Emergenza rifiuti, la paura dei sacchetti per strada. "Situazione critica, sistema collassato"

 Emergenza rifiuti, la paura dei sacchetti per strada. "Situazione critica, sistema collassato"

Siracusa, Catania e Messina: tre province accomunate adesso dall’incubo rifiuti. Chiude per esaurimento la discarica di Grotte San Giorgio (zona Primosole) sovraccaricata dall’immondizia proveniente anche da Palermo, Agrigento e Caltanissetta rimaste “scoperte” con le chiusure – e i sigilli per reati ambientali – apposti a discariche delle loro aree.
La paura è che da marzo le città della costa orientale possano trovarsi invase dai sacchetti lasciati in strada perchè non si sa dove portarli. Segnale evidente del fallimento degli ultimi 15 anni di politiche regionali in materia di rifiuti.
La consulente di politiche ambientali del Comune di Siracusa, Emma Schembari, su questo fronte pare rassicurare. “La situazione è critica perchè il sistema è collassato ma si sta già lavorando alla soluzione. Nel fine settimana c’è stato un incontro in prefettura a Catania per iniziare a discutere di accelerazione e ultimazione dei lavori di costruzione di un altro bacino per Grotte San Giorgio”, spiega l’avvocato esperto di temi ambientali.
Che non fatica ad individuare il problema di fondo. “Questa è una vera e propria crisi di sistema, del sistema impiantistico. Non si può dipendere dalle discariche, specie se private. Eppure negli anni scorsi si parlava, ad esempio, di impianti di compostaggio (uno a Noto e uno a Siracusa, gare andate deserte, ndr) che restano solo progetti su carta. Senza impianti rimane alta la vulnerabilità dei Comuni”.
In passato si era anche parlato di un termovalorizzatore ma dopo sette anni in attesa di un si o un no da parte della Regione, gli imprenditori interessati sono scappati a gambe levate. “Un solo impianto non avrebbe fatto la differenza. Ora, ad esempio, sento parlare di mini-inceneritori. Ma che sono?”, si domanda la Schembari.
“Pensiamo adesso a risolvere i problemi magari guardando al medio periodo senza ragionare solo in termini di emergenza”.
(foto: Napoli nei giorni dell’emergenza rifiuti/Ansa)

 

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