E alla fine Philippe Daverio si scusò. “Ho generalizzato, non dovevo. Ma Bobbio ha vinto”

 E alla fine Philippe Daverio si scusò. “Ho generalizzato, non dovevo. Ma Bobbio ha vinto”

E alle fine arrivano le scuse di Daverio. Parziali e a mezzo facebook. “Mi scuso con i siciliani, perché ho generalizzato dicendo a tanti ciò che era destinato a pochi facinorosi”, scrive in apertura di un lungo post nel quale, però, dimostra di averla presa davvero male e – forse – non ancora compreso cosa è accaduto.
“Sono talvolta ingenuo e come tale, dopo una lunga giornata di viaggio e di lavoro, dopo una sommatoria di insinuazioni d’interesse mio privato lanciatomi da politici siciliani per il mio voto libero nella trasmissione dei borghi e dopo aver ricevuto minacce d’ogni genere e anche di morte a me e alla mia famiglia, mi sono trovato pure inseguito da una iena della nota trasmissione, ex candidato sindaco di Palermo, che mi ha posto una serie di tranelli. Mi ha fatto ribollire il sangue e ho sbottato come lui sperava che facessi. Non tollero i ricatti, dal nord o dal sud. E ho reagito in un modo ironico che ha generato confusione e da parte di spiriti malversati reazioni spropositate. Al Presidente della Regione Sicilia che ha dato una intervista contro di me sul Giornale di Sicilia nella quale esige la mia espulsione dagli schermi della Rai ho scritto una lettera aperta”.
Una lunga lettera dal tono ironico nella qual ricorda i suoi anni siciliani, da insegnante alla Facoltà di Architettura a Palermo e consulente per il festino di Santa Rosalia. “Ho più d’una volta in Sicilia litigato con dei siciliani; sono umano e sanguigno come lo erano i miei parenti svevi ed è forse la mia quota sveva che mi ha reso possibile intendere la complessità dell’animo siciliano, nel bene sempre e nel male talvolta”, scrive tra l’altro, rivendicando subito dopo con fierezza la sua origine francese ma il suo essere italiano al tempo stesso. Quanto al caso dei casi, le votazioni per la scelta del Borgo dei Borghi con Bobbio preferito a Palazzolo Acreide, “anche gli altri due componenti della Giuria hanno votato a favore di Bobbio: ritenere che siano stati influenzati da me è un drammatico insulto alla loro professionale competenza e alla loro rispettabilità. Sono l’una olimpionica con varie medaglie d’oro, la gentile signora triestina Margherita Granbassi e il geologo Mario Tozzi, il quale ha votato pure per Rotondella in provincia Matera, dove ha lavorato per anni (sarà quindi anche lui mosso da conflitto d’interesse per via del martelletto da geologo?) e per la quale ho votato pure io (c’eravamo forse messi d’accordo con dei pizzini passati sottobanco?). La cultura del sospetto e delle insinuazioni è repellente”. Daverio richiama la libertà di espressione e di pensiero, citando l’articolo 21 della Costituzione, e si rammarica di non poter più lavorare in Sicilia dove il clima d’odio nei suoi confronti avrebbe partorito persino minacce di morte via social.
“Le scuse a tutti i siciliani le faccio con sommo piacere, e so che alcuni mi capiranno, almeno quelli non troppo suscettibili ai pizzicotti critici”. Basterà per chiudere la polemica?

 

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