoressa Franco, responsabi reparto di Malattie Infettive all’Umberto I di Siracusa. “Vi assicuro che prima di fare il vaccino avevo eseguito più di un tampone ma il virus molto probabilmente era ancora in incubazione”, ha detto nelle ore scorse confermando la ricostruzione secondo cui, nonostante i ciclici controlli a cui i sanitari sono sottoposti, il virus si trovasse in incubazione.
L’ipotesi convince l’infettivologo Gaetano Scifo, che ha preceduto proprio la dottoressa Franco alla guida del reparto di Malattie Infettive dell’Umberto I. “E’ stata protagonista di un caso sfortunato ma classico- commenta- Partiamo dal presupposto che la piena immunità arriva due settimane dopo la somministrazione della seconda dose, che viene inoculata tre settimane dopo la prima. Solo a quel punto il titolo anticorpale protegge in maniera efficace il paziente. Nel caso della dottoressa Franco – secondo l’ipotesi di Scifo – potrebbe avere avuto l’infezione in incubazione o essere asintomatica. Le auguro un’ottima e veloce ripresa”.
Parlando di vaccino, secondo Gaetano Scifo inizieremo a vivere in una situazione più “tranquillizzante” solo quando il 70% della popolazione avrà completato l’inoculazione del farmaco anti-covid. Chi non avrà fatto il vaccino, a quel punto, potrà contare su una protezione relativa, con una riduzione del rischio di infettarsi.
Intanto in Sicilia sembra accelerare il processo in atto, dopo una partenza lenta. Nelle ultime 48 ore la Regione ha somministrato il 25 per cento delle dosi disponibili. In provincia di Siracusa si prosegue oggi con le vaccinazioni -destinate agli operatori sanitari – nel capoluogo ed a Noto, con un totale di 15 flaconi, ciascuno dei quali dovrebbe coprire cinque o sei dosi.
“Siamo in ogni caso all’inizio della terza ondata. Lo dicono i numeri e in Sicilia aumentano le infezioni da coronavirus”. Ne è convinto Scifo, che collega tutto alle festività natalizie, lo shopping e gli assembramenti. Anche se molto – fa notare- “va valutato in rapporto al numero di tamponi effettuato. Nella regione si registrano comunque 30 0mila pazienti con infezione attiva, più del Piemonte”.
foto: altri momenti di vaccinazione a Siracusa