Fondi Pnrr in provincia di Siracusa, la Cgil: “A rischio definanziamento oltre 90 milioni”

 Fondi Pnrr in provincia di Siracusa, la Cgil: “A rischio definanziamento oltre 90 milioni”

“La rimodulazione del Pnnr proposta dal governo nazionale alla Commissione europea sottrae oltre 90 milioni di euro ai Comuni della provincia di Siracusa”. E’ la Cgil di Siracusa a fare suonare l’allarme rosso, con una lettera inviata nei giorni scorsi ai sindaci della provincia. Ad accompagnare la lettera anche uno specchietto riepilogativo che presenta l’ammontare dei tagli, misura per misura e città per città del siracusano. “I dati li abbiamo presi dai documenti del governo che accompagnano la proposta di rimodulazione delle risorse”, spiega il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi che indica così la fonte dei numeri prospettati.
Per la verità, i sindaci rispondono di non avere notizie in merito: Siracusa, Augusta, Floridia, Sortino. Interpellati da SiracusaOggi.it confermano di non essere in possesso di conferme o numeri. “E questo è ovvio”, replica Alosi. “Perchè i tagli non sono ancora stati ufficializzati, dovendo attendere in ottobre la decisione della Commissione europea. Ma quello che il governo ha chiesto di tagliare è quanto abbiamo prospettato”.
In totale, secondo i calcoli della Cgil, la provincia di Siracusa “perderebbe” il 44,18% delle risorse stanziate con il Pnrr al 31 maggio di quest’anno. La percentuale di taglio sull’investimento – secondo i calcoli Cgil – toccherebbe il picco del 93,35% a Portopalo, l’88,71% a Buccheri, il 70,65% ad Avola, l’81,32% a Floridia. Quanto alle due principali città della provincia, Augusta perderebbe il 63,62% (8,2 milioni di euro), Siracusa il 43,90% (22,6 milioni).
“Il definanziamento proposto colpisce soprattutto i capitoli relativi alla messa in sicurezza e all’efficientanento energetico, alla rigenerazione urbana, all’infrastrutturazione sociale delle aree interne, ai piani urbani e alla valorizzazione dei beni confiscati alla mafia e si appresta ad abbattersi anche su presidi sanitari (Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Centrali Operative territoriali) pensate per potenziare la medicina territoriale”, dice ancora Alosi. Ad aggravare la situazione, secondo il segretario provinciale della Cgil ,la circostanza che “in molti casi, i fondi tagliati riguardano progetti già avviati dai Comuni della provincia di Siracusa, nonostante le enormi difficoltà amministrative e di personale che affliggono le nostre amministrazioni locali”. Motivo per cui la Cgil ha chiesto ai sindaci del siracusano un incontro urgente, “al fine (…) di contrastare il pericolo dell’ennesimo scippo di risorse a danno dei cittadini della nostra comunità”.
Come detto, le amministrazioni per ora non hanno indicazioni chiare e certe su eventuali tagli. C’è una proposta di rimodulazione che deve ancora passare al vaglio della Commissione europea. “C’è un pò di confusione”, si limita a dire il presidente di Anci Sicilia, il siracusano Paolo Amenta che è anche sindaco di Canicattini Bagni.
Ieri, intanto, il parlamentare Luca Cannata (FdI) risponde a sollecitazioni sullo stesso tema mosse dall’on. Filippo Scerra (M5S) aveva assicurato che “non verrà meno alcun investimento” e che le opere principali saranno realizzate “senza incorrere nel rischio di definanziamento dovute al mancato rispetto dei criteri di attuazione e rendicontazione previsti dai regolamenti Ue”.

 

Potrebbe interessarti