Fridays for Future: Siracusa per l’ambiente, sfilano gli studenti: “le istituzioni dove sono?”

 Fridays for Future: Siracusa per l’ambiente, sfilano gli studenti: “le istituzioni dove sono?”

Studenti siracusani in corteo per l’ambiente, in piazza per il 3° global Strike for Future con Fridays For Future, il movimento nato per dar forza alle sollecitazioni di Greta Thunberg. Buona la partecipazione, con delegazioni arrivate anche da diversi centri della provincia. Anche Siracusa si è quindi aggregata alla mobilitazione giovanile globale a difesa del pianeta. “Abbiamo poco tempo per invertire la tendenza. Tanti piccoli accorgimenti quotidiano possono salvarci. Ma dobbiamo essere ascoltati”, ha ricordato Sara Zappulla, del coordinamento siracusano di Fridays for Future.
Il corteo, aperto dallo striscione “Cambiare le scuole per cambiare il futuro”, ha preso le mosse alle 9.30 da corso Umberto per poi dirigersi verso largo Aretusa attraversando corso Umberto e il ponte Umbertino. Hanno aderito alla manifestazione anche Arci Siracusa, Legambiente Siracusa, Siracusa forum, Arciragazzi Siracusa 2.0, Comitato Stop Veleni, CAS Comitato Attivisti Siracusani, Amnesty Gruppo Siracusa, Lo Scrigno Di Aretusa, Cgil, Cisl, Movimento Aretuseo “Per il Lavoro, la Sicurezza e le Bonifiche”, Siracusa Ribelle e Greenpeace.
Il ministro dell’Istruzione ha concesso la giustificazione dell’assenza con una circolare diffusa nei giorni scorsi.
Polemiche per la decisione di celebrare nello stesso giorno della manifestazione la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, all’Urban Center, con la presenza dell’assessore regionale all’Istruzione, Lagalla. “Sarebbe stato un bel gesto venire a dialogare con noi in piazza anzichè al chiuso di una vuota manifestazione”, lamentano le associazioni studentesche.
E polemiche anche per l’assenza al corteo del sindaco Francesco Italia. “Lo aspettavamo. Anche perchè quelle di Siracusa è una delle poche amministrazioni comunali ad aver dichiarato l’Emergenza Climatica”, dicono i responsabili locali di Fridays for Future. Il primo cittadino ha, in realtà, poi raggiunto i ragazzi in protesta ma solo alla conclusione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico.
“Siamo gli studenti e le studentesse, i lavoratori, i docenti e i cittadini che avete visto nelle piazze in questi mesi manifestare contro il cambiamento climatico e dare maggiore forza a quanto gli scienziati continuano a sostenere. Siamo fin troppo stanchi delle orecchie da mercante della politica, che conosce benissimo i problemi tanto quanto le soluzioni eppure non mette in campo le misure necessarie. I cambi di abitudine personali – si legge nel documento che accompagna la mobilitazione – sono importanti ma non sostanziali, ciò che è davvero necessario è un cambio di sistema complessivo, sia nel modello di sviluppo che nella garanzia della giustizia sociale. La sfida è esattamente quella di riuscire a ripensare al futuro delle nostre città ragionando in termini di riconversione ecologica e tutela ambientale proprio al fine di garantire che il diritto al lavoro non vada mai a discapito del diritto alla salute. I costi della riconversione dovranno essere però a carico di chi ha speculato sui nostri territori e non di chi ogni giorno ne subisce le conseguenze. Cambiamo il sistema ma cambiamo così anche la nostra città, città nuove e costruite intorno alle necessità dei cittadini e delle cittadine, reimmaginate non per il profitto di pochi ma per il bene di tutti. Le scuole e le università del futuro devono essere una priorità e abbiamo solo undici anni per costruirle, dobbiamo ragionare su una didattica meno frontale e più inclusiva, su una classe come comunità ermeneutica e non come luogo di competitività e isolamento”.

 

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