Emergenza rifiuti, due problemi immediati da risolvere per migliorare il sistema cittadino

 Emergenza rifiuti, due problemi immediati da risolvere per migliorare il sistema cittadino

Sono poco più di 100 le tonnellate di rifiuti raccolte nelle ultime 24 ore a Siracusa, in turni di recupero per ripulire la città dalle microdiscariche. E’ il prodotto di sette interventi realizzati nella giornata di domenica in altrettanti punti del capoluogo, e poi conferiti in discarica nelle prime ore di questa mattina. Oggi e domani garantito l’ordinario, con poco spazio per servizi di riassetto e recupero.
Con queste 100 tonnellate non è stato certo risolto il problema. Anzi, in alcune aree ripulite ieri, oggi sono riapparsi i sacchetti sparsi. Punto e a capo. La Municipale ha intensificato i controlli.
E questo evidenzia tutti quelli che sono i limiti della raccolta a differenziata a Siracusa. Forte resistenza in ampie sacche della popolazione, evasione del tributo e altri due aspetti forse più facili ed immediati da contrastare. E che – se risolti – porterebbero subito dei benefici al sistema città.
Così, se da una parte è oggettivamente difficile contrastare quelle utenze fantasma che – eppure – ci sono e producono rifiuti, si potrebbe intatoo intervenire sulle utenze non domestiche fantasma. Forse non molti sanno che al momento di aprire una attività commerciale nel capoluogo, è richiesta la Scia ma non è invece obbligatoria l’iscrizione al registro Tari. Il sospetto è che, quindi, ad alcune attività possa scappare di mente di iscriversi al registro Tari e pagare la relativa tassa. Ma su questo fronte il Comune di Siracusa ha subito tutti i dati nei suoi archivi per intervenire e verificare. Non ci sono alibi o complessi incroci di banche dati ed altre utenze. Basta verificare le Scia degli ultimi cinque anni con i dati Tari utenze non domestiche. E questo è un primo fronte possibile di ingaggio.
Il secondo: i carrellati condominiali. Nonostante non sia più consentito lasciarli lungo la pubblica strada senza apposita autorizzazione comunale, continuano a proliferare sui marciapiedi e negli slarghi. E specie nei giorni di crisi del sistema, diventano il luogo considerato “sicuro” per abbandonare spazzatura varia e senza “identità”, come se si trattasse di vecchi cassonetti stradali. E questo fattore contribuisce alla nascita delle microdiscariche e mette in difficoltà i condomini rispettosi delle regole, ormai impossibilitati ad utilizzare correttamente i carrellati perchè irraggiungibili, in quanto circondati dalla spazzatura.
Al di là di battaglie ideologiche, da questi due punti passa una nuova campagna di ordine e pulizia, anche sociale, per una città che ne ha disperatamente bisogno. Volere è potere. Quanto “vuole” o quanto “può” su questi fronti Palazzo Vermexio?

 

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