Forestali, 101 giornate per tutti i lavoratori siciliani: via libera dell’Ars

 Forestali, 101 giornate per tutti i lavoratori siciliani: via libera dell’Ars

Approvato l’incremento delle giornate minime per i forestali impegnati nelle attività di manutenzione e antincendio in Sicilia.
In questa direzione si è espressa ieri sera l’Assemblea Regionale Siciliana, durante il dibattito sulla Finanziaria.
Per tutti, il minimo di giornate sarà portato da 78 a 101 e, nelle province dove non vi sono lavoratori a 78 giorni, l’aumento sarà comunque di 23 giornate rispetto alle attuali 101.
Per Riccardo Gennuso di Forza Italia, si tratta di “un impegno di quasi 8 milioni di euro, nella direzione della definitiva stabilizzazione per tutti e soprattutto un impegno per dare maggiori risorse ad un settore sempre più strategico per la prevenzione e la lotta agli incendi e per la tutela del territorio e del nostro patrimonio boschivo e naturale in generale. “Per il deputato regionale della provincia di Siracusa, “mai come in questo caso, la tutela del lavoro e la piena occupazione vanno di pari passo con la tutela dell’ambiente. Una scelta strategica che sottolinea l’attenzione e l’impegno del Governo Schifani.”
Soddisfatto il deputato regionale Carlo Auteri di Fratelli d’Italia che sulla questione era intervenuto nei giorni scorsi. “Dopo 30 anni- dice l’esponente di FdI- il primo vero atto a favore di questa categoria Ho sollecitato da subito gli assessori Pagana e Sammartino su questa vicenda e sono contento che mi abbiano ascoltato con attenzione”. Auteri annuncia, inoltre, che “a febbraio sarà effettuata la ricognizione dei residui del bilancio 2023 con la constatazione dei fondi ancora disponibili e si procederà con la riforma complessiva di tutto il corpo forestale. “Allora faremo la riforma generale – conclude Auteri – e sarà una data storica. il governo si è impegnato a mettere a disposizione i 50 milioni di euro necessari affinché tutti i dipendenti forestali svolgeranno 151 giornate lavorative, in questo modo saranno cancellate tutte le attuali disparità esistenti da trent’anni tra i dipendenti del corpo”.

 

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